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Risiko! E' una questione di Fortuna o di Strategia?

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Discussione: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!
  1. #201
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Ciao ragazzi! Complimenti per questa incredibile discussione e complimenti a Yaco! Dopo 3 anni mi sembra giusto riportarla in auge, vista anche la sua importanza. Insomma, mi pare si sia giunti alla conclusione che il vincitore sia il più fortunato ai dadi nel 45% dei casi, e che la casualità di obiettivi e piazzamento iniziale influenzi la vittoria in percentuali simili. Forse quello che un po' sapevamo tutti: il Risiko è metà fortuna, metà strategia.

    Ora, come fan tutti, vi elenco alcune piccole varianti che adotto spesso con i miei amici/compagni di Risiko per ridurre la percentuale di fortuna e aumentare quella di strategia. Non è un caso che negli anni le stesse case editrici abbiano proposto varianti/evoluzioni per ridurre la fortuna. In futuro credo si continuerà in questa direzione, quindi tanto vale parlarne.

    STESSO OBIETTIVO PER TUTTI
    Questa modifica taglia la testa al toro. La mappa del Risiko, per la sua conformazione, non consente una distribuzione equa degli obiettivi, soprattutto se in combinazione con le posizioni iniziali. Quindi, obiettivo per tutti: 20 territori. Easy. Stessa difficoltà per tutti. L'obiettivo deve essere non solo raggiunto, ma difeso fino alla fine del turno del giocatore successivo (questo evita di vincere con un tris finale "stirato" fino alla vittoria). Se non si raggiunge l'obiettivo entro il limite di tempo, ovviamente si vince ai punti con sdadata. Da dove arrivano i punti? Da tutti i territori in possesso, semplicemente da tutti. In questo modo ogni territorio ha un valore, e restano intatte le strategie di conquista continentali (perché danno rinforzi).

    SCELTA TERRITORI INIZIALI
    Questa classica variante mi sembra la migliore, ma va specificata una clausola: ciascuno deve scegliere un territorio di un continente dove ha meno territori già assegnati. Si parte naturalmente dall'ultimo giocatore seguendo il senso opposto a quello di gioco. Questa variante ha innumerevoli vantaggi, soprattutto se combinata con l'obiettivo unico per tutti. Impedisce che qualcuno possa avere all'inizio troppo potere in un continente o essere già troppo vicino al suo obiettivo; impedisce che qualcuno possa avere troppi superstati (Cina, Ucraina ecc) e qualcun altro nessuno; esalta le strategie dei giocatori, che fin dall'inizio provano ad orientarsi verso un continente, sono chiamati a scegliere i territori più strategici, puntano a impedire o creare zone di controllo (le cosiddette nicchie) ecc.

    TRIS DEL TUTTO PARIFICATI
    Ogni volta che qualcuno accumula 3 carte ha diritto a rinforzi supplementari, indipendentemente dalla combinazione di simboli e dai territori raffigurati. Questo elimina la fortuna di avere subito un tris con 3 carte o la sfortuna di dover attendere la quinta carta. Un elemento di aleatorietà che spesso è in grado di decidere le partite per pura sorte. Le 3 carte danno sempre lo stesso numero di rinforzi: 9 armate. Si può anche attendere di averne 6 per calarne 18 (6 è il massimo consentito). Capirete bene che le carte sono così eliminate dal gioco, non c'è nemmeno bisogno di guardarle quando si pescano e non contribuiscono nemmeno alla distribuzione iniziale. Diventano una sorta di "segnalino vittoria", una specie di medaglia al valore da tenere accanto a sé dopo aver conquistato un territorio, indicando il maggiore rinforzo alla terza conquista. Chi è troppo affezionato alla classica funzione delle carte storcerà il naso, ma giocherà partite più aleatorie e meno strategiche.

    Da notare che, finora, queste 3 piccole modifiche si concentrano sugli stessi ambiti sui quali è intervenuto il Risiko Challenge per ridurre l'alea (obiettivi, distribuzione iniziale, tris parificati) ma facendo un ulteriore passettino in più in direzione di una maggiore strategia.

    Ma veniamo ora alla variante più importante. Essa sembra incredibilmente sposarsi alla perfezione con il Kulometro di Yaco! La variante tenta in qualche modo di "risarcire" i giocatori sfortunati con i dadi, offrendo loro la possibilità di ottenere bandierine (esse sono molto pratiche e vanno tenute presso la propria postazione, così da non confonderle con quelle eventualmente posizionate sulla plancia con la solita funzione). Ogni bandierina, se giocata, consente di aggiungere +1 al valore dei propri dadi.

