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Discussione: Canzoni tristi
  1. #161
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    Re: Canzoni tristi

    Segnalo questo commovente brano musicale dedicato da Gino Paoli al Campionissimo Fausto Coppi.
    Ciò mi dà modo di proporre una poesia che postai parecchi anni fà, ri-adattandola in chiave più "romanesca".






    "L'ascesa"

    L'inizio dell'ascesa ci 'à 'n sapore singolare,
    la mente se libbera da quarsiasi pensiero,
    poi se chiede e se domanna: "ma chi ma 'a fatto fare"?
    La risposta s'endividua ner traguardo lusinghiero.

    Confrontasse con se stessi nella sfida allà montagna,
    la scoperta der confine della propria resistenza,
    quanno matida la fronte de sudore assai se bagna
    e il dolore nelle gambe avvilisce la cadenza.

    Sotto i còlpi de pedale s'avvicinano i tornanti,
    raccordati l'uno all'artro da tremende diagonali,
    affannati i miei respiri sempre più son' ansimanti,
    mentre inàspettate trovo...delle forze addizionali.

    La salita nun degrada, la pendenza esagerata,
    per un'agile rapporto la ricerca è disperata,
    per "fortuna" l'arduo Passo l'intravedo 'n lontananza,
    sofferenza ne ho patita ma è finita la mattanza.

    Sulla cima, sulla vetta, se raggiunge la catarsi,
    dopo bibblica fatica che reclama ricompensa,
    dov’ er premio è la discesa, con mia grande gioia 'mmensa,
    che regala sensazioni nelle quali abbandonarsi.

    Danilo Orsini




    A corollario un paio di foto scattate sulle Dolomiti la scorsa settimana, nel modesto tentativo di ricalcare le imprese dell' Airone.
    Sono due dei quattro valichi che costituiscono il Giro del Sella.


    Passo Pordoi - 2.239 m.s.l.m.





    Passo Gardena - 2.119 m.s.l.m.



    Danilo Orsini, Roma (quartiere S.Paolo)
  • #162
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    Re: Canzoni tristi

    Quote orsinidan ha scritto: Visualizza il messaggio
    Segnalo questo commovente brano musicale dedicato da Gino Paoli al Campionissimo Fausto Coppi.
    Ciò mi dà modo di proporre una poesia che postai parecchi anni fà, ri-adattandola in chiave più "romanesca".






    "L'ascesa"

    L'inizio dell'ascesa ci 'à 'n sapore singolare,
    la mente se libbera da quarsiasi pensiero,
    poi se chiede e se domanna: "ma chi ma 'a fatto fare"?
    La risposta s'endividua ner traguardo lusinghiero.

    Confrontasse con se stessi nella sfida allà montagna,
    la scoperta der confine della propria resistenza,
    quanno matida la fronte de sudore assai se bagna
    e il dolore nelle gambe avvilisce la cadenza.

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    raccordati l'uno all'artro da tremende diagonali,
    affannati i miei respiri sempre più son' ansimanti,
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    La salita nun degrada, la pendenza esagerata,
    per un'agile rapporto la ricerca è disperata,
    per "fortuna" l'arduo Passo l'intravedo 'n lontananza,
    sofferenza ne ho patita ma è finita la mattanza.

    Sulla cima, sulla vetta, se raggiunge la catarsi,
    dopo bibblica fatica che reclama ricompensa,
    dov’ er premio è la discesa, con mia grande gioia 'mmensa,
    che regala sensazioni nelle quali abbandonarsi.

    Danilo Orsini




    A corollario un paio di foto scattate sulle Dolomiti la scorsa settimana, nel modesto tentativo di ricalcare le imprese dell' Airone.
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    bella Danilo


    "Non esiste un insegnante più difficile dell'esperienza. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione."
  • #163
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    Re: Canzoni tristi

    Quote orsinidan ha scritto: Visualizza il messaggio
    Segnalo questo commovente brano musicale dedicato da Gino Paoli al Campionissimo Fausto Coppi.
    Ciò mi dà modo di proporre una poesia che postai parecchi anni fà, ri-adattandola in chiave più "romanesca".









