“Si è suicidata”: il dramma di Luana costretta a tornare in Italia


Luana Ricca (Facebook)

Luana Ricca non era una persona qualunque. Moglie e madre di un bimbo, Luana era ricercatrice nel reparto di Chirurgia all’ospedale dell’Aquila. La sua storia di “cervello in fuga” era stata anche raccontata un anno fa su Radio 24 nel programma “Giovani talenti”. Luana all’epoca faceva il medico a Parigi, ma il marito per lavoro non poteva trasferirsi in Francia. Così lei era da tempo alla disperata ricerca di un posto qui in Italia. Poco tempo fa finalmente l’opportunità arriva da L’Aquila. La situazione non è semplice. Lei vive e lavora lì da sola. Il marito e il figlio piccolo sono a Roma e lei li riesce a vedere poco. Luana così, brillante e giovane medico, un’autorità nel settore dei trapianti delle vie biliari e due dottorati di ricerca in corso contemporaneamente, cade in una profonda depressione. Così forte da indurla al gesto estremo. La donna si è tolta la vita nella sua abitazione. Quando sono arrivati i sanitari era già morta da tempo. Ora sul suo suicidio è stata aperta un’inchiesta e verrà effettuata l’autopsia per capire se oltre al problema depressivo ci fosse qualcos’altro che nessuno sapeva.

Luana raccontava così la propria vita quando si presentò a Radio 24: “Sono Luana, ho 36 anni, sono una mamma ed un chirurgo. A 18 anni ho lasciato la mia famiglia e la Sicilia, dove sono nata, per studiare a Roma presso un collegio d’eccellenza. Mi sono laureata in Medicina nel 2001, mi sono poi specializzata in Chirurgia Generale nel 2007 presso l’Università La Sapienza di Roma (nel minimo dei tempi consentiti), facendo nel frattempo degli stages all’estero: a Londra, a Barcellona e a Parigi. In assenza di possibilità di lavoro in Italia, appena specializzata, ho deciso di tornare a Parigi, dove mi hanno offerto un posto da chirurgo, gratificante in termini di responsabilità e remunerazione. Mi sono perfezionata tecnicamente in chirurgia digestiva (generale) per 2 anni. Ho poi deciso di rendere il mio profilo professionale più interessante, facendo in fin dei conti ciò che mi piaceva di più, acquisendo delle competenze specifiche in chirurgia del fegato, delle vie biliari, del pancreas e in trapianti di fegato. Da più di 4 anni lavoro nel primo centro francese di trapianti di fegato e di chirurgia epato-biliare, potendo beneficiare di una formazione d’eccellenza. Dal 2012 ho cominciato un doppio dottorato di ricerca (italiano e francese) in oncologia, alla ricerca di una via di ritorno per l’Italia. Tuttavia per lavorare vivo ancora a Parigi con mio figlio di 5 mesi, mentre mio marito vive e lavora a Roma (facendo i tripli salti mortali per vederci). Dopo avere inviato diverse domande per concorsi pubblici, in Italia attualmente non ho alcuna possibilità di svolgere il lavoro che so fare, sebbene abbia effettuato più di 1500 interventi chirurgici (di cui 2/3 da primo operatore), abbia scritto e scriva su riviste chirurgiche internazionali e parli 3 lingue straniere (inglese, francese e spagnolo)“.