    Provo a spiegare meglio. Quando si verifica un evento particolarmente sfortunato, ovvero una variazione della probabilità attesa, il giocatore che subisce in negativo tale evento, invece di bestemmiare come al solito, riceve la sua bandierina. Quando vorrà potrà giocarla e aggiungere +1 a un futuro lancio di dadi, in attacco o in difesa, e potrà accumulare massimo 3 bandierine. In una sola volta potrà giocarne massimo 2 (fino a ottenere un +2). Ogni volta che decide di giocare questi bonus in attacco, naturalmente si preclude la possibilità di giocarli in difesa, e viceversa. E' una scelta strategica.

    Più precisamente: un giocatore riceve una bandierina quando fallisce nella conquista di un territorio utilizzando almeno il doppio delle armate, o quando perde un territorio subendo un attacco da un territorio con meno del doppio delle sue armate; riceve due bandierine quando fallisce nella conquista di un territorio utilizzando almeno il triplo di armate, o quando perde un territorio subendo un attacco da un territorio in parità o in inferiorità numerica.

    Insomma: questi eventi, stando ai valori statistici attesi, non dovrebbero verificarsi, e un giocatore pianifica la sua strategia proprio in base ai valori attesi (ad esempio, pianifica un attacco con il doppio o il triplo di armate, o non si preoccupa di difendere un territorio da un confinante in inferiorità numerica). E quando la sorte manda all'aria una strategia pianificata, ecco che il giocatore viene "risarcito".

    E' chiaro che perdere con il doppio o triplo di armate implica aver subito uno o più 0-3. Mi pare dunque che i risarcimenti così intesi si integrino alla perfezione con il Kulometro, poiché "correggono" in corsa l'andamento dei dadi così da uniformare (o tendere a uniformare) i risultati finali del Kulometro per ogni giocatore, abbattendo ulteriormente il fattore fortuna.

    Vorrei sapere cosa ne pensate voi che siete superesperti, non solo dei risarcimenti ma di tutte queste varianti che ho pensato negli ultimi 2 anni.

    Grazie!
  2. #202
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    Ciao ragazzi!
    Vorrei sapere cosa ne pensate voi di tutte queste varianti che ho pensato negli ultimi 2 anni.

    Grazie!
    Passa anche il long covid, tranquillo
  3. #203
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    Ciao ragazzi! Complimenti per questa incredibile discussione e complimenti a Yaco! Dopo 3 anni mi sembra giusto riportarla in auge, vista anche la sua importanza. Insomma, mi pare si sia giunti alla conclusione che il vincitore sia il più fortunato ai dadi nel 45% dei casi, e che la casualità di obiettivi e piazzamento iniziale influenzi la vittoria in percentuali simili. Forse quello che un po' sapevamo tutti: il Risiko è metà fortuna, metà strategia.

    Ora, come fan tutti, vi elenco alcune piccole varianti che adotto spesso con i miei amici/compagni di Risiko per ridurre la percentuale di fortuna e aumentare quella di strategia. Non è un caso che negli anni le stesse case editrici abbiano proposto varianti/evoluzioni per ridurre la fortuna. In futuro credo si continuerà in questa direzione, quindi tanto vale parlarne.

    STESSO OBIETTIVO PER TUTTI
    Questa modifica taglia la testa al toro. La mappa del Risiko, per la sua conformazione, non consente una distribuzione equa degli obiettivi, soprattutto se in combinazione con le posizioni iniziali. Quindi, obiettivo per tutti: 20 territori. Easy. Stessa difficoltà per tutti. L'obiettivo deve essere non solo raggiunto, ma difeso fino alla fine del turno del giocatore successivo (questo evita di vincere con un tris finale "stirato" fino alla vittoria). Se non si raggiunge l'obiettivo entro il limite di tempo, ovviamente si vince ai punti con sdadata. Da dove arrivano i punti? Da tutti i territori in possesso, semplicemente da tutti. In questo modo ogni territorio ha un valore, e restano intatte le strategie di conquista continentali (perché danno rinforzi).

    SCELTA TERRITORI INIZIALI
    Questa classica variante mi sembra la migliore, ma va specificata una clausola: ciascuno deve scegliere un territorio di un continente dove ha meno territori già assegnati. Si parte naturalmente dall'ultimo giocatore seguendo il senso opposto a quello di gioco. Questa variante ha innumerevoli vantaggi, soprattutto se combinata con l'obiettivo unico per tutti. Impedisce che qualcuno possa avere all'inizio troppo potere in un continente o essere già troppo vicino al suo obiettivo; impedisce che qualcuno possa avere troppi superstati (Cina, Ucraina ecc) e qualcun altro nessuno; esalta le strategie dei giocatori, che fin dall'inizio provano ad orientarsi verso un continente, sono chiamati a scegliere i territori più strategici, puntano a impedire o creare zone di controllo (le cosiddette nicchie) ecc.

