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Discussione: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante
  1. #1
     T. Col. C.te
     
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    100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Non era il caso di pubblicare maggiori dettagli? Per episodi gravi come reazione non mi sembrerebbe affatto sproporzionata. Sui metodi punitivi a scuola si è già detto di tutto qui, non vorrei riaprire il vaso di Pandora (o forse si )

    Fa scrivere 100 volte «sono un deficiente»
    Cassazione condanna professoressa

    15 giorni di reclusione per aver punito con metodi prepotenti gli atteggiamenti di «bullismo» di uno studente di 11 anni


    Gli insegnanti non possono rispondere con metodi prepotenti agli atteggiamenti di «bullismo» degli allievi perché, così facendo, «finiscono per rafforzare il convincimento che i rapporti relazionali (scolastici o sociali) sono decisi dai rapporti di forza o di potere». Lo sottolinea la Cassazione confermando la condanna a 15 giorni di reclusione nei confronti di una prof che, per punire uno studente di 11 anni, gli aveva fatto scrivere per cento volte sul quaderno la frase «sono un deficiente».

    «MORTIFICATO NELLA DIGNITÀ» - Ad avviso della Suprema Corte - sentenza 34492 - l'insegnante Giuseppa V., docente di una scuola media statale di Palermo, è senz'altro colpevole «di aver abusato dei mezzi di correzione e di disciplina» ai danni dello studente G.C., per averlo «mortificato nella dignità» venendo così meno al «processo educativo in cui è coinvolto un bambino», ossia - aggiunge la Cassazione rifacendosi alla convenzione Onu sui diritti dell'infanzia - «una persona sino all'età di 18 anni». «Non può ritenersi lecito l'uso della violenza, fisica o psichica, distortamente finalizzata a scopi ritenuti educativi», afferma la Cassazione, «e ciò sia per il primato attribuito alla dignità della persona del minore, ormai soggetto titolare di diritti e non più, come in passato, semplice oggetto di protezione (se non addirittura di disposizione) da parte degli adulti». E sia perché - prosegue la sentenza - «non può perseguirsi, quale meta educativa, un risultato di armonico sviluppo di personalità, sensibile ai valori di pace, tolleranza, convivenza e solidarietà, utilizzando mezzi violenti e costrittivi che tali fini contraddicono». Insomma la prof merita il carcere per aver punito in una maniera così «umiliante» l'allievo che, secondo lei, stava tenendo «un atteggiamento derisorio ed emarginante nei confronti di un compagno di classe». «Costituisce abuso punibile anche il comportamento doloso che - come in questo caso - umilia, svaluta, denigra o violenta psicologicamente un bambino, causandogli pericoli per la salute anche se è compiuto con una soggettiva intenzione educativa o di disciplina».

    LO SCONTO - I Supremi giudici, però, hanno concesso alla prof uno sconto di pena - rispetto alla condanna d'appello pari a 30 giorni di reclusione - eliminando l'aggravante di aver provocato nell'adolescente un «disturbo del comportamento», ipotesi avanzata dallo psicologo, ma non provata con certezza. Il verdetto è stato scritto dal consigliere Francesco Ippolito, segretario generale della Cassazione, e componente della Sesta Sezione Penale, presieduta da Nicola Milo. In primo grado la prof era stata assolta dal tribunale di Palermo. In appello, il 16 febbraio del 2011, il proscioglimento fu annullato. (fonte: Ansa)

    10 settembre 2012 | 16:17
    corriere.it
    Anche l'odio contro la bassezza stravolge il viso.
    Anche l'ira per l'ingiustizia fa roca la voce.
    Noi, che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
    noi non si poté essere gentili.
    Ma voi, quando sarà venuta l'ora
    che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
    pensate a noi, con indulgenza.
  2. #2
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Quote photosphera il 11-09-12 alle 16:59 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Non era il caso di pubblicare maggiori dettagli? Per episodi gravi come reazione non mi sembrerebbe affatto sproporzionata. Sui metodi punitivi a scuola si è già detto di tutto qui, non vorrei riaprire il vaso di Pandora (o forse si )

