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Discussione: l'uomo invisibile
  1. #1
     T. Col. C.te
     
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    l'uomo invisibile

    SULL'AUTOSTRADA DEL SOLE

    L'uomo invisibile travolto sulla A1
    Una tragedia in carne e ossa

    Un autista albanese ucciso da un Tir

    di Paolo Di Stefano


    Pensavamo che l'Uomo invisibile fosse una paurosa creatura fantascientifica, come racconta il celebre film eponimo degli anni Trenta tratto da un romanzo ottocentesco di G.H. Wells. Invece no, c'è un Uomo invisibile in carne e ossa che fino all'altro ieri è vissuto come tante persone in carne e ossa, lavorando, probabilmente faticando, amando, sognando, soffrendo come tutti: faceva il trasportatore di vini nei pressi di Frosinone, forse aveva una moglie e dei figli, forse no. È vissuto da invisibile, e allo stesso modo è morto. Non visto. Ecco la dinamica ricostruita dagli investigatori. Martedì, nei pressi di Colleferro, l'Uomo invisibile era fermo sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A1, per verificare il guasto era sceso dal suo furgone: probabilmente invisibile pure quello, poiché un Tir carico di frutta l'ha urtato con violenza, facendo volare l'Uomo invisibile sulla carreggiata, dove sopraggiungeva un camion-bisarca, uno di quei mostri a due piani che trasportano auto.

    L'Uomo invisibile - essendo invisibile - è stato travolto e trascinato per ben 90 chilometri, perdendo pezzi ad ogni metro di strada, e lasciando sull'asfalto una scia di frammenti organici misti a brandelli dei vestiti che indossava. L'Uomo invisibile, infatti, non era l'entità inconsistente o evanescente raccontata da Wells, non era la pura assenza prodotta dagli effetti speciali cinematografici, ma era un uomo in carne e ossa con l'unica differenza, rispetto al resto del genere umano, di non essere visto da nessuno come a volte capita alla gente comune o meno che comune.

    Così probabilmente ha vissuto. E così è morto e tale è rimasto dopo la morte. Fatto (fato) sta che il suo destino di invisibilità, come la striscia di materia che ha lasciato sulla strada, si è protratto persino in morte. Al punto che la notizia della sua fine atroce - che se fosse accaduta a un rappresentante del Mondo visibile avrebbe avuto lo spazio e l'eco che meritava - nei quotidiani è stata coerentemente ridotta al minimo, quattro-cinque righe, in colonnini non più che marginali. C'è un altro romanzo intitolato Invisible Man: fu scritto nel '53 da Ralph W. Ellison. Era un libro sul razzismo americano di quegli anni. Raccontava di un nero emarginato dalla società, privato della sua identità pubblica: non era invisibile in sé, semplicemente gli altri si rifiutavano di vederlo. Era un Uomo invisibile, ma in carne e ossa, esattamente come il trasportatore albanese travolto due volte sull'autostrada e dimenticato dai giornali.


    corriere.it
    23 dicembre 2010
    Anche l'odio contro la bassezza stravolge il viso.
    Anche l'ira per l'ingiustizia fa roca la voce.
    Noi, che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
    noi non si poté essere gentili.
    Ma voi, quando sarà venuta l'ora
    che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
    pensate a noi, con indulgenza.
  2. #2
     Generale
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    Re: l'uomo invisibile

    Quote photosphera ha scritto: Visualizza il messaggio
    SULL'AUTOSTRADA DEL SOLE

