raga siete immensi! già a quella del semaforo di markass ero piegato..al sorteggio "con mano vergine" son crollato proprio!
Visto che ho aperto il treadh, mi pare giusto provare a conlcuderlo.
(che ne dici Alo? ce la possiamo fare? mo' ci provo)
Inanzitutto rinnovando i complimenti per l'ottima organizzazione di Samuele per il Master di Pesaro dove ci siamo trovati davvero benissimo sia come posto, che come trattamento e ospitalità.
Poi sperando che tu (Samuele) e Valerio, vi possiate incontrare presto e farvi quattro chiacchere per conoscervi un po'.
Riguardo l'oggetto specifico del treadh aperto e ampiamente dibattuto (...forse anche troppo...) non c'è assolutamente contestazione riguardo il Torneo di Pesaro.
Tantomeno la volontà o senzazione che giocatori dello stesso club si siano accordati per pilotare delle partite. O che l'organizzatore abbia premeditatamente fatto qualcosa per favorire uno o l'altro giocatore.
Nulla di tutto questo. Assolutamente nulla. Torneo fatto capo ha.
Ho posto la questione a livello del tutto generale ricordando che lo scorso anno tale situazione si era verificate e ciò aveva dato luogo a malumori. E curiosamente proprio fra i giocatori del medesimo club.
La questione è che senza una regolamentazione, sarebbe potuto capitare anche a noi di Bologna, che in genere ci muoviamo in 4 o 5, al secondo turno di giocare allo stesso tavolo e con ciò magari precludendoci vicendevolmente l'opportunità di passere alle semifinali.
La mia è stata una banale constatazione di cosa era accaduto e un voler focalizzare la casistica propio ripartendo dalle esperiezne dell'anno passato.
(dopotutto questo è "solo" il secondo anno di tornei Master...).
In questo senso ho proposto se la cosa si poteva in qualche modo "normare" così da allontanare il più possibile l'eventualità, e il buon Degio ha ben spiegato che così è. Ovviamente nei limiti del possibile.
Mi pare evidente che se in tanti dello stesso club partecino allo stesso torneo giocoforza si debbano incontrare. Come giocheranno la partita è una loro scelta. Solo loro.
Tanto più che è altrettanto evidente che i giocatori di "casa" è abbastanza facile che siano di più che quelli che vengono da fuori.
(curiosamente se ci pensate non più tardi di tre anni fa le selezioni erano quasi esclusivamente tra giocatori dello stesso club...).
Quindi per me:
- Ottimo che l'eventualità sia stata regolamentata.
- Ottimo che Voyager abbia fatto un programma che rende a tutti gli organizzatori la vita 100 e 100 volte più facile di un tempo.
- Ottimo che il nostro Degio sappia tutto e abbia sempre la risposta ai nostri questi.
- Ottimo Maskass come mod.
- Ottimo il Master di Pesaro.
Anche io come Mozzicotto mi sono fatto davvero delle risate. Quando ho iniziato il treadh non ci avrei mai pensato.
Sam, non ti crucciare, la versione del programma era quella precedente, ma ha girato tutto assolutamente e ugualmente bene e mi pare che nessuno abbia avuto nulla da contestare.
E in questo punto e a capo, arrivederci a tutti al prossimo Master di Firenze.
(che dici Alo, ce l'avrò fatta?)
Lasciate che dica la mia sull'argomento.
L'intera discussione nasce dal fatto che tutti voi pensate che due giocatori provenienti dallo stesso club finiranno "naturalmente" per aiutarsi e quindi diventa prioritario trovare un modo per evitare che questo possa accadere.
L'amarezza scaturisce dalla consapevolezza che avete ragione, perché è esattamente quello che accadrebbe.
L'amarezza, però, si trasforma in profonda tristezza, sapendo che pochi metri oltre i confini nazionali una discussione di questo genere non sarebbe compresa da nessuno (e non crediate che lo dica giusto per dire, perché di gente che fa cose simili oltre quei confini ne conosco un bel po').
Spartaco Albertarelli
Che il torneo challenge sia un postaccio è fuori da ogni dubbio.
E' un ricettacolo di psicocartinari, cronofrenici, geobulimici, aleopatici e nevrastitici
(D. Piergentili)