    "L'ascesa"

    L'inizio dell'ascesa ci 'à 'n sapore singolare,
    la mente se libbera da quarsiasi pensiero,
    poi se chiede e se domanna: "ma chi ma 'a fatto fare"?
    La risposta s'endividua ner traguardo lusinghiero.

    Confrontasse con se stessi nella sfida allà montagna,
    la scoperta der confine della propria resistenza,
    quanno matida la fronte de sudore assai se bagna
    e il dolore nelle gambe avvilisce la cadenza.

    Sotto i còlpi de pedale s'avvicinano i tornanti,
    raccordati l'uno all'artro da tremende diagonali,
    affannati i miei respiri sempre più son' ansimanti,
    mentre inàspettate trovo...delle forze addizionali.

    La salita nun degrada, la pendenza esagerata,
    per un'agile rapporto la ricerca è disperata,
    per "fortuna" l'arduo Passo l'intravedo 'n lontananza,
    sofferenza ne ho patita ma è finita la mattanza.

    Sulla cima, sulla vetta, se raggiunge la catarsi,
    dopo bibblica fatica che reclama ricompensa,
    dov’ er premio è la discesa, con mia grande gioia 'mmensa,
    che regala sensazioni nelle quali abbandonarsi.

    Danilo Orsini




    A corollario un paio di foto scattate sulle Dolomiti la scorsa settimana, nel modesto tentativo di ricalcare le imprese dell' Airone.
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    Impossible is nothing!
    Devi lottare a ogni passo per raggiungere l'impossibile..il futuro non ha fine:se lo vuoi fino in fondo puoi ottenere qualunque cosa
  • #164
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    Re: Canzoni tristi



    Supponiamo noi due / un amore nulla più
    supponiamo un amore
    che non voglio che vuoi tu
    solo davanti a un bicchiere
    mi aspetteresti la sera
    supponendo un amore / che non voglio che vuoi tu ?
    Supponiamo un mattino
    tu ti alzi e ami me
    e che il tempo non passi
    che non vivi senza me
    tra tanta gente diversa
    ritroveresti te stessa
    supponendo che sola / tu non vivi senza me ?
    Supponiamo è gia tardi
    devo andare ma non vuoi
    supponiamo che cerchino
    il mio viso gli occhi tuoi
    arrossiresti nel viso
    se mi rubassi un sorriso
    supponendo che in fondo
    ciò che conta siamo noi ?
    Amore
    supponiamo dei giorni, inventare i ricordi
    supponiamo un amore una volta soltanto
    un amore che vuoi tu
    Supponiamo una stanza
    tu mi aspetti gia da un po'
    il telefono squilla
    dico forse non verrò
    sapresti tacere il dolore
    e non portarmi rancore
    supponiamo che soffri
    perché amore non ti do ?



    La musica, come il sale, conserva meglio
    .
    erri de luca
    .

    -sono una input non sono una barra non tentarmi non sono una barra-
  • #165
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    Re: Canzoni tristi

    E' impossibile non aver mai provato nella propria esistenza un sentimento di delusione, magari per un amore finito, una mancata gratifica sul lavoro, un'opportunità che ci è sfuggita di mano per cause indipendenti dalla nostra volontà, una vittoria sfumata, un comportamento ritenuto scorretto (falso, ipocrita)* e/o incivile (offensivo)* da parte di una persona per la quale si provava stima e affetto.

    *Link a precedenti post.



    Ebbene, leggendo una frase su questo tema scritta da Oriana Fallaci nel libro "Un cappello pieno di ciliege", romanzo detta degli esperti, capolavoro assoluto dell'Autrice, ho cercato di tradurla in una poesia che si avvicinasse quanto più possibile alle sensazioni che passano nella testa di una persona delusa.

    http://www.ibs.it/code/9788817034968...i-ciliege.html



    "A Delusione"

    'A delusione è 'n tormento che nasce sempre da 'na speranza svanita,
    è 'n avvilente sconfitta ch'origina spesso da'a fiducia tradita.
    Se manifesta quann' a monte, su quarcosa cui se tiene, ce stà 'na fort' aspettativa
    oppure, pe' 'r vortafaccia inatteso de quarcuno, riguardo cui se confidava;

    pensanno a Othello che dar "fido" consijere fu abirmente 'ngannato,
    'a più "atroce" conseguenza de 'stò deprimente disagio, è 'r sentisse umiliato.
    E' penoso d'accettà; Te riconosci vittima de 'n ingiustizia che 'n T'aspettavi,
    de 'no straziante smacco e fallimento personale che mai e poi mai Te meritavi.

