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Discussione: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento
  1. #41
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote thor27 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Guarda Surf ... ti faccio una domanda..
    Perchè dovrei essere io a segnalare che porterò comunque a termine la partita e non gli altri a dire che invece annullerebbero?
    E io ti rispondo volentieri. A parte l'apprensione di evitare al caduto il carro nero (spesso un amico), per molti giocatori (penso la maggior parte) se pur l'obiettivo del gioco è la vittoria, una partita col morto è comunque una partita falsata. Io la mollo anche al 30° turno se il giocatore non rientra.

    Chiaro che laddove si sente puzza di "ritiro strategico", la cosa assume un altro aspetto.
    Peraltro, lo si potrebbe sospettare anche in partenza laddove un piazzamento su 3 punti iniziali piuttosto di 40 potrebbe invogliare ad un improvviso imprevisto o problema tecnico di connessione o altro. Ma chi ha una certa esperienza di chal e dgt, sa che non solo la vittoria non è scartata dalla situazione, ma che spesso - al contrario - ne può uscire una bellissima partita, tutta in attacco e con gran risparmio di tempo.

    ..insomma..dover abbandonare una partita a me infastidisce molto più per il tempo perso, che non per l'agognata vittoria sfumata.
    Se poi si è ancora nella fase iniziale di piazzamento, voler portare avanti una partita col morto è proprio cosa da...malati di classifichite


    Quando le forze della natura si scatenano, si creano condizioni
    che possono essere vissute solo da una manciata di uomini
    Davide Giardina
  2. #42

    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    non ho capito
  3. #43

    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    giusto
  4. #44
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote rokygranata4 ha scritto: Visualizza il messaggio
    non ho capito


    Quote rokygranata4 ha scritto: Visualizza il messaggio
    giusto





  5. #45
     Cap.le Magg.
     
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Ti ringrazio, ma non vedo la risposta alla mia precisa domanda. Perchè dovrei essere io a segnalre la mia intenzione di proseguire comunque e non eventualmente gli altri a fare l'opposto?
    Quote surfgarden ha scritto: Visualizza il messaggio

    E io ti rispondo volentieri. A parte l'apprensione di evitare al caduto il carro nero (spesso un amico), per molti giocatori (penso la maggior parte) se pur l'obiettivo del gioco è la vittoria, una partita col morto è comunque una partita falsata. Io la mollo anche al 30° turno se il giocatore non rientra.
    Vedi, questo tuo passaggio spiega perchè non ci incontreremo mai. Tu parti da assunti per me incomprensibili, come la commistione del concetto di amicizia con un (pur sano) spirito competitivo. Per quale motivo, al tavolo da gioco, Tizio, perchè è un mio amico, dovrebbe essere trattato diversamente da Caio?
    Questo è secondo me e seppure non intenzionalmente da parte tua antisportivo e falsa la partita talmente tanto da annullarla per riproporne una nuova totalmente diversa, con obiettivi e magari anche giocatori diversi. Non ti sembra che subordinando la tua decisione al grado di amicizia penalizzeresti gli altri giocatori eventualmente 'non amici'? Ti sembra giusto?
    Io invece non mi pongo la questione. Continuo comunque, sia che abbia 0 punti o 40 e che gli altri giocatori al tavolo siano miei amici o meno. Tutto quello che garantisce a tutti gli avversari lo stesso trattamento è sempre più uniforme (e quindi sportivo) di una scelta che di volta in volta può penalizzare uno o l'altro.

    Chiaro che laddove si sente puzza di "ritiro strategico", la cosa assume un altro aspetto.
    Peraltro, lo si potrebbe sospettare anche in partenza laddove un piazzamento su 3 punti iniziali piuttosto di 40 potrebbe invogliare ad un improvviso imprevisto o problema tecnico di connessione o altro. Ma chi ha una certa esperienza di chal e dgt, sa che non solo la vittoria non è scartata dalla situazione, ma che spesso - al contrario - ne può uscire una bellissima partita, tutta in attacco e con gran risparmio di tempo.
    Tutti bei concetti, in buona parte anche condivisibili. Ma che non offrono una soluzione al vero problema: chi stabilisce se si sente 'puzza' di ritiro strategico e quindi il disconnesso sta prendendo tutti per i fondelli? Esiste un arbitro presente in partita? Lo stabilisci tu? Gli altri due? E ciascuno in base a propri personalissimi criteri di valutazione?


    ..insomma..dover abbandonare una partita a me infastidisce molto più per il tempo perso, che non per l'agognata vittoria sfumata.
    Infatti! Questo spiega perchè il sistema ed il regolamento dovrebbe prima di tutto tutelare i diritti di chi si cura di offrire una buona qualità di connessione, non di quelli che, poverini, rischiano il carro nero! Qui si ragiona al contrario mi pare. Poi, come se il carro nero fosse chissà quale onta...l'anticamera dell'inferno quasi quasi
    Io una volta mi sono - giustamente - beccato il carro nero per avere giocato da una connessione tunisina così così: penso di avere dormito ugualmente la notte in cui l'ho scoperto


    Se poi si è ancora nella fase iniziale di piazzamento, voler portare avanti una partita col morto è proprio cosa da...malati di classifichite

    Guarda, io non posso essere malato di classifichite, anche perchè sono talmente scarso da non potere nemmeno ambire ai primi posti eppure, anche se ti sembrerà inconcepibile, una partita con il morto (che non ho voluto io anzi al contrario ho fatto in modo di garantire la migliore connessione possibile) è una partita regolare. Magari non bella, ma regolare. Meno regolare è invece aprire una nuova partita con obiettivi, colori e scenari totalmente diversi.

