Caro Nicolo’, mi ha sorpreso molto il tuo giudizio in quanto proviene da uno che ha sempre fatto parte del Direttivo e che ben conosce le dinamiche interne del club. Quello che tu definisci come un incomprensibile atteggiamento ostile è semplicemente il frutto di tutto quello che è successo nel passato e che io ho sempre vissuto come una ingiustizia nei miei confronti ovvero in quelli di altri giocatori del club. Purtroppo, ogni volta che faccio notare al Direttivo che c’è stata una ingiustizia, ovvero un semplice errore, invece di prendere atto della mia contestazione e correggere l’eventuale vulnus, vengo sempre attaccato sul personale e mi si risponde sempre che le regole sono queste, se mi conviene bene, altrimenti “te ne vai e ti fondi un tuo club”. E questa frase mi è stata detta fino a ieri sera da Salvo quando stavo cercando, con calma, di spiegargli le mie reali motivazioni sulla rinuncia per protesta alla semifinale. Come tu ben sai, nei 5 anni di vita del club non si è mai proceduto alla elezione del Direttivo e non si è mai avuto uno statuto democraticamente scelto dalla assemblea dei soci. Le regole vengono di volta in volta stabilite e variate dal Direttivo senza possibilità alcuna dei soci di intervenire nella scelta decisionale, e la stessa commissione arbitrale non ha mai avuto delle regole di funzionamento ben determinate e stabilite. Come tu ben sai ho sempre lottato per ottenere una maggiore forma di democrazia all’interno del club e forse qualcosa pare si sia muovendo con le dimissioni del Direttivo a febbraio e la promessa, non ancora oggi mantenuta, di un nuovo statuto e di elezioni annuali. Questo è il quadro all’interno del quale è successo il fattaccio di Claudio e la conseguente punizione. Entrando poi nel merito del giudizio, la commissione arbitrale formata da Alfredo e Pietro (con il prezioso contributo esterno di Degio) ha imposto a Claudio una punizione che alterava lo svolgimento della mia semifinale, in riferimento all’art. 24 del regolamento del torneo. Mentre scrivo ho davanti l’articolo in questione e leggo quanto segue: “Arbitro e Commissione Giudicante. Per ogni incontro sarà presente un Arbitro (Giudice Ufficiale) che potrebbe essere unico per più partite in contemporanea e che ha il compito di dirimere tutte le eventuali contestazioni che possano essere sollevate nel corso del Torneo. Il Giudice Ufficiale potrebbe anche essere sorteggiato tra i giocatori del Comitato Organizzativo del torneo. Ogni giocatore può chiedere, in qualsiasi momento, l’intervento del Giudice Ufficiale. Questi ha la facoltà di comminare penalizzazioni, che possono andare fino alla squalifica dal Torneo, per qualsiasi violazione del comportamento considerato contrario allo spirito del gioco. Il giudizio dell’Arbitro è definitivo e l’incontro dovrà continuare; l’arbitro può stabilire un tempo di recupero supplementare in caso di contestazioni che si protraggano a lungo ed in tutti i casi che ritenesse necessario farlo. In caso di palesi errori di valutazione da parte dell’arbitro, i giocatori della partita in cui è stato effettuato l’errore, possono presentare ricorso alla Commissione Giudicante. Il ricorso dovrà essere presentato entro mezz’ora (con aggiunta di un ragionevole tempo per la compilazione dello spesso) dalla fin e dell’incontro dall’arbitro. La Commissione Giudicante è un organo che non potrà intervenire su questioni di fatto, ma su quelle di diritto, in particolare non potrà intervenire su fatti riguardanti “bilico” e contestazioni sul tempo della partita, sulle quali è l’arbitro l’unico responsabile. Il giudizio della Commissione Giudicante è inappellabile e definitivo”. Allora come ben vedi, secondo questo articolo si evince chiaramente che il regolamento del torneo è fatto dal Direttivo, lo stesso regolamento viene fatto applicare correttamente dall’arbitro di sala durante lo svolgimento del torneo, esiste poi una commissione giudicante superiore a cui ci si può rivolgere in caso di errori arbitrali. Orbene, nel caso in specie, come tu ben sai visto che eri presenti in sala, non vi era alcun arbitro in quanto Alfredo non frequenta i nostri incontri già da un bel po’ di tempo. In questo caso, quindi, l’arbitro andava sorteggiato tra i membri del direttivo presenti, per cui potevi anche essere tu, o Salvo, o Aurelio. Una volta che si è verificato il problema con Claudio, quindi, se si fosse rispettato il regolamento, uno di voi tre avrebbe dovuto assurgere ad arbitro e dare una sanzione a Claudio. Lo stesso, poi, qualora avesse ritenuto ingiusta tale sanzione, avrebbe potuto appellarsi alla commissione giudicante formata (ancora una volta) Alfredo, da Pietro e da non si capisce bene chi altri. L’arbitro di sala invece (e non mi risulta che si proceduto al sorteggio dell’arbitro quella sera stessa) non ha preso alcuna decisione ed è stato tutto demandato alla Commissione Giudicante che, sebbene è espressamente detto che non può entrare su questioni di merito, è entrata in questioni di merito ed alla fine ha pure modificato il regolamento del Torneo, cosa che non può spettare alla Commissione bensì al Direttivo. Ma, tu mi dirai, Mig sei davvero stupido, perché sai benissimo che Alfredo fa parte del Direttivo, è l’Arbitro ufficiale di sala ed è pure membro della Commissione Giudicante, per cui può fare questo ed altro. Ed è proprio questo, caro Nicolò, il problema: un membro del club che non è stato eletto da nessuno, che da due anni non partecipa ai tornei del club, e che è contemporaneamente legislatore, giudice di primo grado e giudice di appello. Tu mi dici che non è corretto contestare le decisioni arbitrali ed io, come ho già detto in privato ad Agostino, sarei d’accordo con te se la decisione provenisse da un arbitro scelto da un Direttivo eletto democraticamente da tutti i soci, ma non è così nel nostro caso, e tu lo sai bene. Mi dispiace avere dovuto scrivere questo post ma era giusto che tu, così come tutti gli altri, fossero a conoscenza delle mie vere e reali motivazioni, così da evitare di sentirmi dire che sono quello che fa polemica fine a se stessa senza alcuna concreta motivazione. Problemi come questi continueranno a ripetersi fino a quando non si darà un assetto democratico al club e non si continui a commettere errori ed ingiustizie nei confronti dei giocatori che non si allineano con le decisioni del Direttivo (o forse meglio sarebbe chiamarlo, Direttorio).