Radical-Chic opinion leaders:
1) Gad Lerner; 2) Moni Ovadia; 3) Nanni Moretti; 4) Paolo Flores D'Arcais e tutta la redazione di Micromega; 5) Serena Dandini; 6) Sabina Guzzanti; 7) Marco Travaglio; 8) Vauro; 9) Michele Santoro. Una speciale menzione per la giovane 10) Beatrice Borromeo
Ho trovato altri caratteri distintivi....
-Il radical chic non ha minimamente il senso dell'umorismo. Alle feste in ci va sempre, ma sta in disparte, si appoggia al muro per darsi un tono. Incredibilmente, a volte rimorchia.
-Il radical chic non mangia da Mac Donald's ma veste Ralph Lauren.
-E' un misantropo e odia tutto ciò che è popolare. Vota Rifondazione o DS, ma crede che il mondo intorno a lui sia popolato da idioti. Crede che la gente si divida in due categorie: gli intellettuali e i cretini, la massa informe, di cui loro, detentori del sapere, dovrebbero avere il compito di plasmare le rozze menti. Purtroppo per lui, non funziona esattamente così, perciò deve accontentarsi di quei due o tre amci identici a lui che supportano le sue scontate opinioni.
-Non guarda mai la tv, solo i Simpson, dice. Dice che i reality show sono il prodotto di un'umanità malata, priva di anima, che presto imploderà (Me lo immagino triste quando, la notte, di nascosto pure da se stesso, si sofferma sulle repliche di Amici e si appassiona alla storia di Agata, la ballerina dai piedi piatti. Dopo si frusta da solo, nel silenzio della sua cameretta dai muri blu notte. Terminate le punizioni corporali, si addormenta sul suo scomodissimo ma chicchissimo fouton)
-Vede solo film francesi, ma in passato ha amato anche il neorealismo italiano; il suo regista preferito e Truffaut e, di tutti i gruppi musicali, i primi album sono i migliori; se non ha mai ascoltato un cd del tale compositore, dice che si è venduto al pop, che fa sempre scena. Simpatizza per libri tipo no-logo, ma non li finisce mai, perchè ne esce subito dopo un altro che fa più scalpore.
-Il radical chic è contrario a più o meno qualsiasi cosa. Però ha un'opinione su tutto. E ha sempre ragione, nonostante siano idee riciclate da un qualunquismo più qualunquista di quello popolare vero e proprio. Gira il mondo da solo...coi soldi di papà.
-Il radical chic è vagamente di sinistra, ma non proprio, è credente, ma non del tutto. Ha un lavoro part time, o non lavora, ancora meglio, frequenta da una decina d'anni l'università (lettere, il top!), ma non crede nell'istituzione scolastica e non può concentrarsi molto sugli studi perchè è un artista (un teatrante, uno scrittore di talento, un musicista che suona solo pezzi ricercatissimi, un pittore neosurrealista)...tanto, lo sanno tutti, il babbo gli riserva un posticino in ditta, va detto, più per vergogna della nullità che ha generato che per affetto filiale.
-Si veste di scuro, in perfetto stile mimo (maglione blu notte e giacchetta con le toppe ai gomiti), ma niente è lasciato al caso, credetemi, ogni dettaglio del suo abbigliamento è studiatissimo. L'idea che vuol trasmettere, tuttavia, è che lui non perde tempo con la moda, LUI. Era tutto di suo nonno, di suo zio, o comprato al mercatino dell'usato, o, rullo di tamburi,...a Londra. Raggiungete l'estasi quando vi comunica che quel maglione l'ha comprato suo nonno in un mercatino dell'usato a Londra, negli anni '60.