Una chicca sulla percezione della realtà.
Gli aborigeni, essendo abituati a vivere nelle foreste e quindi a guardare tra il fitto fogliame, nn hanno la concezione della prospettiva. Per queste persone gli oggetti che si trovano a distanza sono semplicemente degli oggetti PICCOLI.
Alla prossima.
Quindi?
Scusa ma non riesco a seguire il tuo filo logico.
Mi confermi che la realtà OGGETTIVA per essere tale deve essere indipendente da chi la osserva.
Già questo basterebbe per smentire tutto il tuo discorso successivo sulle mele e le leggi della fisica!!!
Se vogliamo dialogare in modo costruttivo, dobbiamo intenderci bene sugli strumenti da utilizzare: le definizioni.
Spazio e tempo sono "dimensioni" di questo universo a noi conosciuto. OK.
A questo punto - per ritornare al tuo primo post - dovresti chiarirmi se per "OGGETTIVA" intendi una realtà valida in quanto tale (che prescinde da chi osserva, ma anche dalle dimensioni note e non note, incluso quelle "astratte" e cioè solo teorizzate dalla nostra mente) oppure intendi la realtà che è limitata al nostro universo conosciuto, alle sue dimensioni e alle leggi della gfisica (che chiaramente capisci anche tu che puoi definire "oggettiva" ma che in realtà oggettiva è solo limitatamente a questo spazio/tempo e al soggetto che la osserva!)
We are the sons and daughters of all the freedom fighters.
And there are still many rivers to cross.
Hands in the air, screaming loud and clear for freedom, justice and equality.
There is no black or white, there is only right and wrong.
We are unknown heros, we are flesh and we are blood.
We are the great future.
We need to get back to the joy of living.
We are five fingers of an empty hand.
But together, we can also be the fist.
Sometimes change can be as simple as two hands reaching for one another.
Clap your hands.
"
Alcune ricerche hanno dimostrato che gli aborigeni, abituati a vivere nella foresta e a guardare a breve distanza a causa del fitto fogliame, non concepiscono la prospettiva. Le cose a distanza sono solo oggetti piccoli (realtà soggettiva considerata verità).
Nel deserto del Kalahari una tribù vive convinta che il limite del mondo si trovi a circa 250 metri dal luogo in cui essa vive.
Un antropologo riferisce che quando gli indigeni vengono condotti in quel punto limite, vedono solo il vuoto. Se una persona supera quel limite non sono più in grado di vederla e la piangono come se fosse morta.
"
http://www.quantumedicine.com/article/nuovofile244.html
Manuale di Risiko Redstar - 1 contro 1 - Il Principe delle Stelle e la Principessa di Aldebaran (anche ebook)(autorizzato da Higghe) - ScacchiGiudicare preclude la possibilità di conoscere.
"La mia libertà finisce dove comincia la vostra." - Martin Luther King
Non abbandonerò alcuna partita, per alcun motivo, nemmeno subito dopo lo start. Questa comunicazione è da considerarsi sostitutiva di una analoga comunicazione pre-partita.
http://forum.egcommunity.it/showthre...06#post1124806
Quando diamo un giudizio assoluto (non limitato ad un fatto) su una persona, stiamo in realtà esprimendo il giudizio che abbiamo di noi stessi.
mancava la sigla, a questo thread...
è online il mio blog Viaggiare per gioco : leggi, commenta e condividi
Chiariamo che l' "indipendenza" della realtà da chi la osserva riguarda la conoscenza della realtà e non la realtà stessa. Mi spiego meglio. Le mele nel cesto sono comunque 30 anche se io penso che non siano 30, ma io posso prendere una mela dal cesto e questo fa diventare OGGETTIVAMENTE le mele 29. Quindi io ho influenza sulla realtà oggettiva. Penso che siamo d'accordo, ma l'inizio del tuo messaggio mi pareva ambiguo.
La DESCRIZIONE della realtà OGGETTIVA (ammesso che esista anche in senso assoluto, e non solo nel contesto limitato del cesto di mele, ad esempio), ovvero la nostra realtà soggettiva, è quindi ININFLUENTE sulla realtà oggettiva. Qui "ininfluente" riguarda le leggi della realtà (è infatti evidente che semplicemente pensando noi modifichiamo la realtà oggettiva di cui noi stessi facciamo parte, ma questa modifica è ininfluente sulle sue leggi, almeno apparentemente).
"..le parole del colonnello dicevano stranamente che l' Italia era la',la'...dove,non lo intendevamo,ma noi la facemmo lì,fra i reticolati,sotto gli occhi severi e giudici dei prigionieri russi e francesi che volevano vedere chi fossero questi-"macaroni"-" Adler Raffaelli