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Giusto radiare Moggi e Giraudo?

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35. Non puoi votare questo sondaggio
  • sì,truffatori di tal risma devono essere allontanati in via definitiva

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  • No,sono solo il capro espiatorio,non rubavano poi tanto(e non più degli altri)

      6 17.14%
  • 'mporta sega

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Discussione: Giusto radiare Moggi e Giraudo?
  1. #21
     T. Col. C.te
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    visto che di passato si parla ...

    1922 (SALVEZZA A TAVOLINO)
    Nel 1922 l'Inter arriva ultima, meno punti di tutti, meno gol fatti e più gol subiti.
    A fine campionato si decide che invece di far salire le squadre che ne hanno diritto bisogna fare i play-out.
    Non basta.
    All'Inter viene data come avversario l'Alta Italia, squadra però già fallita da settimane, per cui vince gli scontri diretti a tavolino!


  2. #22
     T. Col. C.te
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    1961 SCARSA SPORTIVITA’
    Nel 1961 l’Inter protesta perchè la partita Juve-Inter viene fatta ripetere anzichè essere assegnata all’Inter a tavolino per sfondamento delle recinzioni del pubblico che stava troppo stretto e si era portato a bordo campo.
    Quando viene disputato il recupero della partita (ultima di quel campionato) l’Inter aveva già perso lo scudetto in quanto era a 3 punti dalla Juve capolista (una vittoria valeva 2 punti).
    Allora molto sportivamente e con il solito seguito di lacrime manda in campo la squadra primavera e perde 9-1!


  3. #23
     S.tenente
     
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    6.7

    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    Quote superciuk ha scritto: Visualizza il messaggio
    [TUBE]http://youtu.be/vA8DMPAPeTE [/TUBE]
    me lo sono sentito/visto tutto, e....


    ....mi sono commosso...

    chissà in quale osteria si era nascosto Francesco (frank) per dimenticare


    grandissimo
  4. #24
     T. Col. C.te
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    1960-1968 INIZIAMO CON IL PERIODO "HERRERA- MORATTI SENIOR"
    Al tempo delle dichiarazioni di Ferruccio Mazzola Facchetti non era ancora morto.

    PILLOLE NEL CAFFE'
    Che Herrera dava ai giocatori.
    Molti dei quali sono morti.
    Un ex, Ferruccio Mazzola, racconta il doping della Grande Inter.
    E chiama in aula tutti i campioni di allora.

    Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping. Come Giacinto Facchetti, splendido terzino sinistro e oggi presidente dell'Inter; o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez. E ancora: Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. "Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto", dice Ferruccio.

    A che cosa si riferisce, Mazzola?

    "Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè.
    Da quel giorno 'il caffè' di Herrera divenne una prassi all'Inter".

    Cosa c'era in quelle pasticche?
    "Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...".

    Suo fratello?
    "Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...".

    A chi si riferisce?
    "Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato.
    Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C.
    Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...".

    A parte Picchi e forse Tagnin, gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni.
    "Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia ('Il terzo incomodo', scritto con Fabrizio Càlzia, Bradipolibri 2004, ndr), che ha portato al processo di Roma".

    Perché?
    "Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità".

    Ma lei di Facchetti non era amico?
    "Sì, ma lasciamo perdere Facchetti, non voglio dire niente su di lui. Sarebbero cose troppo pesanti".

    Pensa che dal dibattimento uscirà un'immagine diversa dell'Inter vincente di quegli anni?
    "Non lo so, non mi interessa. Se avessi voluto davvero fare del male all'Inter, in quel libro avrei scritto anche tante altre cose. Avrei parlato delle partite truccate e degli arbitri comprati, specie nelle coppe. Invece ho lasciato perdere...".

    Ma era solo nell'Inter che ci si dopava in quegli anni?
    "Certo che no. Io sono stato anche nella Fiorentina e nella Lazio, quindi posso parlare direttamente anche di quelle esperienze. A Firenze, il sabato mattina, passavano o il massaggiatore o il medico sociale e ci facevano fare delle flebo, le stesse di cui parlava Bruno Beatrice a sua moglie. Io ero in camera con Giancarlo De Sisti e le prendevamo insieme. Non che fossero obbligatorie, ma chi non le prendeva poi difficilmente giocava. Di quella squadra, ormai si sa, oltre a Bruno Beatrice sono morti Ugo Ferrante (arresto cardiaco nel 2003) e Nello Saltutti (carcinoma nel 2004). Altri hanno avuto malattie gravissime, come Mimmo Caso, Massimo Mattolini, lo stesso De Sisti...".

    questa pareggia agricola...passiam oltre...