    TRIS DEL TUTTO PARIFICATI
    Ogni volta che qualcuno accumula 3 carte ha diritto a rinforzi supplementari, indipendentemente dalla combinazione di simboli e dai territori raffigurati. Questo elimina la fortuna di avere subito un tris con 3 carte o la sfortuna di dover attendere la quinta carta. Un elemento di aleatorietà che spesso è in grado di decidere le partite per pura sorte. Le 3 carte danno sempre lo stesso numero di rinforzi: 9 armate. Si può anche attendere di averne 6 per calarne 18 (6 è il massimo consentito). Capirete bene che le carte sono così eliminate dal gioco, non c'è nemmeno bisogno di guardarle quando si pescano e non contribuiscono nemmeno alla distribuzione iniziale. Diventano una sorta di "segnalino vittoria", una specie di medaglia al valore da tenere accanto a sé dopo aver conquistato un territorio, indicando il maggiore rinforzo alla terza conquista. Chi è troppo affezionato alla classica funzione delle carte storcerà il naso, ma giocherà partite più aleatorie e meno strategiche.

    Da notare che, finora, queste 3 piccole modifiche si concentrano sugli stessi ambiti sui quali è intervenuto il Risiko Challenge per ridurre l'alea (obiettivi, distribuzione iniziale, tris parificati) ma facendo un ulteriore passettino in più in direzione di una maggiore strategia.

    Ma veniamo ora alla variante più importante. Essa sembra incredibilmente sposarsi alla perfezione con il Kulometro di Yaco! La variante tenta in qualche modo di "risarcire" i giocatori sfortunati con i dadi, offrendo loro la possibilità di ottenere bandierine (esse sono molto pratiche e vanno tenute presso la propria postazione, così da non confonderle con quelle eventualmente posizionate sulla plancia con la solita funzione). Ogni bandierina, se giocata, consente di aggiungere +1 al valore dei propri dadi.

    Provo a spiegare meglio. Quando si verifica un evento particolarmente sfortunato, ovvero una variazione della probabilità attesa, il giocatore che subisce in negativo tale evento, invece di bestemmiare come al solito, riceve la sua bandierina. Quando vorrà potrà giocarla e aggiungere +1 a un futuro lancio di dadi, in attacco o in difesa, e potrà accumulare massimo 3 bandierine. In una sola volta potrà giocarne massimo 2 (fino a ottenere un +2). Ogni volta che decide di giocare questi bonus in attacco, naturalmente si preclude la possibilità di giocarli in difesa, e viceversa. E' una scelta strategica.

    Più precisamente: un giocatore riceve una bandierina quando fallisce nella conquista di un territorio utilizzando almeno il doppio delle armate, o quando perde un territorio subendo un attacco da un territorio con meno del doppio delle sue armate; riceve due bandierine quando fallisce nella conquista di un territorio utilizzando almeno il triplo di armate, o quando perde un territorio subendo un attacco da un territorio in parità o in inferiorità numerica.

    Insomma: questi eventi, stando ai valori statistici attesi, non dovrebbero verificarsi, e un giocatore pianifica la sua strategia proprio in base ai valori attesi (ad esempio, pianifica un attacco con il doppio o il triplo di armate, o non si preoccupa di difendere un territorio da un confinante in inferiorità numerica). E quando la sorte manda all'aria una strategia pianificata, ecco che il giocatore viene "risarcito".

    E' chiaro che perdere con il doppio o triplo di armate implica aver subito uno o più 0-3. Mi pare dunque che i risarcimenti così intesi si integrino alla perfezione con il Kulometro, poiché "correggono" in corsa l'andamento dei dadi così da uniformare (o tendere a uniformare) i risultati finali del Kulometro per ogni giocatore, abbattendo ulteriormente il fattore fortuna.

    Vorrei sapere cosa ne pensate voi che siete superesperti, non solo dei risarcimenti ma di tutte queste varianti che ho pensato negli ultimi 2 anni.

