Il raffinato pensierino di Silvio B. per i suoi ospiti: un libro di mezzo quintale con copertina in marmo di Carrara. Di agevole consultazione, anche in versione da asporto, con sollevatore di pesi bulgaro in tinta. Obama avrebbe preferito un ciondolo a forma di farfalla, ma pare che la D'Addario si sia opposta allo scambio.
Nelle austere sale del Quirinale, la Corazziera dell'Ordine del Quadrifoglio passa in rassegna alcuni collaboratori assai meno ben messi di lei. Michelle sta cercando di capire chi dei quattro si sia incollato all'elmo i suoi capelli e non vorremmo essere nei panni di quel tapino, quando lo scoprirà.
Parcheggiato il motorino ecologico fuori dell'ingresso, Angela Merkel entra nei suoi comodi appartamenti con il casco in mano e un completino già indossato dal presidente della ex Ddr. Niente casco per il passeggero che ha viaggiato dietro di lei, protetto dalla capigliatura metallizzata.
Silvio B. e Obama B., i B. Brothers, impegnati nel caratteristico gioco della settimana. Chi perde, va a dormire in tenda con Gheddafi. Notare l'altezza diversa dei gradini, inversamente proporzionale a quella delle orecchie.
Impegnati a ficcare il naso fra le sottane del nostro premier, i giornali inglesi hanno colpevolmente taciuto lo scandalo della moglie del premier Brown, che per farsi la gonna ha usato una tovaglia della British Airways. Qui viene giustamente sgridata da Michelle, che ha optato per la ben più elegante copertina delle Pagine Gialle.
Una contestatrice androgina per le strade di Roma con la faccia di Berlusconi e le ciabatte di Rosy Bindi.
Una hostess si inginocchia davanti a Obama. Lui, bello & impossibile, non la degna di uno sguardo e continua imperterrito a scrutare l'orizzonte della Storia, a differenza dei suoi due più tarchiati sodali, interessati anche alla cronaca. Da competente l'occhiata di Silvio B. Da incauto quella di Sarkò: oggi arriva Carlà e lo acceca.
Il momento più drammatico del vertice: per ordine del geloso Putin, la Russia ha spedito all'Aquila il manichino di Medvedev. Ma la gamba e il braccio destro sono stati avvitati male e il delicato manufatto rischia di cadere. Il filorusso Silvio lo sorregge disperatamente, mentre il napoleonico Sarkò perfidamente si sfila.
Mentre l'invidioso Sarkò gli tasta gli addominali, Obama ringrazia la Merkel che, in preda a incontrollabile passione, durante l'aperitivo gli aveva già cedutola Baviera. Qui siamo ai caffè e, in cambio di questo sorriso, lei ha appena regalato alla Fiat-Chrysler la Volkswagen.
La Mami di «Via col vento» fotografata fra Amelia la strega che ammalia, interpretata dalla Gelmini, e il sindaco di Roma, interpretato da Alemanno. Sopra di loro, in posa statuaria, un senatore leghista di fresca nomina porta a spasso il solito intellettuale scansafatiche, un certo Marco Aurelio.