    'Sto sentimento nun lascia speranza, Te consuma dentro senza controllo,
    come 'r tarlo che violata 'a corteccia, giunge 'mplacabile fin'ar midollo.
    'O sconforto è così granne, che penetra lentamente sin' a toccatte 'r core,
    ove scava 'n abbissale voràgine, dentro cui se và 'n filà 'n indicibile dolore.

    'Na ferita rimargina veloce, 'a delusione 'nvece resta 'na cicatrice aperta nell'animo;
    ne'a Vita è 'a più persistente dell'escoriazioni, nun guarisce mai in un attimo.
    Percepilla è cosa umana, ma tocca fa 'n modo che 'n costruisca un nido fra i pensièri;
    è solo lasciannola volà via che farà posto a nuove gioie, conquiste e bei desidèri.

    A rivarsa ce p'o dà 'n po' de sollievo, ma raramente s'accompagna ar piacere,
    forse 'a medicina mijore è quella dell’oblìo e dell'amore, 'a sola che la possa curare.
    Eppur, vedennose depressi, se medita vendetta, ma è 'na strada senza ritorno,
    e allora pensanno a Rossella 'n "Via cor vento" me dico: "Domani è un altro giorno".

    Danilo Orsini




    Ho abbinato un malinconico brano musicale (uno dei miei preferiti) cantato da Ornella Vanoni nella "Canzonissima" del 1971.

    L'interprete sembra prospettarci la migliore soluzione a quella che parrebbe essere una "catastrofe personale"; suggerisce di guardare avanti, di rivolgere i propri intenti ad un futuro che non è escluso possa regalare una rivincita o comunque un qualcosa di desiderabile (...si vedrà).


  • #166
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    Re: Canzoni tristi

    Dopo le falsità, l'ipocrisia e l'insulto, che possono destare nelle persone un sentimento di delusione, logica vorrebbe che venissero fatte delle scuse, motivo per cui ho deciso di scrivere su tale argomento.

    Non ero partito a priori con l'idea di tracciare un simile percorso, è venuto pian piano da sè,...come sviluppo naturale degli eventi.
    L'input in un certo senso è sempre provenuto dall'esperienza diretta, poi è stato alimentato da altro come svariate letture, lo studio, la raccolta d'informazioni e dulcis in fundo da riflessioni personali a mò di sintesi.


    "'E scuse"

    E' difficile chiede scusa, se fà 'n passo 'ndietro mettennose 'n discussione,
    'st' atteggiamento consente d'abbassà i tòni senza pregiudicà la relazione.
    In apparenza potrebbe sembrà de mettese 'n posizione de debbolezza;
    'n verità se prenneno 'n mano 'e "redini der gioco" co' 'st arrendevolezza.

    Puntà su 'stò "cavallo" è difficortòso, 'o fanno 'l' individui arquanto 'ntelligenti,
    quelli ch' umirmente hanno preso contezza dei propri errati comportamenti.
    Consolidata l'obbiettiva certezza d'aver' agito recanno male a quarcùno,
    l'ammissione d'avè sbajato è der tutto personale, 'n và condivisa co' niciùno;

    l'assunzione der torto dev'esse 'nfatti accolta senz' arcuna giustificazione,
    anche se all'errore posson' avè contribuito talune circostanze o artre persone.
    Pe' dà valore ai sentimenti de'a Parte lesa, ce s' attribuisce 'a piena responsabilità,
    ove 'e scuse saranno sincere solo usànno 'na sintassi senza "" e senza "mà".

    Quanno ce se scusa tocca esse' dettajati su'a malefatta c' ha 'ndotto ar pentimento,
    accompagnannola con propòsito finale che testimoni l'urtimàto ravvedimento.
    Posteriormente a'e scuse, n' bisogna mai aspettasse de 'ncassà 'n premio immediato,
    pur se accettate, 'n significa certo che 'a persona ci abbia totarmente perdonato.

