x il mio papà(proteggimi cuore mio)t.amo


Massimo Bisotti
Non so cosa c'è al di là. Al di qua sempre tu per me. Un laccio sul cuore stretto sul mio destino. Mi ricordo quando da piccolo mio padre mi allacciava le scarpe prima di portarmi a scuola e stringeva così forte da non far sciogliere i lacci fino a quando non tornavo a casa. Io gli dicevo: -Papà non farmi il doppio nodo… - perché poi se il laccio si sfilava io non riuscivo a scioglierlo il nodo. E se si sfilava regolarmente pioveva e mi andava a finire dentro a una pozzanghera. E se ci sarà un giudizio universale forse anche i nostri sogni saranno dentro a quella pozzanghera. E forse il nodo non si scioglierà comunque, sia se ci rincontreremo nell'infinità sia se l'illusione e poi il nulla ci eviteranno inutili domande. Ma se ci troveremo al cospetto di non so quale entità celeste terrò in mano quei lacci ancora con il nodo. E ti dirò quello che oggi mi resta di mio padre e che mi ha insegnato nel corso della sua fragile esistenza:"Ne è valsa la pena". Ed è in quell'istante, preciso momento perfetto della tua imperfezione, che capisci che i veri legami fra gli esseri umani non si stringono come lacci, sono stretti dal destino delle anime. Noi possiamo solo camminarci accanto, fare un po' di strada insieme, fino a quando c'è tempo per camminare. E così ti ho offerto il mio cuore nelle mani, senza troppi complimenti da poco, perché l'amore vero non si parcheggia in doppia fila. Sarei tornato a casa per levarmi le scarpe perché dentro le scarpe c'eri tu e la mia voglia di tornare. La mia casa eri tu. L'unica in ogni posto io fossi. La parte indispensabile del tutto. E d'improvviso ho capito perché da tutto il resto ero sempre andato via.
Ci sono certi ieri, amore mio, che quando tornano sembrano oggi e io avrei dato il buongiorno al futuro nei tuoi occhi.
Potevamo sopravvivere ad un "per sempre".