STEFANO SANSONETTI PER "ITALIA OGGI"



Una società londinese costituita il 12 maggio scorso.

L'ex banchiere del Monte dei Paschi, Vincenzo De Bustis, amico dell'ex premier Massimo D'Alema. Un gettone di 500 mila euro, a cui la società inglese aggiungerà altri 500 mila euro nei prossimi cinque anni. Per alcuni si tratta già di una bella matassa da sbrogliare.

E questa matassa si chiama, o dovrebbe chiamarsi, Fondazione Roma Mediterranea, un progetto a cui sta lavorando il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, per promuovere la città di Roma nel bacino del Mediterraneo e il dialogo tra le varie nazioni e città che si affacciano sul mare nostrum. Iniziamo subito dicendo che questa fondazione, nell'arco dei prossimi cinque anni, dovrebbe fare affidamento su un patrimonio di 1,5 milioni di euro.


Ma chi c'è dietro al progetto? E qui nascono le perplessità, perché da una parte c'è una società di Londra, la Mercantile Bridge Ltd, che conferirà all'ente la dotazione iniziale, ovvero 500 mila euro. Dall'altra c'è il comune di Roma, che come i «benefattori inglesi» si è impegnato a versare 100 mila euro all'anno per i prossimi cinque anni. Quindi sul tappeto ci sono anche soldi pubblici.


E poi la sorpresa finale, una lettera il cui contenuto ItaliaOggi è in grado di svelare. Collegato alla Mercantile Bridge Ltd, è nientemeno che l'ex banchiere Mps Vincenzo De Bustis, conosciuto anche per la sua amicizia con Massimo D'Alema, e per alcune vicissitudini finanziarie non proprio esaltanti (si pensi all'avventura di Banca 121 in Puglia e ad alcuni prodotti che hanno frastornato i risparmiatori come My Way e 4You).

Ebbene, il 12 maggio 2009 De Bustis, su carta intestata della Mercantile Bridge Ltd, ha scritto una lettera ad Alemanno il cui intento è quello di «formalizzare la nostra volontà di adesione come socio fondatore alla Fondazione Roma Mediterranea». La società londinese, prosegue la lettera, «dichiara altresì la propria disponibilità a conferire al fondo patrimoniale della Fondazione, al momento della costituzione della stessa, 500 mila euro».

E subito dopo vi si legge l'impegno per ulteriori 500 mila euro nel prossimo quinquiennio. Occhio però alle date. De Bustis scrive il 12 maggio 2009, che è la stessa identica data in cui viene costituita la Mercantile Bridge Ltd. Ma c'è di più, perché il giorno dopo, ovvero il 13 maggio, la giunta Alemanno ha adottato la proposta di costituzione della fondazione. Proposta che la prossima settimana dovrà essere sottoposta al consiglio comunale.




È chiaro, però, che i sospetti non mancano.

Li ha messi in fila, uno per uno, l'ex ministro della sanità, ora capogruppo della Destra in consiglio comunale, Francesco Storace, che per primo ha sollevato il caso. Un pacchetto di 10 domande rivolte al sindaco in cui si chiede innanzitutto di sapere che fa questa Mercantile Bridge Ltd.

Storace chiede ragione delle date, domandandosi come sia possibile che la società londinese sapesse il giorno prima (12 maggio) quello che avrebbe deciso la giunta il giorno dopo (13 maggio).

E ancora: dove avrà sede la fondazione? Avrà dipendenti comunali? Comporterà oneri aggiuntivi a carico della cittadinanza? Si dovranno dare soldi pubblici a una fondazione per internazionalizzare il ruolo di Roma? Insomma il nodo c'è.

Anche se, vista la presenza del dalemiano De Bustis, qualcuno parla del rafforzamento di quell'asse ironicamente ribattezzato «Dalemanno». E a tal proposito si ricorda il recente ingresso nel cda dell'Acea, controllata al 51% dal comune di Roma, di Andrea Peruzy, direttore della dalemiana fondazione Italianieuropei.

Nel frattempo, tanto per arricchire il quadro, una settimana dopo la lettera ad Alemanno, De Bustis ha fondato una società di consulenza societaria a 360 gradi che si chiama Bridge Italia srl. La tentazione potrebbe essere quella di pensare a un'appendice italiana della Mercantile Bridge.

Soci di De Bustis (al 33% ciascuno) nella Bridge Italia, sono due imprenditori che si chiamano Massimiliano Marotta e Fabio Lancellotti. Quest'ultimo, in particolare, vanta la stessa estrazione di De Bustis, essendo stato vicepresidente del cda di Mps Professional (cancellata a inizio 2007).





Note a Margine:

De Bustis è un braccio armato di D'Alema.

Il MPS era in gestione alla massoneria di Gelli fino a 20 anni fa.
dal 1998 D'Alema ha avuto l'avvallo dei grembiulini mondiali.
MPS è gestito da circa 10 anni dai compagni.
Tutto fa capo a Mr D'Alema....