Visto che ieri si è parlato di interessi economici, pubblico un articolo di Beppe Grillo.
Questo editoriale è sulla possibilità di sostituire il petrolio con l'idrogeno, per evitare delle guerre di potere
L'idrogeno è un'energia già disponibile
Ma è "pulita" se non si produce col petrolio
Non si vuole investire in fonti rinnovabili
Troppi interessi economici e politici in gioco
“Il futuro dell’energia? Ma se in Italia c’è ancora chi vuole il carbone. L’Enel ha comprato una miniera in Romania e pensa che sia un buon investimento. Se il futuro è questo vuol dire che iscriverò mio figlio a un corso per spazzacamino”. Ironizza, ma poco, Beppe Grillo. Quando si parla di inquinamento ed energie alternative il comico genovese diventa subito serio. E si arrabbia: “E’ a idrogeno che dovrebbero andare le auto. Io ne ho avuta una a celle combustibili nel ’96, ho fatto 17.000 chilometri senza nessun problema. Basta cambiare il serbatoio e le guarnizioni per evitare che l’idrogeno voli via”.
Sì, ma poi dove si fa rifornimento?
Con l’elettrolisi si può produrre l’idrogeno per far andare la macchina. Ma bisogna comunque sviluppare una vera industria, con distributori e colonnine dalle quali esce l’idrogeno, come quelli della benzina. E come con il petrolio si possono costruire delle condutture per portare l’idrogeno dove serve. In Germania ci sono gli idrogenodotti da ottant’anni e non c’è mai stato un incidente.
E chi dovrebbe produrre l’idrogeno?
Alcune compagnie petrolifere come la Shell e la British Petroil già lo fanno, ma bruciando petrolio. E allora non si migliora l’ambiente e l’effetto serra rimane. L’idrogeno è davvero pulito se si fa col metano o altri fonti energetiche, altrimenti si sposta solo il problema: le auto non emettono sostanze nocive ma a quello ci penserebbero le fabbriche.
Negli Stati Uniti il governo finanzierà la General Motors per produrre motori a idrogeno, ma si prevede che le auto ecologiche saranno in giro fra cinquant’anni. Nel frattempo continueremo a morire asfissiati?
Bush è uno che vuole solo rinviare il problema. La cella a combustibile l’ha inventata nel 1870 un parroco tedesco. In realtà siamo tutti ostaggi di grossi interessi politici ed economici, innanzitutto delle compagnie petrolifere che vogliono continuare a utilizzare la benzina. E poi ci sono i motori ibridi che vanno a diesel e a energia elettrica ed inquinano pochissimo. La Toyota ne ha fatta una e la Renault nell’85 ha creato un’auto che fa 100 chilometri con un litro di benzina. Lo sa che fine ha fatto? E’ a Parigi, dentro un museo.
Quindi nessuna speranza? Continueremo a bruciare petrolio finché ce ne sarà sulla Terra?
No, non credo. Alcuni hanno capito che bisogna cambiare. Le auto che ci sono in giro sono tutte uguali, cambiano gli accessori. Le case automobilistiche si specializzano in quelle che chiamano “nicchie” di mercato, ma in sostanza fanno tutti la stessa cosa. Il primo che venderà macchine che consumano pochissimo farà le scarpe a tutti. E poi c’è chi sta facendo una vera rivoluzione, liberalizzando davvero l’energia. In Italia ci sono tanti piccoli comuni i che hanno comprato i fili elettrici e si distribuiscono e producono l’elettricità per i fatti loro. Col vento, col sole o con la terra: energia eolica, solare e geotermica. Questo è il futuro, altro che carbone.
(a cura di Simone Spina)