  6. #46
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote berserkr ha scritto: Visualizza il messaggio
    Il problema lamentato da Thor é reale e veramente molto fastidioso,credo siamo passati quasi tutti per la sua esperienza.
    Una semplice soluzione sarebbe una finestra ad apparizione automatica con la domanda di annullamento partita SI-NO (votazione segreta) in caso cadesse un giocatore per più di x secondi.
    La finestra dovrebbe apparire solo una volta con obbligatorietà di risposta.
    Una volta premuto NO,la partita dovrebbe continuare in regime di silenzio(automatico) fino al suo termine.
    E' una soluzione concreta , di facile applicazione tecnica (credo) e, tutto sommato "moralmente" accettabile.D'accordissimo sulla segretezza del voto..Anzi...per me dovrebbe essere segreto pure chi richiede il silenzio...(francamente e' uno dei pochi punti su cui non mi sono mai trovato d'accordo con l'interpretazione ufficiale di Spartaco che piu' o meno suonava cosi: "ognuno deve essere responsable delle proprie azioni anche quando richiede il silenzio...Mah ....deve comunque rimanere la possibilita' di annullare la partita nel modo consueto SOLO in caso di blocco del sistema ....(e sottolineo..SOLO...qundi in caso di altre anomalie..tipo tris dati o non dati per errore si continua,giusto o non giousto che sia....)
  7. #47
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote thor27 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Quello che invece proprio non mi torna è che sia non sanzionata (e quindi sia di fatto tollerata) quella forma di pressione psicologica, più o meno educata, per la quale nessun giocatore che da solo volesse portare a termine una partita lo possa fare senza esporsi alle solite puerili rappresaglie e successivamente ad una pubblica gogna in chat e sul forum.
    Per non subire alcuna pressione psicologica è possibile chiedere il silenzio, dopodichè chiunque lo violi sa di poter incorrere in una squalifica.

    In regime di silenzio è infatti possibile chiedere agli altri di abbandonare la partita. Se però uno dei giocatori risponde inequivocabilmente di voler proseguire, da quel momento qualsiasi ulteriore commento può essere valutato come violazione del silenzio. Naturalmente spetta a me valutare caso per caso, ma in linea di principio direi che non è corretto dire che la cosa non sia sanzionata o sanzionabile.
    Spartaco Albertarelli
  8. #48

    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote spartac ha scritto: Visualizza il messaggio
    Per non subire alcuna pressione psicologica è possibile chiedere il silenzio, dopodichè chiunque lo violi sa di poter incorrere in una squalifica.

    In regime di silenzio è infatti possibile chiedere agli altri di abbandonare la partita. Se però uno dei giocatori risponde inequivocabilmente di voler proseguire, da quel momento qualsiasi ulteriore commento può essere valutato come violazione del silenzio. Naturalmente spetta a me valutare caso per caso, ma in linea di principio direi che non è corretto dire che la cosa non sia sanzionata o sanzionabile.




    devo dire che il ragionamento non fà una piega, tuttavia mi sorge una riflessione: se è regola che, per annullare una partita, dev'esserci l'unanimità d'intento tra i giocatori, come mai allora per non annullarla, ossia per proseguirla, basta la volontà di un solo giocatore?

    mi pare più logico e democratico che quantomeno sia la maggioranza dei giocatori presenti a decidere le sorti della partita. dico male?
  9. #49
     Colonnello C.te
     
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote fumocanne2 ha scritto: Visualizza il messaggio
    devo dire che il ragionamento non fà una piega, tuttavia mi sorge una riflessione: se è regola che, per annullare una partita, dev'esserci l'unanimità d'intento tra i giocatori, come mai allora per non annullarla, ossia per proseguirla, basta la volontà di un solo giocatore?
    Per il semplice fatto che "unanimità" significa... unanimità.

    Se anche uno solo non è d'accordo, manca la condizione per annullare la partita.

    Il "non annullamento" non esiste.
  10. #50
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    Re: Quando, di fatto, le leggi non scritte hanno il sopravvento sul regolamento

    Quote fumocanne2 ha scritto: Visualizza il messaggio




    devo dire che il ragionamento non fà una piega, tuttavia mi sorge una riflessione: se è regola che, per annullare una partita, dev'esserci l'unanimità d'intento tra i giocatori, come mai allora per non annullarla, ossia per proseguirla, basta la volontà di un solo giocatore?

    mi pare più logico e democratico che quantomeno sia la maggioranza dei giocatori presenti a decidere le sorti della partita. dico male?

    Ci mancherebbe pure questa.
    A parte che resterebbe da dirimere la questione in caso di parità questo esporrebbe qualunque giocatore in netto vantaggio alla possibilità che gli altri tre si accordino per annullarla.

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