    Se 'sta Grazia n' sopraggiunge immantinente, lungi dar pensà a' 'na punizione
    er Perdono necessita de tempo come 'n frutto saporito della sua maturazione;
    d'artro lato, pur se sospirate, p'o accadè che 'ste scuse 'n se ricevano,..fà 'o stesso,
    se c'è 'n briciolo d'affetto, in cuor proprio se p'o sempre perdonà,.."Io confesso".

    Danilo Orsini



    Come ultima strofa ho preso in prestito il titolo di un brano musicale scritto da Giovanardi/Curallo presentato al Festival adi Sanremo del 2011, canzone che secondo me avrebbe dovuto vincere la manifestazione canora.

    In sostanza, Io confesso una convinzione alla platea che leggerà...ovvero la possibilità di perdonare senza ricevere delle scuse per dei torti subìti, purchè sia rispettata la condizione minima che vi sia almeno una molecola di stima all'indirizzo di chiunque si sia comportato male.

    Il protagonista della canzone invece confessa un tradimento amoroso alla sua amata, cercando a modo suo di chiedergli "scusa".
    Quest' "Uomo", a Roma potrebbe essere tranquillamente definito un "fijo de madre ignota", perchè al contrario di come ritengo dovrebbe essere, pur mostrandosi pentito giustifica il suo tradimento addossando la colpa alla sua natura, al suo modo di essere e ai suoi princìpi, mettendosi dunque al centro della conversazione; in pratica un egoista cui dovrebbe ruotare tutto attorno.
    Ovviamente riconosce d'aver sbagliato,...MA......Troppi sono i MA pronunciati,...non sono vere scuse!



    Al di là delle mie opinabili considerazioni sul testo, la canzone è molto bella.
    Violini e pianoforte, evocano (certamente a me) un non sò chè di godibile tristezza, senza contare poi nel finale l'accompagnamento della soprano Susanna Rigacci che impreziosisce ulteriormente il brano, arrangiato dal Maestro Ennio Moricone, il cui stile è assolutamente inconfondibile.

  • #167
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    Re: Canzoni tristi

    Sono giunto all'ultima tappa di questo ipotetico "Giro d'Italia dei sentimenti"; un arrivo in salita piuttosto difficile ed impegnativo rappresentato dalla concessione del Perdono che tra le azioni individuali si pone certamente come una tra le più complicate da accordare.

    Come detto in precedenza il tracciato si è casualmente delineato attraverso il succedersi di eventi che avrei fatto a meno di sopportare, ma che comunque mi sono serviti per ragionare su ognuno dei temi trattati sia da un punto di vista musicale sia "poetico".



    La genesi del sottostante componimento letterario ha visto le seguenti fasi:

    - il senso di incompiutezza che percepivo, mi ha "costretto" a pensare di scrivere un finale; in sostanza dopo "la delusione" per concludere decentemente il percorso, si rendeva necessario scrivere sul "perdono"; livello successivo;

    - l'ascolto del toccante brano musicale che VI propongo, cantato da Elisa ed intitolato "Forgiveness" (traduzione di Perdono) facente parte dell'Album "Ivy" pubblicato nel 2010.

    - la piacevole rilettura di un libro che mi fu segnalato tempo fà: "La forza della gentilezza", scritto dallo psicoterapeuta Piero Ferrucci, adoperando un linguaggio estremamente elementare.
    Questo fruibile volumetto, nonostante l'accessibilità è il frutto di apprezzabili ricerche scientifiche ed ha la capacità di appassionare sia per i numerosi aneddoti tratti dall'esperienza lavorativa dell'Autore sia per i diversi rimandi a fiabe e racconti legati alle più svariate tradizioni culturali.
    http://www.ibs.it/code/9788804551775...a-pensare.html



    "Er perdono"

    Er perdono è 'na scerta soggettiva ch'origgina dar profonno de'a coscienza,
    nun occorre affatto ch' er ricevente ne sia 'nformato o ne venga a conoscenza,
    ciò che conta pe' chi 'o rigala, è riacquistar sopr' ogni cosa 'a pace 'nteriore,
    superanno 'n speciar modo l'ostacoli de'orgojo, de'a superbia e del rancore.

