L'ordine di apparizione in questa classifica dell'orrido è deciso da un complesso insieme di indagini: visite, inchieste, sopralluoghi, ispezioni e prospezioni. Il tutto dà infine come risultato un numerino: il "voto". E il maggiore vince la palma d'oro del peggiore.
Volendo partire per un giro del mondo in visita ai più grandi disastri ecologici provocati dall'uomo, questi sarebbero i dieci "monumenti" da non perdere: i luoghi più inquinati della Terra censiti nella Top ten world's worst polluted places, la classifica pubblicata dall'organizzazione ambientalista americana Blacksmith Institute in collaborazione con la Green Cross Switzerland.
L'ultimo rapporto risale al settembre 2007, ma poiché da allora non sono stati rilevati cambiamenti sostanziali rimane valido anche per il 2008.
INCUBI ECOLOGICI
Dalle nubi radioattive fuoriuscite dalle centrali nucleari ai fumi tossici dei mega-impianti petrolchimici, dalle dispersioni di metalli pesanti dell'industria mineraria ai veleni rilasciati dalle fabbriche di armi chimiche... Ognuno di questi disastri ha la sua bandierina sulla mappa del mondo e la sua speciale - e tragica - storia da raccontare. Tutti, però, hanno un elemento in comune: sono accaduti in Paesi dove lo sviluppo industriale è considerato più importante dell'ambiente e delle persone. E, semplificando brutalmente, questo significa una cosa sola: i progetti di bonifica delle aree contaminate sono rinviati e rinviati e rinviati... Ignorati, insomma, Anche se le tecnologie per la "pulizia" ci sono e sono sempre più avanzate ed efficaci!
IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI
La missione di organizzazioni come il Blacksmith Institute comincia proprio qui, ossia cercando di creare le condizioni perché i progetti di bonifica ambientale siano approvati, finanziati e realizzati, anche dove sembra impossibile persino pensarli. Per fare questo si muovono in due direzioni: da un lato premono sui gruppi industriali responsabili e sui governi affinché chiudano gli impianti più inquinanti e ripuliscano il territorio, dall'altro raccolgono fondi da gruppi finanziari privati e dalle organizzazioni internazionali per finanziare i primi interventi di emergenza. Qualche volta funziona, a giudicare dalle buone notizie (vedi), ma è un lavoro che somiglia molto a una sfida epocale. E per avere un'idea di ciò di cui stiamo parlando ti basta solamente "voltare" pagina...
1)
Sumgayit, Azerbaijan
CONTAMINATI: 275.000 persone.
CONTAMINANTI: petrolio, mercurio, metalli pesanti, reagenti industria chimica organica.
CONTAMINATORI: industria chimica e petrolchimica
2)
Linfen, Cina
CONTAMINATI: 3.000.000 di persone.
CONTAMINANTI: ceneri di carbone, monossido di carbonio, ossidi di azoto, pm-2.5, pm-10, anidride solforosa
3)
Tianying, Cina
CONTAMINATI: 140.000 persone.
CONTAMINANTI: piombo, metalli pesanti.
4)
Sukinda, India
CONTAMINATI: 2.600.000 persone.
CONTAMINANTI: cromo esavalente e altri metalli.
CONTAMINATORI: miniere, industrie
5)
Vapi, India
CONTAMINATI: 71.000 persone.
CONTAMINANTI: prodotti chimici, metalli
6)
La Oroya, Perù
CONTAMINATI: 35.000 persone.
CONTAMINANTI: piombo, rame, zinco, anidride solforosa.
CONTAMINATORI: industrie minerarie.
7)
Dzerzhinsk, Russia
CONTAMINATI: 300.000 persone.
CONTAMINANTI: piombo, fenoli, sostanze chimiche (usate qui per la produzione di gas sarin, VX e altri
8)
Norilsk, Russia
CONTAMINATI: 134.000 persone.
CONTAMINANTI: particolato, anidride solforosa, metalli pesanti (nichel, rame, cobalto, piombo, selenio),
CONTAMINATORI: industrie minerarie.
9)
Chernobyl, Ucraina
CONTAMINATI: 5.500.000 persone, ufficialmente.
CONTAMINANTI: polveri di sostanze radioattive incluse uranio, plutonio, cesio-137, stronzio e altri metalli.
10)
Kabwe, Zambia
CONTAMINATI: 255.000 persone.
CONTAMINANTI: piombo, cadmio.
CONTAMINATORI: industria mineraria.
CONTAMINATORI: centrale nucleare di Chernobyl.
(Fonte: FOCUS)