    Fa scrivere 100 volte «sono un deficiente»
    Cassazione condanna professoressa

    15 giorni di reclusione per aver punito con metodi prepotenti gli atteggiamenti di «bullismo» di uno studente di 11 anni


    Gli insegnanti non possono rispondere con metodi prepotenti agli atteggiamenti di «bullismo» degli allievi perché, così facendo, «finiscono per rafforzare il convincimento che i rapporti relazionali (scolastici o sociali) sono decisi dai rapporti di forza o di potere». Lo sottolinea la Cassazione confermando la condanna a 15 giorni di reclusione nei confronti di una prof che, per punire uno studente di 11 anni, gli aveva fatto scrivere per cento volte sul quaderno la frase «sono un deficiente».

    «MORTIFICATO NELLA DIGNITÀ» - Ad avviso della Suprema Corte - sentenza 34492 - l'insegnante Giuseppa V., docente di una scuola media statale di Palermo, è senz'altro colpevole «di aver abusato dei mezzi di correzione e di disciplina» ai danni dello studente G.C., per averlo «mortificato nella dignità» venendo così meno al «processo educativo in cui è coinvolto un bambino», ossia - aggiunge la Cassazione rifacendosi alla convenzione Onu sui diritti dell'infanzia - «una persona sino all'età di 18 anni». «Non può ritenersi lecito l'uso della violenza, fisica o psichica, distortamente finalizzata a scopi ritenuti educativi», afferma la Cassazione, «e ciò sia per il primato attribuito alla dignità della persona del minore, ormai soggetto titolare di diritti e non più, come in passato, semplice oggetto di protezione (se non addirittura di disposizione) da parte degli adulti». E sia perché - prosegue la sentenza - «non può perseguirsi, quale meta educativa, un risultato di armonico sviluppo di personalità, sensibile ai valori di pace, tolleranza, convivenza e solidarietà, utilizzando mezzi violenti e costrittivi che tali fini contraddicono». Insomma la prof merita il carcere per aver punito in una maniera così «umiliante» l'allievo che, secondo lei, stava tenendo «un atteggiamento derisorio ed emarginante nei confronti di un compagno di classe». «Costituisce abuso punibile anche il comportamento doloso che - come in questo caso - umilia, svaluta, denigra o violenta psicologicamente un bambino, causandogli pericoli per la salute anche se è compiuto con una soggettiva intenzione educativa o di disciplina».

    LO SCONTO - I Supremi giudici, però, hanno concesso alla prof uno sconto di pena - rispetto alla condanna d'appello pari a 30 giorni di reclusione - eliminando l'aggravante di aver provocato nell'adolescente un «disturbo del comportamento», ipotesi avanzata dallo psicologo, ma non provata con certezza. Il verdetto è stato scritto dal consigliere Francesco Ippolito, segretario generale della Cassazione, e componente della Sesta Sezione Penale, presieduta da Nicola Milo. In primo grado la prof era stata assolta dal tribunale di Palermo. In appello, il 16 febbraio del 2011, il proscioglimento fu annullato. (fonte: Ansa)

    10 settembre 2012 | 16:17
    corriere.it
    Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio.
    Giuseppe Moscati
  3. #3
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Quote Costantino B il 11-09-12 alle 18:08 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Quello che mi lascia perplesso e la giustificazone della maestra, che sostiene di aver reagito ad «un atteggiamento derisorio ed emarginante nei confronti di un compagno di classe». Metti che il bambino abbia preso in giro un compagno con ritardo cognitivo o ironizzato su di un genitore del compagno in galera o altra cosa grave non vedrei questa reazione come spropositata.
    Certi atteggiamenti ovviamente meriterebbero l'intervento dei servizi sociali e non la reazione ad capocchiam della maestra ma 1) se li chiami certuni (i genitori) ti legnano e 2) non è poi detto che qualcuno si muova. Boh!!!
  4. #4
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Quote photosphera il 11-09-12 alle 18:40 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Quello che mi lascia perplesso e la giustificazone della maestra, che sostiene di aver reagito ad «un atteggiamento derisorio ed emarginante nei confronti di un compagno di classe». Metti che il bambino abbia preso in giro un compagno con ritardo cognitivo o ironizzato su di un genitore del compagno in galera o altra cosa grave non vedrei questa reazione come spropositata.
    Certi atteggiamenti ovviamente meriterebbero l'intervento dei servizi sociali e non la reazione ad capocchiam della maestra ma 1) se li chiami certuni (i genitori) ti legnano e 2) non è poi detto che qualcuno si muova. Boh!!!
    La stai giustificando?
    "Mdetermina 8 coan un a 13 bo propio, nmo ajha poropis o senso robyu suca, ba com grazxie roby oer il bel game" - vipa16thebest
  5. #5
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    la mia maestra lanciava il cancellino....quello di legno