    Grazie!
    A me sembrano tutte interessanti le tue varianti!!! Mi chiedo se però togliere sempre più la parte aleatoria a favore della pura strategia da applicare in uno scenario in cui tutto sia chiaro a tutti (quale obiettivo, quante armate extra si hanno a disposizione, ecc.) porti effettivamente ad un miglioramento del gioco o lo snaturi talmente tanto da farlo diventare una specie di Monopoli.
    Io, se proprio dovessi puntare a togliere un fattore aleatorio che determina pesantemente la partita, punterei sulla sdadata: quante volte è proprio chi sdada a vincere? Magari uno ha sdadato sopra 4 volte e gli sdadano in faccia alla quinta in cui magari è andato sotto....Secondo me sarebbe più corretto far vincere colui che sdada sopra più volte permettendo a tutti i giocatori di sdadare almeno una volta.
    Ma, ovviamente immagino che ci siano 100 varianti sulla sdadata e non è facile metterle in pratica su un campione sufficientemente grande di partite per valutarne l'effettiva validità.
  4. #204
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote fortitudo ha scritto: Visualizza il messaggio
    Passa anche il long covid, tranquillo
    È comunque meno contagioso della tua simpatia
  5. #205
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote Yaco ha scritto: Visualizza il messaggio
    A me sembrano tutte interessanti le tue varianti!!! Mi chiedo se però togliere sempre più la parte aleatoria a favore della pura strategia da applicare in uno scenario in cui tutto sia chiaro a tutti (quale obiettivo, quante armate extra si hanno a disposizione, ecc.) porti effettivamente ad un miglioramento del gioco o lo snaturi talmente tanto da farlo diventare una specie di Monopoli.
    Io, se proprio dovessi puntare a togliere un fattore aleatorio che determina pesantemente la partita, punterei sulla sdadata: quante volte è proprio chi sdada a vincere? Magari uno ha sdadato sopra 4 volte e gli sdadano in faccia alla quinta in cui magari è andato sotto....Secondo me sarebbe più corretto far vincere colui che sdada sopra più volte permettendo a tutti i giocatori di sdadare almeno una volta.
    Ma, ovviamente immagino che ci siano 100 varianti sulla sdadata e non è facile metterle in pratica su un campione sufficientemente grande di partite per valutarne l'effettiva validità.
    Ciao Yaco! Sinceramente non credo che le mie varianti snaturino il gioco. Sapere quante armate pesa il tris avversario è abbastanza marginale, quello che sappiamo è che arriverà sempre e comunque una pericolosa ondata di armate, e ci regoliamo di conseguenza. Ma almeno sono rinforzi che arrivano per tutti allo stesso modo, senza l'alea del pescaggio.

    Una differenza sostanziale potrebbe essere l'obiettivo unico, perché viene a cadere l'aspetto strategico dell'intuire gli obiettivi avversari. Ma: 1) i giocatori esperti indovinano ormai abbastanza facilmente gli obiettivi torneo; 2) se l'obiettivo delle varianti è ridurre l'alea... comunque in parte sono d'accordo, gli obiettivi diversi rendono la partita più divertente.

    Per quanto riguarda la sdadata, essa mi sembra inevitabilmente aleatoria, ignoro cosa si potrebbe fare per renderla più "giusta". Sono curioso se qualcuno ha qualche idea.

    P.s. Ma perché nessuno parla mai del Risiko Scientifico? Fu una variante proposta negli anni 80 dalla stessa Editrice Giochi, con le carte al posto dei dadi. Non mi fa impazzire come sistema, ma quando si parla di varianti nessuno la considera mai.
  6. #206
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    il Risiko è metà fortuna, metà strategia
    In verità - ne parlavo con Rudy andando all'ultimo open di Roma e commentando l'intervista a radio metarisiko di Ricci che sopravvaluta a mio giudizio la componente strategica e sottovaluta quella aleatoria forse in virtù della sua formazione da scacchista - messa cosa così ha poco senso, nello specifico: in un tavolo in cui c'è un giocatore eccellente con 3 giocatori di livello medio/basso la fortuna conta abbastanza poco, l'eccellente avrà in virtù del maggior tasso tecnico molte più probabilità di vincere degli altri; in un tavolo di pari (eccellenti o neofiti che siano) è la fortuna a farla da padrona.

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    Non è un caso che negli anni le stesse case editrici abbiano proposto varianti/evoluzioni per ridurre la fortuna. In futuro credo si continuerà in questa direzione, quindi tanto vale parlarne.
    In verità a me la situazione pare completamente cristallizzata. Per quanto riguarda il risiko agonistico dubito fortemente che verrà sviluppato ulteriormente con delle varianti di qualsiasi genere, mancano totalmente ragioni di mercato per farlo, è il risiko ricreativo che viene variato (vedi la versione di Batman e compagnia bella). Per altro la tradizionalità e la rigidità raggiunte del sistema attuale del risiko agonistico, con una community in pieno declino, che guarda più al passato che al futuro, che fonda la sua identità sulla sua storia, sono due bastioni che a mio giudizio non verranno espugnati da nessuna forma di nuovismo. Pena il crollo del sistema e del movimento incentrati sul passatismo. Del resto è mia opinione che sia meglio così: il risiko attualmente è una forma di modernariato, questo contribuisce al suo fascino.

