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Il calcio ora prova con gli allenatori virtuali. Vugar Guloglan Oglu Huseynzade, un giovane mago dei videogiochi calcistici, è diventato il tecnico dell’Fc Baku,il club della capitale dell’Azerbaigian. Il sogno di milioni di ragazzi. Huseynzade ha solo 21 anni, ma vanta già una carriera di tutto rispetto: è nato a Baku il 22 maggio del 1991 e si è diplomato in un liceo di Stoccolma. Poi ha lavorato per la Sport Business Nordic, una società di consulenze sportive, frequentando quindi un corso sul mestiere dell’allenatore all’Università di Boston. La passione di Huseynzade è sempre stata però Football Manager: un videogioco che simula il ruolo del tecnico sotto tutti gli aspetti. Un divertimento che presto si è tramutato in un lavoro: durante lo scorso febbraio il Baku della famiglia Mammadov ha infatti assunto Vugar come osservatore.
I proprietari non gradivano il rendimento della squadra. E prima dell’inizio della stagione hanno esonerato l’allenatore Azimov. Il sostituto, il serbo Bandovic, non ha saputo risolvere i problemi. E il 9 novembre il presidente Mammadov ha promosso il 21enne Huseynzade, balzato così dall’anonimato della consulenza al palcoscenico della panchina. La stampa locale sussurra di un’iniziale titubanza di Mammadov, indeciso sull’opportunità di lanciare Huseynzade e attratto dall’idea di affidare l’incarico al francese Jean-Pierre Papin, l’ex attaccante del Milan e del Marsiglia. Le conoscenze calcistiche e la bravura di Vugar nel Football Manager hanno inclinato il piano del confronto verso il ragazzo azero.
«Non ho esperienze da allenatore, ma ho sempre voluto lavorare nel calcio e ci gioco con il computer dal 2002», ha detto il giovane tecnico. Il Baku guidato da Vugar ha esordito una settimana fa, piegando (2-0) il Khazar. La squadra ora è penultima nella Premier azera, e oggi disputerà il derby contro il Neftchi. «Ma il mio obiettivo è arrivare in Europa League entro tre anni», ha aggiunto Huseynzade. Un torneo dal quale il Baku è già uscito lo scorso 12 luglio.
La storia di Huseynzade ricorda la trama de «L’arte di vincere», il film di Bennett Miller, con Brad Pitt come protagonista. La pellicola racconta la vita (vera) di Billy Beane, l’allenatore degli Oakland Athletics, una formazione americana di baseball. Beane chiede un aiuto all’economista Peter Brand per ricostruire la squadra. Beane e Brand studiano allora un’infinità di numeri e di statistiche, e allestiscono un gruppo che riesce a vincere, sfruttando un sistema mai utilizzato da nessuno in precedenza.
Sei anni fa, un ragazzo inglese, John Boileau, inviò una lettera al Middlesbrough per proporsi quale manager, dato che il tecnico McLaren era in procinto di lasciare la squadra. I vertici della società rifiutarono la proposta, nonostante Boileau si fosse definito «un asso» di Football Manager. Ma l’idea ha fatto proseliti. Quanto all’Italia, può vantare un progetto unico nel mondo: gli Ultrattivi di Altamura, un club di Seconda Categoria, sono divenuti la squadra di internet. Tutti i tifosi, versando 24 euro alla società, hanno la possibilità di scegliere settimanalmente la formazione attraverso un sondaggio indetto tramite il web. E così internet va in rete.