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Discussione: Addio alla Lada
  1. #1
     T. Col. C.te
     
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    crying Addio alla Lada

    Addio Lada, la berlina «sovietica» va in pensione
    Dopo quasi 50 anni la vettura derivata dalla Fiat 124 cessa la produzione in Russia. Storia di un'icona d'oltrecortina


    Questa volta ci siamo definitivamente: la storica Lada, nata alla fine degli anni sessanta dall’accordo tra l’Urss e la Fiat, esce di produzione.
    La vettura che ha motorizzato il paese più grande del mondo e che ancora oggi costituisce il 57% del parco circolante in Russia non arriverà più negli autosaloni.

    CARRIERA INFINITA- Per quanto incredibile possa sembrare, l’equivalente della Fiat 124 che smise di essere prodotta a Torino nei primi anni sessanta ancora «andava» sui mercati che si estendono dalla Russia europea all’Asia Centrale, fino a Vladivostok. Da tempo non era più prodotta nella fabbrica Vaz di Togliatti , la città sul Volga dove vennero spostate le linee Fiat a seguito dell’accordo del 1966. La Lada veniva costruita nella fabbrica di auto di Izhevsk, in Udmurtia; la stessa città dove continuano a essere fabbricati (anche se l’esercito russo ha detto che non li acquisterà più) i mitragliatori Kalashnikov. Da quando nel 1970 uscì dalle linee di Togliatti la prima Lada (in Russia chiamata Zhigulì), la vettura è stata rivista profondamente, anche se la sostanza non è cambiata poi così tanto.

    SI ASPETTAVA ANCHE 10 ANNI PER AVERLA -Berlina tre volumi e quattro porte, motore anteriore di 1198 cc (poi saliti a 1452 e quindi a 1569, con 80 cv), trazione posteriore e sospensioni posteriori ad assale rigido. Per la Russia la 124 era stata rinforzata, alzata (per essere usata nella neve e su strade piene di buche) e dotata di freni a tamburo posteriori (al posto dei dischi). Le versioni sono state decine, dall’originale 2101 alla 2107, con prezzi rimasti concorrenziali anche dopo l’apertura del mercato alle importazioni. E’ sempre uscita dalla fabbrica assemblata in maniera assai approssimativa (i controlli di qualità erano un miraggio): il fortunato acquirente, che magari aveva aspettato 10 anni in lista d’attesa per averla, la portava subito in officina per stringere tutti i bulloni .

    FECE LA FORTUNA DEGLI OLIGARCHI-Alla fine degli anni ottanta le vetture prodotte dalla Vaz fecero la fortuna dell’oligarca Boris Berezovskij, assai ben ammanicato politicamente. Tutti volevano le Lada e la fabbrica, anziché venderle direttamente ai concessionari, le cedeva a prezzo scontatissimo (e con pagamenti dilazionati) alla Logovaz di Berezovskij e soci che poi le rivendevano in contanti con guadagni strepitosi. Ultimamente la Lada andava maluccio, come tutta l’industria automobilistica ex sovietica. E’ tramontato il periodo d’oro delle Volga o delle lussuose Zil di Stato.

    LA NIVA RESISTE-L’unica vettura che ha continuato a essere venduta relativamente bene è stata la Niva, un fuoristrada con carrozzeria portante assai rustica e robusta, dotata del motore 1600cc a benzina originariamente ceduto dalla Fiat. Aveva e ha un difetto clamoroso: i consumi. La casa parla di 13,9 litri per 100km, quanto una BMW X6M, dotata di un V8 a benzina da 4,4 litri . La Niva viene ancora venduta all’estero, mentre in Russia circola ora una nuova versione realizzata in collaborazione con la Chevrolet. Anche in questo caso il pregio principale è quello di avere un prezzo concorrenziale rispetto alle auto importate. E così nei primi tre mesi dell’anno le vendite sono aumentate del 41% (in un mercato in netta ripresa, a differenza di quelli del resto d’Europa). Ma la Lada scomparirà definitivamente? Non c’è da giurarci, visto che in alcuni paesi del terzo mondo e dell’Asia Centrale la domanda esiste ancora. I vecchi brevetti Fiat e quello che resta delle linee originarie potrebbero alla fine prendere la via dell’Asia.