    'Sti 'mpedimenti forgiano 'na corazza attorno ar core, fungènno da priggione,
    so' 'r sistema carcerario da violà, come fece Papillon con ber piano d'evasione.
    E' 'mportante capì che serve fasse guidà da 'n sentimento d'anelata libbertà,
    resteremmo 'nfatti prigionieri de noi stessi se n' ce libberasse l'atto der perdonà.

    'St' indurgente comportamento è 'n segno de maturità necessario pe' girà paggina
    ce fà guardà co'r dovuto distacco 'a zavorra dolorosa ch'er pensiero a-rimùggina;
    è n' modo pe’ scrollasse da dosso l'energie negative che ce legano ar passato
    facennoce uscì dall'isolamento e gettanno li ponti verso 'n monno lieto e rilassato.

    Bisogna tajalli 'sti rami secchi che ce 'mpediscono de vive con gioia 'e relazioni,
    ar fine de fà cresce 'a "Pianta de'a Vita" co' rinnovata serenità senza preoccupazioni.
    Prennenno percezione dei propri limiti e de quelli artrui nun se p'o nun perdonà,
    giacchè nessuno è perfetto, manco noi; è "solo" richiesto 'n gesto de grann'umanità.

    Ar valore de'e ragioni personali, se contrappone l'equilibbrio psico-fisico ritrovato,
    'sta condotta è gratuita, nun pretenne arcun compenso come 'nvece v'ò 'r condòno,
    e siccome ce consegna 'n bilancio arquanto positivo fra costo-beneficio ricavato,
    me so' persuaso ch' 'a più arta forma d'amore pe' se stessi è de sicuro 'r perdòno.

    Danilo Orsini




  • #168
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    Re: Canzoni tristi




    volevo andare
    e un treno mi porto'
    volevo cantare
    e adesso cantero'
    io volevo molto
    forse avro' di piu'
    ma che mi manca?
    manchi tu.

    di giorni duri
    ne ho vissuti e ne vivro'
    e tiro avanti
    perche' indietro non si puo'
    io volevo il mondo
    ce ne ho fin quassu'
    ma che mi manca? manchi tu.

    e chiudo gli occhi e canto
    la rabbia di ogni sera
    magari fai l'amore tu a quest'ora
    e ancora non mi arrendo
    ma tu sai rinunciare
    non guardi piu' le stelle
    paura di volare

    ma che pretendo
    la vita tua e' tua
    la tua ragione
    offende la poesia

    lui ti vuole bene
    e io di piu'
    ma che mi manca?
    manchi tu.

    e chiudo gli occhi e canto
    la rabbia di ogni sera
    l'amore nel mio letto ha perso ancora
    e ancora non mi arrendo
    ma tu sai rinunciare
    non guardi piu' le stelle
    paura di volare

    volevo andare
    e un treno mi porto'
    volevo cantare
    e adesso cantero'
    io volevo molto
    forse avro' di piu'
    ma che mi manca?
    manchi tu.


  • #169
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    Re: Canzoni tristi

    - Leggi un nome;
    - osservi un colore;
    - pensi a un ragno:


    ...quel ragno...
    Nome:   713px-Latrodectus_mactans_5.jpg
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    - rammenti un film:


    ...quel film...del 1987 intitolato "Black Widow" la cui attrice protagonista era Theresa Russel...
    Nome:   theresa_russell-09.jpg
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    - cerchi una canzone idonea:


    ..."Perfidia"...
    ...scritta e pubblicata nel 1939 dal compositore messicano Alberto Dominguez...
    ...VE la propongo interpretata dalla statunitense Julie London, su testo inglese scritto da Leeds Milton...
    ...la versione cantata in spagnolo ha toni più tristi e malinconici, ma la London per la sua fidicità è perfetta nella parte...


    - ritorni al nome;
    - e concepisci:



    "'A Vedova Nera"

    Corpo sinuoso, vestito d'un nero lucido brillante,
    ner ventre dell'addome, 'na clessidra rosso rubbino,
    a' ricordatte i minuti contati d'un amore assai scadente,
    quant'er pessimo ricordo d'en giorn'amaro e meschino.

    Trincerata nella tana, con quel fare suo infernale,
    quanno stà de predazione, segue 'r solìto rituale.

