Queste parole racchiudono, secondo me perfettamente, quello su cui un club dovrebbe lavorare.
Se si vuole dare una forma a concetti particolari mai confinati e misurabili come etica, sportività, crescita personale e di gruppo e legge morale (provo a rispondere ad uno dei quesiti posti da Margherita), tenendo presente questo concetto ci si può provare.
Detto che leggerò sicuramente con grande interesse tutto il materiale che li Draghi metteranno a disposizione dei curiosi, ho sempre considerato inutili, anche io come altri, la promozione di partite esclusivamente didattiche se queste vengono intese come giocate tra il professore e gli alunni.
Per carità, nel mio cammino da ex responsabile di club ho provato anche questo, ma l'esperienza derivata dai risultati ottenuti mi porta ora a ribadire quel che ho appena affermato.
Siamo davvero e
per fortuna tutti estremamente diversi e convincere i nostri compagni di gioco meno esperti sul fatto che noi non sbagliamo e abbiamo la verità rispetto a loro è quanto di più controproducente possa essere per un gruppo che aspira ad essere il più vasto e sereno possibile.
Tanto, riportando quanto si sente spesso dire, c'è quello che non ascolterà mai, quello a cui non interessa nemmeno evolversi, quello che si offende, quello che arriva stanco o incaxxato alla partita della sera. Poi ci siamo e arriviamo noi che non mettiamo nemmeno in dubbio che i nostri consigli, accuse, rimproveri possano essere sbagliati e facciano magari scappare le persone.
Tralasciando per ora aspetti emotivi del gioco in se ed altre caratteristiche troppo soggettive della singola persona, trovo che i più grandi miglioramenti nell'approccio alla partita, al suo svolgimento e nel rapporto che di conseguenza si crea tra i giocatori, si ottengano nella condivisione delle esperienze con un più persone possibili.
La fortuna che possono avere i diversi club nel creare interscambio di esperienze tra i "propri" giocatori è davvero enorme per un processo di crescita. Quelli che purtroppo non hanno gli stessi mezzi devono probabilmente sperare in un rinnovo continuo e lavorare molto anche per questo fine.
Volevo trovare in quanto scritto da Lucio, qualcosa che legittimasse questa mia
convinta convinzione e l'ho trovata tra le altre cose in questa frase:
Il nostro sano agonismo e la voglia di vincere viene riservata per tornei ufficiali del circuito, dove siamo quasi sempre presenti,numerosi ed entusiasti, anche se il club è nato da poco ed è piccolo al cospetto di storiche realtà delle città metropolitane.
Per darmi ragione ora che ne ho bisogno
voglio pensare che quando da Terni ci si sposta verso altre città ci si porti con se esperienze e "miglioramenti" maturati all'interno del proprio covo ma che allo stesso tempo al ritorno a casa ci sia modo di condividere quanto appreso giocando contro altri giocatori con cui non ci si siede al tavolo abitualmente.
Lo "stile di vita" del club ternano è sicuramente affascinante e andrebbe per me personalmente approfondito per quanto concerne il discorso
comunità nella community.
Ovvio che anche solo imitarne questo aspetto richiede un tempo a disposizione non indifferente all'interno della settimana di un nucleo importante affinché chi invece di tempo libero ne ha poco trovi sempre quel clima accogliente di cui abbiamo ora testimonianza.
Vi ho annoiato abbastanza, continuerò a leggere con interesse questa discussione.