    epico fu quella volta che tutti riuniti davanti alla cartina geografica nell ora di geografia feci una battuta con un mio compagno la maestra prese il mio amico mentre rideva e gli tiro i capelli


    che a me non fece nulla
  6. #6
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Quote bicio18000 il 12-09-12 alle 13:03 ha scritto: Visualizza il messaggio
    la mia maestra lanciava il cancellino....quello di legno



    epico fu quella volta che tutti riuniti davanti alla cartina geografica nell ora di geografia feci una battuta con un mio compagno la maestra prese il mio amico mentre rideva e gli tiro i capelli


    che a me non fece nulla
    Che stronz.o
  7. #7
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Quote ilcorsaronero il 12-09-12 alle 12:50 ha scritto: Visualizza il messaggio
    La stai giustificando?
    Ni, in alcune circostanze la giustificherei a spada tratta, in altre certamente no. Senza dettagli non posso dire nulla. Umiliare un bambino è a priori sbagliato ma certi casi meritano di essere stigmatizzati pubblicamente (in classe) per sottolineare la gravità del fenomeno. Se da una parte mettere il cappello da asino ad un bambino che ha preso un brutto voto e farlo stare in piedi davanti alla lavagna è una crudeltà inutile e dannosa se il bambino avesse preso in giro un compagno ritardato o con diasabilità motorie io sarei anche per un bel ceffonazzo in topspin tipo Federer, altro che "sono un deficiente" alla lavagna. Una volta le maestre davano punizioni - ovviamente con i dovuti limiti - e il mondo era certamente migliore, oggi abbiamo stuoli di idioti che in vita loro non hanno mai visto un buffetto e che per noia danno fuoco ai clochard

    p.s.

    Leo, in passato il tuo vecchio (e rinco) aveva dichiarato di non averti mai mazzolato, quindi se ti viene il sospetto che io ti ricomprenda potenzialmente nello stuolo sopra citato posso tranquillamente fugare ogni tuo dubbio

  8. #8
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Quote ilcorsaronero il 12-09-12 alle 12:50 ha scritto: Visualizza il messaggio
    La stai giustificando?
    eppure un giorno anche tu ti troverai dall'altra parte della barricata..
  9. #9
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Se davano una sberla e lo dicevi a casa.....i genitori ti dicevano : " ....ah si...e cosa hai fatto ? E te ne mollavano una pure loro !!"

    Troppo molli con i ragazzi oggi, o li raddrizzi da giovani, o poi è troppo tardi...
  10. #10
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    Re: 100 volte "sono un deficiente" alla lavagna - condannata insegnante

    Quote dario70 il 13-09-12 alle 12:11 ha scritto: Visualizza il messaggio
    Se davano una sberla e lo dicevi a casa.....i genitori ti dicevano : " ....ah si...e cosa hai fatto ? E te ne mollavano una pure loro !!"

    Troppo molli con i ragazzi oggi, o li raddrizzi da giovani, o poi è troppo tardi...


    Proprio qui sta l'errore, una volta l'operato degli educatori professionali si presumeva corretto, salva ovviamente la PROVA contraria, oggi ogni tipo di punizione sembra essere sbagliata a prescindere pure se un ragazzino ti da fuoco alla macchina .

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