    L'uomo invisibile travolto sulla A1
    Una tragedia in carne e ossa

    Un autista albanese ucciso da un Tir

    di Paolo Di Stefano


    Pensavamo che l'Uomo invisibile fosse una paurosa creatura fantascientifica, come racconta il celebre film eponimo degli anni Trenta tratto da un romanzo ottocentesco di G.H. Wells. Invece no, c'è un Uomo invisibile in carne e ossa che fino all'altro ieri è vissuto come tante persone in carne e ossa, lavorando, probabilmente faticando, amando, sognando, soffrendo come tutti: faceva il trasportatore di vini nei pressi di Frosinone, forse aveva una moglie e dei figli, forse no. È vissuto da invisibile, e allo stesso modo è morto. Non visto. Ecco la dinamica ricostruita dagli investigatori. Martedì, nei pressi di Colleferro, l'Uomo invisibile era fermo sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A1, per verificare il guasto era sceso dal suo furgone: probabilmente invisibile pure quello, poiché un Tir carico di frutta l'ha urtato con violenza, facendo volare l'Uomo invisibile sulla carreggiata, dove sopraggiungeva un camion-bisarca, uno di quei mostri a due piani che trasportano auto.

    L'Uomo invisibile - essendo invisibile - è stato travolto e trascinato per ben 90 chilometri, perdendo pezzi ad ogni metro di strada, e lasciando sull'asfalto una scia di frammenti organici misti a brandelli dei vestiti che indossava. L'Uomo invisibile, infatti, non era l'entità inconsistente o evanescente raccontata da Wells, non era la pura assenza prodotta dagli effetti speciali cinematografici, ma era un uomo in carne e ossa con l'unica differenza, rispetto al resto del genere umano, di non essere visto da nessuno come a volte capita alla gente comune o meno che comune.

    Così probabilmente ha vissuto. E così è morto e tale è rimasto dopo la morte. Fatto (fato) sta che il suo destino di invisibilità, come la striscia di materia che ha lasciato sulla strada, si è protratto persino in morte. Al punto che la notizia della sua fine atroce - che se fosse accaduta a un rappresentante del Mondo visibile avrebbe avuto lo spazio e l'eco che meritava - nei quotidiani è stata coerentemente ridotta al minimo, quattro-cinque righe, in colonnini non più che marginali. C'è un altro romanzo intitolato Invisible Man: fu scritto nel '53 da Ralph W. Ellison. Era un libro sul razzismo americano di quegli anni. Raccontava di un nero emarginato dalla società, privato della sua identità pubblica: non era invisibile in sé, semplicemente gli altri si rifiutavano di vederlo. Era un Uomo invisibile, ma in carne e ossa, esattamente come il trasportatore albanese travolto due volte sull'autostrada e dimenticato dai giornali.


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    23 dicembre 2010
    mi sono venuti i brividi quando l'ho letto


    "Non esiste un insegnante più difficile dell'esperienza. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione."
  3. #3
     Magg. C.te
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    Re: l'uomo invisibile

    Quote alobox ha scritto: Visualizza il messaggio
    mi sono venuti i brividi quando l'ho letto
    Già, questo è il triste destino di tanti extracomunitari che ci lasciano le penne quasi quotidianamente nel lavoro.
    le loro per la cronaca non sono morti bianche, forse grigie o nemmeno quello.
    E' una storia tristissima
    "Le chiaviche della mia stanza sono anche le tue!" (cit)
  4. #4
     S.tenente
     
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    Re: l'uomo invisibile

    Quote momocao ha scritto: Visualizza il messaggio
    Già, questo è il triste destino di tanti extracomunitari che ci lasciano le penne quasi quotidianamente nel lavoro.
    le loro per la cronaca non sono morti bianche, forse grigie o nemmeno quello.
    E' una storia tristissima
    Pensi che il camionista che l'ha investito e quello che ne ha trascinato il corpo per Km gli abbiano chiesto i documenti?
    Pensi che l'aggettivo invisibile fosse rivolto al fatto che era un extracomunitario?
  5. #5
     T. Colonnello
     
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    Re: l'uomo invisibile

    Quote photosphera ha scritto: Visualizza il messaggio
    SULL'AUTOSTRADA DEL SOLE