    'O riconosci pe' 'a maniera in apparenza educata,
    attraverso cui tèsse 'na téla de farsi complimenti,
    nell'attesa che 'n' ignara preda ce rèsti 'nvischiata,
    pe' nutrisse affamata dei suoi buoni sentimenti.

    Je piace stà sempre ar centro dell'artrui attenzione,
    amanno circondasse de 'na stupida platea 'ncantata,
    che la compiaccia 'n quarsiasi maligna convinzione,
    comportannose a-criticamente da marmaja 'mmaestrata.

    Esercita sur maschio 'na grannissim' attrazione,
    ammaliato da'n seducente bisogno de virile vanità,
    senza rennese conto de'a mortale maledetta perdizione
    cui a spermatèca dei suo desideri fatarmente 'o porterà.

    I pediparpi certamente l'hann' allungo sospirata,
    ma sortanto 'a fantasia de farla propria è stata fecondata;
    ormai n' c’è stà più scampo, si è divorati dar dolore,
    velenosa "proteina" rigalata,...da'a perfidia dell'amore.

    Danilo Orsini


    - (imho)concludi che:
    la vedova nera è in estrema sintesi un essere che vive nella menzogna.
    Recita costantemente un clichè basato sull'ossessiva ripetizione di taluni comportamenti e determinate proposizioni verbali con lo scopo di soddisfare un certo bisogno (gratificazione, stima, credibilità, successo, fama, potere, soldi,...) che però non coincide mai con un sincero sentimento amoroso, dal momento che la fasullità di quest'ultimo funge solo ed esclusivamente come strumento idoneo a perseguire una delle necessità precedentemente elencate
    .
  • #170
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    Re: Canzoni tristi

    Stavo ascoltando "Nothing Compares 2 U", pezzo musicale degli anni '80 scritto da Prince, quando nella testa ha cominciato a mulinare il desiderio di comporre sul "distacco", con la mente ovviamente rivolta al vissuto personale.

    Il passaggio logico successivo è stato: distacco/scacco, individuando così quale sarebbe stata l'ambientazione metaforica del componimento letterario che sentivo di scrivere, probabilmente suggerita inconsciamente anche dal fatto che in questi giorni si stà giocando la finale mondiale di scacchi tra il norvegese Carlsen e l'indiano Anand.


    In ultimo la riflessione sul condivisibile aforisma di Isaac Asimov per il quale:

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    "Nella vita, a differenza che negli scacchi, il gioco continua anche dopo lo scaccomatto"



    Tutto ciò ha prodotto:


    "Er distacco"

    E' 'na brutta bestia commàtte cor distacco,
    Te senti come 'n Re tenuto dar Pedone sotto scacco,
    'o smarrimento T'attanaja nun vedenno via d'uscita,
    incarzato dai bei tempi co' 'a Reggina dipartita.

    'A vita Te và 'n stallo rimembrann' ar passato,
    'nchiodata allà "casella" d'en periodo assai felìce,
    quann'er legame era cortese, ortremod' educato
    e 'a lontananza ne'a memoria no' avea fatto cicatrìce.

    Ce s'arrocca su se stessi in difesa dei ricordi,
    conservanno tutto 'r bono dentro 'a Torre dei pensieri,
    in tar modo se proteggeno i valori dei primordi:
    er rispetto e la gran' stima del rapporto eràn l'Arfieri.

    Er Cavallo der buon senso suggerisce 'n sacrificio,
    se baratta la presenza co' 'sta mossa de gambetto.
    L'obbiettivo è 'n core 'n pace ch' elargisca benefìcio,
    co' la mente ancor custode de que'a briciola d'affetto.

    'A "serena" latitanza, ne'a sostanza porta a 'n fatto:
    l'orgojo, va in presa sulla Vita minaccianno scaccomatto;
    pe' sarvamme 'n quarche modo penso allora distaccato:
    sia ner bene sia ner male, gnente p'o esse a Te paragonato.

    Danilo Orsini



    VI propongo dunque la cover più famosa del summenzionato brano, cantata da una bravissima Sinéad O'Connor.
    Un testo molto bello e struggente con una intensa, sentita, partecipata interpretazione da parte dell'Artista, che verso la fine del video manifesta tutta la sua commozione attraverso il volto rigato dalle lacrime.


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