Bisogna conviverci Rudy, è la realtà.
A mio modesto giudizio, le tue critiche sono state un po' fuoriluogo lì e in quella precisa discussione. E' la classica festa post-partita in cui tutti fanno i complimenti, lascia che si faccia festa, lascia che si applaudano vicintori e vinti. Il bagno di folla (virtuale) è un rituale antico e potente, chi lo rovina sia maldetto dagli dei. Siamo un popolo superstizioso, lo sai
Detto questo, un'altra italianità tipica è l'essere piezz 'e core... perciò se fai notare che qualcuno ha sbagliato, gli amici tanto per cominciare ti azzannano. Se poi c'è tempo, forse, ma nemmeno è detto, leggono cosa hai scritto. Prima i suoi amici, e poi gli amici degli amici (valanga emotiva). Infatti nessuno ti ha risposto "quello che dici non è vero". Conosco Antonio, è sicuramente fra i più forti giocatori in circolazione e (opionione personale) è anche simpatico e un gradevole avversario al tavolo. Ma questo non lo esenta dal rispettare le regole come gli altri.
Non lo ha fatto? Può darsi. Ma attento al contesto. A moltissimi di noi scappa il "gesto", chi di noi è così glaciale da non far trasparire nulla al tavolo per tutta la partita, mai un o sguardo al cielo, mai uno sbuffo, mai una smorfia con la bocca. Ed è chiaro che se non subentra nessun meccanismo contenitivo (nessuno dice niente), ti senti (più o meno) inconsapevolmente autorizzato a proseguire nelle manifestazioni border line. Poi c'è chi ci marcia e chi no, ed è qui che occorre fare la distinzione più importante. Il giocatore
corretto è per me quello che non appena gli viene fatto notare qualcosa ha come prima reazione l'autocritica, l'autocontrollo e il rispetto di arbitro e avversari. Solitamente chiede scusa e gli atteggiamenti di cui sopra hanno immediata fine. Quello
scorretto è invece chi in queste occasioni risponde infastidito, scocciato. Persino con toni di sfida nei confronti dell'avversario o dell'arbitro cercando complicità negli altri avversari (che non si sono lamentati) o nel pubblico, tutto pur di alzare la posta e non cedere.
Io la vedo così. E in quest'ottica, se quello che descrivi è accaduto realmente (e questo non voglio metterlo in discussione), reputando Antonio un giocatore corretto, ne deduco che... nessuno gli deve aver detto nulla. Nessuno l'ha avvisato che la gestualità stava andando oltre i limiti. Altrimenti, ne sono abbastanza sicuro, avrebbe evitato e smesso immediatamente.
Venendo a come hai intitolato la discussione, la risposta per quanto mi riguarda è scontata: ovviamente no, non sono regolari quegli atteggiamenti.
Ma per me su Antonio e quei gesti specifici non c'è molto altro da dire. Una discussione più importante e costruttiva potrebbe essere cosa significa per noi arbitrare una partita di risiko.
E si torna sempre lì..