vonnegut ha scritto:
vonnegut ha scritto:
...Tra il dire e il fare c'e' di mezzo "e il"...
Ebbene si....mentivo!!mamart ha scritto:
Il "signor Wolf" versione Google ( ) mi ha segnalato questo interessante LINK relativo ai comic-trailer.
All'interno del suddetto articolo ho trovato una bellissima notizia che mi era sfuggita.
Roberto Recchioni e Massimo Carnevale stanno lavorando ad un'altro episodio di Dylan Dog....questa volta per la serie regolare.
Si intitolerà "Mater Morbi" e dovrebbe uscire in autunno.
A indirizzo potete vedere i due trailer realizzati da Massimo Carnevale.
Piccolo intermezzo letterario su un libro che ho finito di ri-leggere ieri sera, scritto da uno dei cantautori che amo di più da quando avevo 17 anni...
E l'asina vide l'angelo
di Nick Cave
“Sono uno sfortunato bast.ardo. Dio lo sa. Stupido e muto come l’oggetto più inutile al mondo. Un essere disgustoso. Indegno. Insulso. Dall’aspetto grottesco. Deforme. Proprio così. Deforme e dalla mente abietta. O cosa orribile!”
Scritto nel 1989 da Nick Cave (più o meno noto per essere il leader dei Bad Seeds e dei Grinderman) E l’Asina vide l’angelo è la storia di una comunità di una valle americana del Sud, gli ukuliti, unita da una comune fede religiosa: quella nel Profeta Jonahs Ukulore, che condusse i suoi fedeli nella valle intorno al 1860.
E’ qui che vive Euchrid Eucrow, protagonista del romanzo, giovane ragazzo muto unico sopravvissuto di una coppia di gemelli, figlio di una coppia di relitti umani; una alcolista che distilla whiskey clandestino e un rozzo cacciatore.
Il romanzo è la storia della sua esclusione (dalla famiglia e dalla società) e insieme la storia della comunità ukulita lungo i magri anni Quaranta, all’indomani della Grande Depressione, segnati nella Valle di Ukulore da una pioggia battente e infinita che fiacca gli abitanti e stronca la loro agiatezza e la loro speranza.
Euchrid cresce imparando a conoscere soltanto l’odio e il dolore dell’esclusione; il piccolo muto vaga nel paese, nascondendosi nel fango come un randagio, sempre timoroso di percosse e sempre picchiato e scacciato.
Rifugiatosi a spiare la vita altrui, si innamora di Cosey Mo, la bella prostituta che esercita in una roulotte in cima alla collina.
La sbircia mentre si "congiunge" con i maschi del paese, gli stessi che per diletto lo violentano se lo trovano da solo.
Un giorno, tra i campi di canne da zucchero, assiste al suo selvaggio linciaggio da parte dei suoi stessi clienti, incitati dalle rispettive mogli.
La osserva di nascosto la notte in cui lei ritorna, ormai ridotta ad una vagabonda deforme, per abbandonare sui gradini della statua del profeta Jonahs Ukulore, appena prima di morire, Beth, la figlia che già portava in grembo la notte in cui era stata cacciata e picchiata.
Ma l’arrivo della bambina coincide con la fine delle piogge e proprio a lei gli ukuliti attribuiranno il merito della fine del diluvio, adottandola e facendone la Prescelta da Dio.
E’ a questo punto che Euchrid sentirà la chiamata di Dio e deciderà di agire e di ribellarsi.
Fortificherà la baracca dove vive e conquisterà la fiducia della bambina; dopo averla posseduta, tenterà di ucciderla a colpi di falcetto, per poi morire annegato nelle sabbie mobili della palude inseguito dalla rabbia e dall’odio dell’intera comunità ukulita.
Ma Beth non morirà, almeno non prima di aver dato alla luce il suo bambino, il nuovo prescelto, proprio il figlio del muto Euchrid Eucrow.
Euchrid si muove lungo sentieri che rendono esplicito quanto confinanti possano essere i territori dell’erotismo e quelli della morte, mettendo contemporaneamente il dito nella piaga dell’incapacità di abituarsi alla tortura e all’umiliazione del dolore, di dare loro un senso, una ragione, se non nell’ostinazione a non rinunciare alla propria parte d’amore e di diritto alla vita.