    Fabrizio Dragosei
    5 giugno 2012 (modifica il 6 giugno 2012)
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    Anche l'odio contro la bassezza stravolge il viso.
    Anche l'ira per l'ingiustizia fa roca la voce.
    Noi, che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
    noi non si poté essere gentili.
    Ma voi, quando sarà venuta l'ora
    che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
    pensate a noi, con indulgenza.
  2. #2
     Magg. C.te
     
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    Re: Addio alla Lada

    Quote photosphera il 11-06-12 alle 11:06 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Addio Lada, la berlina «sovietica» va in pensione
    Dopo quasi 50 anni la vettura derivata dalla Fiat 124 cessa la produzione in Russia. Storia di un'icona d'oltrecortina


    Questa volta ci siamo definitivamente: la storica Lada, nata alla fine degli anni sessanta dall’accordo tra l’Urss e la Fiat, esce di produzione.
    La vettura che ha motorizzato il paese più grande del mondo e che ancora oggi costituisce il 57% del parco circolante in Russia non arriverà più negli autosaloni.

    CARRIERA INFINITA- Per quanto incredibile possa sembrare, l’equivalente della Fiat 124 che smise di essere prodotta a Torino nei primi anni sessanta ancora «andava» sui mercati che si estendono dalla Russia europea all’Asia Centrale, fino a Vladivostok. Da tempo non era più prodotta nella fabbrica Vaz di Togliatti , la città sul Volga dove vennero spostate le linee Fiat a seguito dell’accordo del 1966. La Lada veniva costruita nella fabbrica di auto di Izhevsk, in Udmurtia; la stessa città dove continuano a essere fabbricati (anche se l’esercito russo ha detto che non li acquisterà più) i mitragliatori Kalashnikov. Da quando nel 1970 uscì dalle linee di Togliatti la prima Lada (in Russia chiamata Zhigulì), la vettura è stata rivista profondamente, anche se la sostanza non è cambiata poi così tanto.

    SI ASPETTAVA ANCHE 10 ANNI PER AVERLA -Berlina tre volumi e quattro porte, motore anteriore di 1198 cc (poi saliti a 1452 e quindi a 1569, con 80 cv), trazione posteriore e sospensioni posteriori ad assale rigido. Per la Russia la 124 era stata rinforzata, alzata (per essere usata nella neve e su strade piene di buche) e dotata di freni a tamburo posteriori (al posto dei dischi). Le versioni sono state decine, dall’originale 2101 alla 2107, con prezzi rimasti concorrenziali anche dopo l’apertura del mercato alle importazioni. E’ sempre uscita dalla fabbrica assemblata in maniera assai approssimativa (i controlli di qualità erano un miraggio): il fortunato acquirente, che magari aveva aspettato 10 anni in lista d’attesa per averla, la portava subito in officina per stringere tutti i bulloni .

    FECE LA FORTUNA DEGLI OLIGARCHI-Alla fine degli anni ottanta le vetture prodotte dalla Vaz fecero la fortuna dell’oligarca Boris Berezovskij, assai ben ammanicato politicamente. Tutti volevano le Lada e la fabbrica, anziché venderle direttamente ai concessionari, le cedeva a prezzo scontatissimo (e con pagamenti dilazionati) alla Logovaz di Berezovskij e soci che poi le rivendevano in contanti con guadagni strepitosi. Ultimamente la Lada andava maluccio, come tutta l’industria automobilistica ex sovietica. E’ tramontato il periodo d’oro delle Volga o delle lussuose Zil di Stato.

    LA NIVA RESISTE-L’unica vettura che ha continuato a essere venduta relativamente bene è stata la Niva, un fuoristrada con carrozzeria portante assai rustica e robusta, dotata del motore 1600cc a benzina originariamente ceduto dalla Fiat. Aveva e ha un difetto clamoroso: i consumi. La casa parla di 13,9 litri per 100km, quanto una BMW X6M, dotata di un V8 a benzina da 4,4 litri . La Niva viene ancora venduta all’estero, mentre in Russia circola ora una nuova versione realizzata in collaborazione con la Chevrolet. Anche in questo caso il pregio principale è quello di avere un prezzo concorrenziale rispetto alle auto importate. E così nei primi tre mesi dell’anno le vendite sono aumentate del 41% (in un mercato in netta ripresa, a differenza di quelli del resto d’Europa). Ma la Lada scomparirà definitivamente? Non c’è da giurarci, visto che in alcuni paesi del terzo mondo e dell’Asia Centrale la domanda esiste ancora. I vecchi brevetti Fiat e quello che resta delle linee originarie potrebbero alla fine prendere la via dell’Asia.

