Ciao Alessio , buongiorno e buona domenica,
impossible is nothing!
Noi abbiamo un metodo molto molto semplice per calcolare quelle 1000 variabili, in ogni situazione, senza eccezioni;vien da se che le partite sono determinate dalle azioni e quindi dai pensieri di 4 giocatori, come è altrettanto vero che la migliore lettura del game possibile non ci tutela mai integralmente dall'alea.
Nondimeno penso che converrai con me che ci sono giocatori nel circuito con un passo superiore, perchè vincono sempre o perlomeno spesso gli stessi giocatori considerando che è un gioco dominato a quanto dite voi , alea , incertezza e mille variabili?
Probabilmente perchè intuitivamente o grazie all'esperienza hanno sviluppato a livello inconscio un manuale simile al nostro, che permette loro di leggere la plancia in maniera inequivocabile e di poter fare sempre le migliori scelte possibili.
Escluderei lo studio, dato che quando parlo di analisi di tipo scacchisco mi ridete tutti dietro ( eppure potrei dire che io e Valeria studiamo da 3 anni e la crescita di entrambi è sotto gli occhi di tutti).
Ma cosa succede se alcuni di questi giocatori si impegnano a codificare e a rappresentare questo loro manuale inconscio in un linguaggio facilmente comprensibile da tutti? Cosa succede se riescono a rappresentare quelle mille variabili con una formulina da terza elementare?
Ti posso raccontare e ti sto raccontando che da noi succede che giocatori che giocano da tre/sei mesi si ritrovano in semifinale di raduno o di master, succede che Luca arriva al suo secondo master arriva in finale diretta e prende i complimenti da chiunque,succede che il livello di crescita è esponenziale, succede che tutti si divertono di più , succede che al club facciamo partite che in un torneo esterno è raro vedere....
Non me la prendo con te Alessio e capisco il garbo del tuo intervento, ma capisci che quando ti dicono che è impossibile una cosa che invece tu stai facendo, quando ti dicono che non può esistere una cosa che invece tu hai, mi si alza automaticamente il sopracciglio sinistro come a Carletto Ancelotti e mi parte un ghigno di incredulità e in un certo senso la testa inevitabilmente mi rimanda a questo
wikipedia.org
Ma al di là del nostro manuale, della giustezza o meno delle nostre intuizioni e dei nostri esperimenti , quello che trovo più incomprensibile sia la refrattaria generale ad una crescita mediante didattica ,analisi e formazione......vedo sempre le foto delle tue partite di calcio amatoriale , il calcio è un gioco, e il risultato è influenzato dalla volontà di almeno 22 giocatori ed è anche spesso condizionato dall'alea, ebbene i giocatori si presentano direttamente la domenica allo stadio dopo 6 giorni a casa, oppure si allenano , studiano schemi e situazioni e si preparano?
Il Risiko si presta molto bene allo studio , è un gioco fantastico e profondo, e non è un caso che piaccia molto agli scacchisti, ai matematici e agli statistici o a me che sono un ex sportivo...
E' un gioco dove si può migliorare sempre...e non mi ricordo quale famoso scrittore sosteneva che ogni viaggio è un momento di crescita...