Euchrid lotta contro una società che richiede sacrifici umani (da Cosey Mo, ai vagabondi che abitavano nella chiesa in rovina e fino a Beth e allo stesso Euchrid), abbandonata a una frenesia violenta e cieca, in una sorta di caccia all’untore alla fine della quale, per ironia della sorte, i persecutori adottano e quasi deificano i figli delle proprie vittime, con un sorprendente capovolgimento dei ruoli che apre ogni volta panorami nuovi fino a mostrare l’intimità più profonda di quella che chiamiamo, a seconda dei casi, civiltà, moralità, o, più semplicemente, cultura.
In definitiva, è proprio questo capovolgimento di fronti a rendere secondo me interesantissimo il romanzo di Nick Cave.
Se non fosse per questo e per lo stile narrativo, sarebbe un semplice romanzo gotico/noir...
Consigliato a tutti quelli che amano lo stile Nick Cave insieme alla pubblicazione King Ink vol.1 e vol. 2.
Per chi volesse una lettura più rapida ma in tema, consiglio invece di reperire il volume che raccoglie testi e traduzioni delle sue canzoni.
Ogni canzone è un romanzo....ricco di spunti di riflessione e citazioni interessantissime.
Canzoni tipo "Where the wild roses grow", valgono da sole l'acquisto del libro e di tutti i cd (o almeno di "Murder Ballads").
P.S.
Per aiutare a capire...
Where the wild roses grow
CHORUS:
Mi chiamano "La Rosa Selvaggia"
Ma il mio nome era Elisa Day
Perché mi chiamano cosi non lo so
Perché il mio nome era Elisa Day
Nick
Dal primo giorno che l'ho vista sapevo che lei era l'unica
Quella giusta
Quando mi ha fissato negli occhi
Le sue labbra erano del colore delle rose
Che crescevano giù al fiume, sanguinose e selvagge
Kylie
Quando lui ha bussato alla mia porta ed è entrato nella stanza
I miei brividi finivano nel suo sicuro abbraccio
Lui sarebbe stato il mio primo uomo, e con una mano delicata
Mi asciugava le lacrime che scorrevano sul mio viso
CHORUS
Nick
Il secondo giorno le portai un fiore
Era più bella di qualsiasi donna avessi mai visto
Dissi: "Sai dove crescono le rose selvagge
Cosi dolci, cosi rosse e libere?"
Kylie
Il secondo giorno lui venne con una rosa singola
Disse: mi darai la tua sconfitta e il tuo dolore
Ho annuito, mentre mi sdraiavo sul letto
Disse: "Se ti mostro le rose, mi seguirai?"
CHORUS
Kylie
Il terzo giorno mi portò al fiume
Mi mostrò le rose e ci baciammo
E l'ultima cosa che sentii era una parola borbottata
Mentre lui stava in piede sopra di me con una roccia nel suo pugno
Nick
L'ultimo giorno la portai dove crescono le rose selvaggie
Si sdraiò sulla riva, il vento leggero come un ladro
Mentre le davo il bacio d'addio, Dissi, "tutta la bellezza deve morire"
E mi chinai e misi una rosa fra i suoi denti.
CHORUS
P.P.S. Kylie è Kylie Minogue...la poveraccia che ora fà canzoni pop della più bassa lega.
Preferisci farmi un bonifico o ricaricarmi la postepay?mamart ha scritto:
Scherzo!
Ho finito di leggere il primo cantico (ovvero i primi 8 albi) di Detective Dante.
Stranamente il primo numero non mi ha entusiasmato per nulla (è disarmantemente piatto per iniziare una nuova serie) ma nei numeri successivi (specialmente dal quinto numero in poi) la serie è cresciuta di spessore.
Detective Dante è un hard boiled a la John Woo. Dialoghi spicci, qualche battuta imboccata e tanta tanta azione; in sostanza è una felice via di mezzo fra un fumetto d'autore e il classico albo bonelliano.
Una scelta azzeccata per il grande publbico IMHO
Dante è uno schizoide psicopatico, non ci sono altre parole per descriverlo. Il filo conduttore è semplice quanto seducente nella sua semplicità. Dopo l'ennesimo cadavere, qualcosa nella testa di Dante ha fatto clic. Da qui inizia la sua personale discesa negli inferi guidato dalla sua sposa ovvero un fantasma, un diavolo con le sembianze di una donna angelica, che sarà il suo grillo parlante, la voce del suo subconscio o, se preferite, il suo alter ego. La sua personalità si sdoppia e il suo alter ego violento e giustizialista lentamente ma inesorabilmente prende il sopravvento. Niente più regole, niente più pietà.
Per ora mi fermo qua....
