Ciao Zhed,
volevo precisare alcune cose almeno per dire (soprattutto a TE, sappilo) il mio punto di vista, e per dirlo senza "nascondermi", come mi hai accusato tante volte di fare.
Non sono ostile al club di Milano, prima di tutto, così come sono convinta che non lo sia Dario; un club non si fonda e non si forma di una, o due (ma anche dieci) persone con cui non andiamo d'accordo: in un mondo così vasto come quello che descrivi i dissapori, le liti, i problemi, e i dissidi sono sicuramente all'ordine del giorno. Il club di Milano non sei Tu, non è nemmeno Bonora, e non è Ronco, (ho citato i primi nomi a cui ho pensato) ma una macchina che funziona grazie a tutti gli elementi che lo compongono. Presidente, direttivo, giocatori.
Il desiderio di giocare al Risiko! può derivare per esempio dal fatto che al club di Milano ci sono non solo persone con cui io (o Dario, o chiunque altro) mi sono trovata male, ma anche amici, anche nuovi amici, oppure semplicemente per avvicinarci al gioco, trovare gente, nello spirito di collaborazione e di divertimento che Edoardo ha proposto sopra.
Tu accusi me o Dario di voler male al club di Milano, o di osteggiarlo, e non poni un semplice punto che dovrebbe essere alla base di qualsiasi Club o realtà: si può disapprovare un comportamento, si può disapprovare una situazione in cui ci si è trovati, si può disapprovare perfino una persona presidente di club, e si può manifestare questa disapprovazione senza che ciò significhi ledere il diritto di una persona di frequentare un ambiente NEL RISPETTO DELLE REGOLE E DEL COMPORTAMENTO CIVILE (Perché come dici tu, al club di Milano ci sono 80 persone, e forse quelle a cui io o Dario siamo sgradite si contano sulle dita di una mano).
Crei inoltre un clima in cui a ciascuno viene vietato di raccontare ciò che gli succede, ciò che sente, e in cui il miglioramento è dunque relegato nel cassetto, finché tu decidi da solo o con l'aiuto di due persone chi è degno oppure no di partecipare alle "tue" serate.
Poi, quando si viene da te, via messaggio, via WhatsApp, via telefono o in qualsiasi altro modo a cercare di creare comunicazione, chiarimento, dialogo, in qualsiasi modo tu lo voglia chiamare, chiudi la porta in faccia con le tue prese in giro, la tua ironia, il tuo "progetto bullismo" da scuola media che coinvolge tutti, da Sant'Eufemia a San Benedetto fino a Me, a Dario, a Lucio perfino, che invitati a far parte di una squadra per gennaio siamo costretti a dire agli amici che no, non possiamo e perché? Nemmeno lo sappiamo più, dopo due anni.
Per non parlare dell'esclusione dal club di Gerenzano, dove sono stata invitata da due amici e da cui sono stata esclusa senza motivazioni (O CERCO DI DANNEGGIARE ANCHE GERENZANO in cui non ho nemmeno mai messo piede?!)
Perciò, sì, sbatto i piedi da mamma eg o da papà Spin Master, ma non perché voglio giocare a Milano, perché difendo il diritto di chiunque a star bene, ad amare il gioco, a non essere escluso, a farsi dire perché. Perché voglio un regolamento in cui si dica che non puoi dire "non entri" a qualcuno perché ha parlato male di te, perché è un bugiardo, perché ha raccontato qualcosa del tuo club che non gli è piaciuto (per qualunque motivo), o perché non gli piace che a Milano succeda A o B o C. Qualsiasi federazione che abbia un minimo di serietà riconoscerebbe che è una cosa infantile e stupida.
E quantomeno, se vogliamo rendere i Club cosa privata nelle loro serate private (E dunque che un direttivo possa decidere chi sta dentro e chi fuori), trovo quantomeno disgustoso che una volta che io non posso entrare a Milano, e che dunque faccio parte di un altro club (RCU FAVL) non posso nemmeno giocare da un'altra parte senza che tutto il mio gruppo di amici sia ridicolizzato, vessato su ogni canale (soprattutto in quelli in cui non c'era possibilità di difesa) e, infine, bannato senza possibilità di chiarimenti.
Deponete le armi (Tu, Peppino, chiunque altro), andare d'accordo ed essere amici non è mica obbligatorio; tendersi una mano, parlarne, magari prendersi un caffè, risolvere le questioni e venirsi incontro invece mi sembra tutto sommato una cosa che si può e si dovrebbe fare, almeno da parte del presidente di un club che lui stesso sostiene essere così importante per l'Italia. Se cambi intenzioni a riguardo della comunicazione (Civile e senza insulti) il mio numero e quello di tutti gli altri "Sgraditi" ce l'hai.