    L'uomo invisibile travolto sulla A1
    Una tragedia in carne e ossa

    Un autista albanese ucciso da un Tir

    di Paolo Di Stefano


    Pensavamo che l'Uomo invisibile fosse una paurosa creatura fantascientifica, come racconta il celebre film eponimo degli anni Trenta tratto da un romanzo ottocentesco di G.H. Wells. Invece no, c'è un Uomo invisibile in carne e ossa che fino all'altro ieri è vissuto come tante persone in carne e ossa, lavorando, probabilmente faticando, amando, sognando, soffrendo come tutti: faceva il trasportatore di vini nei pressi di Frosinone, forse aveva una moglie e dei figli, forse no. È vissuto da invisibile, e allo stesso modo è morto. Non visto. Ecco la dinamica ricostruita dagli investigatori. Martedì, nei pressi di Colleferro, l'Uomo invisibile era fermo sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A1, per verificare il guasto era sceso dal suo furgone: probabilmente invisibile pure quello, poiché un Tir carico di frutta l'ha urtato con violenza, facendo volare l'Uomo invisibile sulla carreggiata, dove sopraggiungeva un camion-bisarca, uno di quei mostri a due piani che trasportano auto.

    L'Uomo invisibile - essendo invisibile - è stato travolto e trascinato per ben 90 chilometri, perdendo pezzi ad ogni metro di strada, e lasciando sull'asfalto una scia di frammenti organici misti a brandelli dei vestiti che indossava. L'Uomo invisibile, infatti, non era l'entità inconsistente o evanescente raccontata da Wells, non era la pura assenza prodotta dagli effetti speciali cinematografici, ma era un uomo in carne e ossa con l'unica differenza, rispetto al resto del genere umano, di non essere visto da nessuno come a volte capita alla gente comune o meno che comune.

    Così probabilmente ha vissuto. E così è morto e tale è rimasto dopo la morte. Fatto (fato) sta che il suo destino di invisibilità, come la striscia di materia che ha lasciato sulla strada, si è protratto persino in morte. Al punto che la notizia della sua fine atroce - che se fosse accaduta a un rappresentante del Mondo visibile avrebbe avuto lo spazio e l'eco che meritava - nei quotidiani è stata coerentemente ridotta al minimo, quattro-cinque righe, in colonnini non più che marginali. C'è un altro romanzo intitolato Invisible Man: fu scritto nel '53 da Ralph W. Ellison. Era un libro sul razzismo americano di quegli anni. Raccontava di un nero emarginato dalla società, privato della sua identità pubblica: non era invisibile in sé, semplicemente gli altri si rifiutavano di vederlo. Era un Uomo invisibile, ma in carne e ossa, esattamente come il trasportatore albanese travolto due volte sull'autostrada e dimenticato dai giornali.


    corriere.it
    23 dicembre 2010
    Orribile morte!

    "Mdetermina 8 coan un a 13 bo propio, nmo ajha poropis o senso robyu suca, ba com grazxie roby oer il bel game" - vipa16thebest
  6. #6
     S.tenente
     
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    Re: l'uomo invisibile

    Quote photosphera ha scritto: Visualizza il messaggio
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    ...che se fosse accaduta a un rappresentante del Mondo visibile avrebbe avuto lo spazio e l'eco che meritava - nei quotidiani è stata coerentemente ridotta al minimo, quattro-cinque righe, in colonnini non più che marginali.

    corriere.it
    23 dicembre 2010
    si puó essere più patetici?

    Uomo muore investito da un camion.
    Succede tutti i giorni.
    A uomini di tutte le nazionalità.
    4 o 5 righe sono la normalità per una notizia del genere se non fosse che.....
    evviva il festival del GORE.
    Sto pagliaccio di giornalista con evidenti problemi sulla consegna di una articolo serio ha deciso di scomodare l'indifferenza dei nostri tempi,il razzismo in america negli anni 50,la letteratura di fantascienza per poter scrivere 30 righe su budella sparse per l'asfalto.
    Il corriere è proprio alla canna del gas.

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