  5. #25
     T. Col. C.te
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    qui si rasenta l impossibile ocio ma tanto è passato

    Nel campionato 1960/61, l'Inter stabilisce il record di avere 2 rigori a favore (entrambi ovviamente regalati) nel giro di due minuti. Si tratta dell'incontro Fiorentina-Inter. I viola sono in vantaggio per 1-0,
    quando l'arbitro Concetto Lo Bello, servo di Angelo Moratti, si inventa un rigore per l'Inter, che viene sbagliato. Comprensibilmente infastidito per il furto subito, un giocatore viola, a gioco fermo (!!!) ironizza con Lo Bello, e in un momento di pausa del gioco dà una tiratina di maglia ironica a un interista dicendo
    a Lo Bello: "Ma se era rigore quello, allora è rigore anche questo!!", e Lo Bello risponde: "Esatto, è rigore!!" e regala il secondo rigore (stavolta realizzato) all'Inter, neanche due minuti dopo il primo, scatenando la ovvia furia del Comunale di Firenze. La partita finisce 1-1 e Lo Bello deve lasciare lo stadio scortato dalla polizia.


  6. #26
     T. Col. C.te
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    1966 ANGELO MORATTI IMBROGLIONE
    (tratto dal Times del 02/09/2006 – di Emilio Marrese da Repubblica.it)

    Angelo Moratti era un imbroglione e l'unica cosa buona che si possa dire di suo figlio Massimo è che s'è messo alle spalle le malefatte del padre. Questo è quanto incredibilmente sostenuto sabato dal londinese Times che ha ripreso - nella rubrica di Brian Glanville titolata sulla "storia gloriosa ma macchiata" dell'Inter - la confessione dell'arbitro ungherese Gyorgi Vadas su un tentativo di corruzione da parte di Moratti senior prima della semifinale di Coppa Campioni col Real Madrid del 20 aprile '66: denaro, orologi d'oro ed elettrodomestici in cambio di rigori.

    Il quotidiano scrive che "le vittorie dell'Inter degli anni '60 furono frutto di corruzione e imbrogli nei quali Angelo Moratti giocò un ruolo cruciale in un sistema messo in piedi da due uomini ora deceduti: Deszo Holti, faccendiere ungherese, e Italo Allodi", definito "serpentine".

    L'Inter, si sostiene, fece offerte per tre anni consecutivi agli arbitri delle semifinali e le prime due volte, nel '64 e '65, la cosa funzionò, ai danni di Borussia e Liverpool.

    La terza no, perché Vadas (le cui rivelazioni furono pubblicate nel libro di un giornalista ungherese), rifiutò una somma con cui avrebbe potuto comprarsi 5 Mercedes: 10 per un rigore all'ultimo minuto, addirittura 25 per un rigore ai supplementari.

    Il giorno della partita Vadas fu ospite di Moratti nella sua villa e ricevette un orologio d'oro.
    Moratti promise anche televisori ed elettrodomestici.

    Ma Vadas non aiutò i nerazzurri a rimontare lo 0-1 dell'andata, la gara finì 1-1 e fu la sua ultima apparizione internazionale.

    L'articolista del Times si chiede infine il perché di questo strano debole degli italiani per i "condottieri" alla Moratti. Una bella palata di fango su vivi e morti.

  7. #27
     T. Col. C.te
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    1971-72 LA LATTINA DEL BORUSSIA

    Nel 1971 l’Inter ruba una qualificazione in Coppa Campioni grazie alla famosa finta lattina di Moenchengladbach.
    L'Inter, sconfitta sul campo 7-1, consegnò una lattina tirata fuori dal nulla all'arbitro e disse che aveva colpito Boninsegna.
    In sede di giudizio, il potere politico dell'Inter, nettamente superiore a quello del provinciale Borussia Moenchengladbach, spinse i parrucconi Uefa a disporre l'incredibile ripetizione dell'incontro.
    Anni più tardi gli stessi interisti protagonisti della vicenda ammisero di aver truccato le carte.


  8. #28
     T. Col. C.te
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    basta? a ma si dimenticavo è il passato

  9. #29
     T. Colonnello
     
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    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    Quote bento81 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Da questo 3d,volevo aprire il sondaggione

    http://forum.egcommunity.it/showthre...32#post1105332
    Troppo poco la radiazione

    qualche mesetto in un Cie ( Centro di identificazione ed espulsione ) sarebbe l' ideale

  10. #30

    Re: Giusto radiare Moggi e Giraudo?

    Quote ninive ha scritto: Visualizza il messaggio
    me lo sono sentito/visto tutto, e....


    ....mi sono commosso...

    chissà in quale osteria si era nascosto Francesco (frank) per dimenticare


    grandissimo

    vi è rimasto solo quello.... siete in due a ballare l'hully gully....
    a me fate pena....

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