We are the sons and daughters of all the freedom fighters.
And there are still many rivers to cross.
Hands in the air, screaming loud and clear for freedom, justice and equality.
There is no black or white, there is only right and wrong.
We are unknown heros, we are flesh and we are blood.
We are the great future.
We need to get back to the joy of living.
We are five fingers of an empty hand.
But together, we can also be the fist.
Sometimes change can be as simple as two hands reaching for one another.
Clap your hands.
La modalità del torneo lo permette. Continuo a non capire cosa c'entri la sportività e che io ne faccia una questione di simpatia è un tuo film.
E' una cavolata: la mia decisione di non giocare con qualcuno produce una conseguenza simmetrica.
Noto che e' sempre difficile affermare anche i concetti piu' ovvi.
Bisognera' procedere allora per piccolissimi passi, anche se temo sara' molto dura spiegare cio' che per me dovrebbe essere ovvio.
Passo n.1
Se impedisco (lasciamo stare il modo per il momento, creerebbe confusione) ad un giocatore di fare una partita di torneo ufficiale scartandolo perche' lo reputo "antipatico" sono stato antisportivo?
Secondo me si.
Il regolamento prevede che si possano scegliere gli avversari, ma come ben sappiamo (e mi insegnate) la sportivita' non e' strettamente coincidente con il regolamento. Ovvero lo e', ma ne incarna piu' lo spirito pittosto che la norma precisa.
Il modo in cui si scelgono gli avversari non e' specificato dal regolamento, ma se la mia scelta (e le scelte colelttive) produce l'effetto di impedire ad un giocatore di partecipare non sono forse antisportivo?
Se discrimino su base personale, e non su caratteristiche tecniche, non sto forse scegliendo chi sia degno di giocare e chi no? Ma e' sportivo decidere questo sulla base di sensazioni personali senza che il discriminato abbia compiuto alcun illecito (perlomeno nella partita che si dovrebbe svolgere)? Se e' accreditato ha diritto di giocare, no?
Non dovrebbe essere il "terreno", il "campo" di gioco, a decidere chi e' il migliore? Se un giocatore lo escludiamo a priori come possiamo considerare sportivo il torneo?
Manuale di Risiko Redstar - 1 contro 1 - Il Principe delle Stelle e la Principessa di Aldebaran (anche ebook)(autorizzato da Higghe) - ScacchiGiudicare preclude la possibilità di conoscere.
"La mia libertà finisce dove comincia la vostra." - Martin Luther King
Non abbandonerò alcuna partita, per alcun motivo, nemmeno subito dopo lo start. Questa comunicazione è da considerarsi sostitutiva di una analoga comunicazione pre-partita.
http://forum.egcommunity.it/showthre...06#post1124806
Quando diamo un giudizio assoluto (non limitato ad un fatto) su una persona, stiamo in realtà esprimendo il giudizio che abbiamo di noi stessi.
ma stai scherzando? Ma quali concetti ovvi?
Il perché uno faccia selezione in questo caso è fondamentale, si chiama Torneo Challenge (sfida) proprio perché chi ha ambizioni di vittoria deve anche saper sfidare gli avversari giusti.
Che senso ha andare a spaccare il capello (logico, etico) con delle considzioni iniziali errate? E' giusto che tutti coloro che rispettano il regolamento partecipino, ma partecipare non significa automaticamente giocare, significa avere la possibilità di sfidare altri giocatori. Se non li sfidi o non ti sfidano, detto alla francese, sono caxxi tuoi e non degli altri "poco sportivi".
p.s.: se invece non parlavi del Torneo Challenge ma di RD2 in generale, quindi di "amichevoli", la sportività non c'entra niente. Al massimo possiamo parlare di cortesia e/o maleducazione.
Che il torneo challenge sia un postaccio è fuori da ogni dubbio.
E' un ricettacolo di psicocartinari, cronofrenici, geobulimici, aleopatici e nevrastitici
(D. Piergentili)
ma se un giocatore entra in partita per vedere chi c'è e poi trova uno con cui non vuol giocare non perchè abbia un pregiudizio su di lui ma semplicemente perchè aveva già deciso prima di aprire RD2 che non avrebbe giocato con lui, non sarebbe sportivo prima di cliccare "start" chiedere se si è OK per partire?
Comunque mia la risposta (ovvia) al titolo della discussione è no, non è diventato legge.
E' un pratica diffusa fra gli utenti di RD2 con un minimo di buon senso. Molti pro per i giocatori (già elencati negli interventi precedenti), pochi (anzi nessun) contro.
Altri dubbi?
Stefano, Stefano... la sportività è una vera ossessione per te, mi pare.
Io in questo caso non parlerei nemmeno di sportività, quanto di cortesia, o di buona educazione.
Hai ragione: niente nel regolamento obbliga a chiedere l'ok prima di iniziare una partita. Come niente, nella legislatura italiana, obbliga a dire buongiorno o buonasera quando si entra in un negozio, a dare del lei a una persona in un contesto formale, a cedere il posto sull'autobus a qualcuno carico di buste della spesa (non parlo di invalidi, anziani o donne incinte, quello lo prevede la legge, lo so).
Ma è buona educazione farlo.
Chiedere l'ok prima di una partita è una convenzione, che personalmente ritengo utilissima: ci sono miriadi di motivazioni per farlo, non da ultimo l'ingresso in partita "per errore". Ti è mai capitato di premere "entra" invece di "annulla" a un invito e di finire in una partita che non volevi giocare? A me sì, e mi avrebbe alquanto infastidito essere obbligata a giocare.
Quindi, per rispondere alla domanda del titolo della discussione: no, chiedere l'ok non è diventato legge. ma è diventato una norma consuetudinaria che non vedo alcun motivo di contestare. Anzi, se mi capitasse di incontrare un giocatore accreditato, o comunque di esperienza, che non lo chiede, eviterei sicuramente di giocarci. Il regolamento, fortunatamente, me lo concede ancora.
Si dialoga. E si dialoga camminando; via via. No? Scrivere; e poi leggere. Ricordi, amico mio? Si racconta che le lettere dell'alfabeto furono inventate da Mercurio, capostipite e nonno di bugiardi e re dei ladri, vedendole nel volo delle gru. Uno scherzo, non credi? (in tua memoria, Picchi)