"La democrazia nel caso del frigo non esiste" - bicio18000
"I've learned that life is like a roll of toilet paper. The closer it gets to the end, the faster it goes" - Andy Rooney
I dialoghi li definirei più "pulp" che spicci....vonnegut ha scritto:
A me onestamente fanno impazzire!
Per il resto sono pienamente d'accordo.
Come dissi dall'inizio, non è certo paragonabile alle opere di autori ben più impegnati ma per essere una serie italiana recente secondo me è veramente ottima e "innovativa" (sempre rispetto agli stilemi classici delle serie italiane recenti...).
Un albo Bonelli, qualunque esso sia, non ci si avvicina neanche lontanamente.
Aspetto le impressioni su 2a e 3a stagione...
Sono sicuro che, alla fine dell'albo n°24, sarai "abbastanza" soddisfatto.
In caso contrario, dammi il tuo indirizzo paypal!
Conosco e apprezzo moltissimo Nick Cave come musicista e come poeta...ma non nella veste di scrittore. Che Nick Cave sia un autore estremamente creativo e prolifico è cosa risaputa ma non sapevo del romanzo. La tua bella recensione mi ha incuriosito; se mi capiterà fra le mani, lo sfoglierò e magari me lo piglio. Grazie della segnalazione.mamart ha scritto:
Una delle canzoni che amo di Cave è Lucy.
Una ninna nanna struggente sulla fine di un amore che racconta a modo suo una di quelle notti insonni che abbiamo passato tutti...
Last night I lay trembling
The moon it was low
It was the end of love
Of misery and woe
La scorsa notte giacevo tremante
La luna era bassa.
Era la fine di un amore
della sofferenza e del dolore.
Then suddenly above me
Her face buried in light
Came a vision of beauty
All covered in white
Poi improvvisamente sopra di me
La sua faccia sepolta nella luce
Ebbi una visione di bellezza
Tutta coperta di bianco
Now the bell-tower is ringing
And the night has stole past
O Lucy, can you hear me?
Wherever you rest
Ora si odono i rintocchi della torre dell'orologio
E la notte si è introdotta furtivamente
Oh Lucy, riesci a sentirmi?
Ovunque tu stia riposando.
I'll love her forever
I'll love her for all time
I'll love her till the stars
Fall down from the sky
Now the bell-tower is ringing
And I shake on the floor
O Lucy, can you hear me?
When I call and call
L'amerò per sempre
L'amerò fino per l'eternità
L'amerò fino a che le stelle
cadranno giù dal cielo.
Ora si odono i rintocchi della torre dell'orologio
E io mi rivolto sul pavimento
Oh Lucy, riesci a sentirmi?
quando chiamo e chiamo
Now the bell-tower is ringing
And the moon it is high
O Lucy, can you hear me
When I cry and cry and cry
Ora si odono i rintocchi della torre dell'orologio
E la luna è alta
Oh Lucy, riesci a sentirmi?
quando piango e piango e piango.
Ne sta uscendo anche un'altro:vonnegut ha scritto:
The Death of Bunny Munro.
Deve essere ancora tradotto in Italiano.
A QUESTO indirizzo c'è Nick Cave che ne legge una parte.
Onestamente, dopo la sua "conversione" religiosa non mi aspetto che sia come E l'asina vide l'angelo ma chi può dirlo...
In fondo lo capisco; se sopravvivi per 4 volte ad un'overdose non puoi che iniziare a credere in Dio.
Comunque, resta sempre un personaggio allucinante...
Ca.cchio hai fatto bene a ricordarmelo.mamart ha scritto:
Ho finito la serie da almeno una settimana
Puoi mettere via il portafoglio!
Scriverò di sicuro una mini-recensione non appena trovo un po' di tempo. Intanto, penso che prenderò qualche numero di John Doe (non appena mi ricordo di ricaricare la postepay).
Ma di un po', hai poi letto Elektra Assassin e Martha Washington?
Fiuuu....vonnegut ha scritto:
Giusto portafoglio....nel senso che c'è un foglio!
Solo una cosa....vonnegut ha scritto:
Alla fine della giostra, meritava!?
Stò leggendo ora Martha Washington; sono riuscito a trovare tutti i volumi in un negozio di Roma.vonnegut ha scritto:
Elektra volevo leggerlo prima ma lo stò lasciando per ultimo!
Vediamo se regge contro Il ritorno del cavaliere oscuro.
Ti farò sapere...
Per ora, l'aggettivo per Martha Washington è: "Particolare".