    Fabrizio Dragosei
    5 giugno 2012 (modifica il 6 giugno 2012)
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    .....della lada ce ne stiamo fottendo tre caxxi!..
  3. #3
     T. Col. C.te
     
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    Re: Addio alla Lada

    Quote puma67 il 11-06-12 alle 23:30 ha scritto: Visualizza il messaggio
    .....della lada ce ne stiamo fottendo tre caxxi!..
    Tiè

    Colpo della Renault in Russia, presa la Lada

    Insieme a Nissan e un socio locale investe in AutoVaz, il più importante costruttore di Mosca


    La campagna di Russia è iniziata e speriamo porti bene visti i precedenti storici. Al di là delle battute il colpo dei francesi è enorme. Renault-Nissan si è assicurata il controllo di AutoVaz, il più grande costruttore locale proprietario dello storico marchio Lada. Il tutto attraverso una joint venture (ribatezzata Alliance Rostec) con un socio russo, la holding Russian Technologies. L'obiettivo è ambizioso: controllare il 40% di quello che secondo gli analisti sarà il primo mercato in Europa entro il 2020. Secondo il numero uno di Renault, Carlos Ghosn, si tratta di una partnership storica. I francesi investiranno 570 milioni di euro per avere il 67.1% delle quote della joint venture entro la metà del 2014, il resto sarà in mano a Nissan e al partner locale.

    RUSSIA VERSO IL PRIMATO EUROPEO- Attraverso un gioco di partecipazioni azionarie, la nuova società avrà in mano il 74,5% del capitale di AvtoVAZ e il diritto a scegliere 8 membri su 15 all'interno del consiglio d'amministrazione. Tradotto in numeri vuol dire un milione di macchine entro il 2020, come spiega Serguey Chemezov, direttore Generale di Russian Technologies: «Il mercato automobilistico russo è sul punto di diventare il numero uno in Europa. Grazie alla partnership con l’Alleanza Renault-Nissan, saranno creati nuovi posti di lavoro moderni e ben remunerati a Togliatti e nella sua Regione». L'accordo arriva 8 mesi dopo l'inaugurazione del centro produttivo di Samara con una capacità di 35 mila veicoli l'anno: qui nascono una berlina della Lada e la Nissan Almera. E in Russia ci sono altre fabbriche come quelle di a San Pietroburgo e Izhevsk che saranno aggiornate per raggiungere una capacità produttiva totale di 1,7 milioni di vetture entro il 2016. Per Renault e Nissan la Russia è già il terzo mercato più importante. E forse un giorno anche la mitica Lada Niva, che ancora gode di tanti estimatori, avrà un'erede al passo con i tempi.

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  4. #4
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    Re: Addio alla Lada


    We are the sons and daughters of all the freedom fighters.
    And there are still many rivers to cross.
    Hands in the air, screaming loud and clear for freedom, justice and equality.
    There is no black or white, there is only right and wrong.
    We are unknown heros, we are flesh and we are blood.
    We are the great future.
    We need to get back to the joy of living.
    We are five fingers of an empty hand.
    But together, we can also be the fist.
    Sometimes change can be as simple as two hands reaching for one another.
    Clap your hands.


  5. #5
     T. Col. C.te
     
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    Re: Addio alla Lada

    Quote highlander il 12-12-12 alle 15:59 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Ridi ridi, tra 15 anni Putin dominerà la vecchia Europa (dopo aver condiviso con l'amico fidato il chirurgo plastico) e saremo noi a guidare le loro macchine del caxxo, a te e ai tuoi dildo riots non resterà che suonare rock stantio in Krasnaja ploščad'per finire poi i tuoi giorni in un'umida cella di uno sperduto gulag siberiano (in compagnia di un minatore di Togliattigrad )
  6. #6
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    Re: Addio alla Lada

    Quote photosphera il 12-12-12 alle 16:57 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Ridi ridi, tra 15 anni Putin dominerà la vecchia Europa (dopo aver condiviso con l'amico fidato il chirurgo plastico) e saremo noi a guidare le loro macchine del caxxo, a te e ai tuoi dildo riots non resterà che suonare rock stantio in Krasnaja ploščad'per finire poi i tuoi giorni in un'umida cella di uno sperduto gulag siberiano (in compagnia di un minatore di Togliattigrad )
    dimentichi che nel frattempo avanza da sud l'islam. Io lascio l'UE e mi ritiro in NZ a far cartina con andrea speirs
  7. #7
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    Re: Addio alla Lada

    Quote highlander il 12-12-12 alle 17:01 ha scritto: Visualizza il messaggio
    dimentichi che nel frattempo avanza da sud l'islam. Io lascio l'UE e mi ritiro in NZ a far cartina con andrea speirs


    Ricordati di comprarti un bel paio di tappi per le orecchie!!

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