Imputato, ascolta, noi ti abbiamo ascoltato,
tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo piantata tra l'aorta e l'intenzione,
noi ti abbiamo osservato dal primo battere del cuore fino ai ritmi più brevi dell'ultima emozione,quando uccidevi
favorendo il potere, i soci vitalizi del potere, ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione,
e se tu la credevi vendetta, il fosforo di guardia segnalava la tua urgenza di potere,
mentre ti emozionavi del ruolo più emozionante della legge,
quello che non protegge: la parte del boia...
Imputato, il dito più lungo della tua mano è il medio,
quello della mia è l'indice,
eppure anche tu hai giudicato:
hai assolto e hai condannato al di sopra di me...
ma al di sopra di me, per quello che hai fatto, per come lo hai rinnovato,
il potere ti è grato..
Ascolta, una volta un giudice come me, giudicò chi gli aveva dettato la legge,
prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge...
Oggi, un giudice come me, lo chiede al potere se può giudicare,
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato??
E con questo ho detto e spiegato tutto....