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    STESSO OBIETTIVO PER TUTTI
    In verità con questa variante il tasso di strategicità dato anche e soprattutto dagli obiettivi viene parecchio fatto calare, l'interpretazione della plancia diventa palese e data, in sostanza conta molto di più l'alea e in particolare diventano totalmente dirimenti i dadi. Tralasciando la semplificazione eccessiva che castrerebbe il gioco e quindi la non auspicabilità di tale variante, in un curioso caso di eterogenesi dei fini, questa variante andrebbe a moltiplicare invece di ridurre il fattore fortuna.

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    SCELTA TERRITORI INIZIALI
    Io credo che guardando bidimensionalmente e staticamente all'equità nella distribuzione e più in generali nei vari aspetti del gioco non si tiri fuori un ragno dal buco: queste considerazioni hanno senso solo in partite tra giocatori piuttosto mediocri e quindi appiattite, il risiko agonistico giocato in maniera eccellente è un gioco di reazione e cooperazione e va guardato in modo tridimensionale e dinamico. Avere un'asimmetria a proprio favore (asia libera e tanti territori in asia da piazzamento) in un tavolo serio può equivalere ad essere svantaggiato, semplicemente perché gli altri si coalizzano e ti giocano contro. Prova a fare una partita di questo genere (tu con asia libera e tanti territori in asia da piazzamento) con orsinidan, vedrai che probabilmente la finisci a 5/6 stati.

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    Ogni bandierina, se giocata, consente di aggiungere +1 al valore dei propri dadi.
    La trovo una variante macchinosa, inutile e capziosa. Complicazione inutile.

    Quote Yaco ha scritto: Visualizza il messaggio
    Mi chiedo se però togliere sempre più la parte aleatoria a favore della pura strategia da applicare in uno scenario in cui tutto sia chiaro a tutti (quale obiettivo, quante armate extra si hanno a disposizione, ecc.) porti effettivamente ad un miglioramento del gioco o lo snaturi talmente tanto da farlo diventare una specie di Monopoli.
    Ecco, questa è una contraddizione in termini, infatti se si togliesse "sempre più la parte aleatoria a favore della pura strategia" tu dici che uno degli esisti possibili sarebbe far diventare il risiko una sorta di monopoli, ovvero un gioco in cui contano in pratica solo i dadi e in cui l'elemento strategico è minimizzato. Che è successo? Nell'ansia di andare dietro alle paranoie dell'equità s'è ridotto il gioco a un sistema puramente aleatorio.

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    Sinceramente non credo che le mie varianti snaturino il gioco.
    La mia opinione personale, per quello che vale (cioè niente), è che otterresti esattamente questo risultato.

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    se l'obiettivo delle varianti è ridurre l'alea... comunque in parte sono d'accordo, gli obiettivi diversi rendono la partita più divertente.
    Gli obiettivi diversi e casuali la rendono più divertente per il semplice fatto che la rendono più strategica e interpretativa.
    In fondo tutto proviene dal fatto che la volontà deve divorare se stessa, poiché nulla esiste fuori di lei, ed ella è una volontà affamata.
    [Schopenhauer]

    Il Gioco non era solo esercizio e svago, era la coscienza concentrata di una disciplina spirituale.
    [Hesse]
  7. #207
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    È comunque meno contagioso della tua simpatia
    Non essere deluso, hai ideato un gioco terrificante ma se ti piace giocaci.
  8. #208
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Ciao Emanuele,
    concordo con il puntuale commento di Rutran, ma forse la prova nel 9 sta nei fatti.
    Hai sottomano donato lecci, giocaci, giocateci con le tue varianti e con il regolamento RTU ; fate 10 partite e confrontatevi , se gradite informateci sul risultato
    Gianni
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  9. #209
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote polplott ha scritto: Visualizza il messaggio
    Ciao ragazzi! Complimenti per questa incredibile discussione e complimenti a Yaco! Dopo 3 anni mi sembra giusto riportarla in auge, vista anche la sua importanza. Insomma, mi pare si sia giunti alla conclusione che il vincitore sia il più fortunato ai dadi nel 45% dei casi, e che la casualità di obiettivi e piazzamento iniziale influenzi la vittoria in percentuali simili. Forse quello che un po' sapevamo tutti: il Risiko è metà fortuna, metà strategia.

    Ora, come fan tutti, vi elenco alcune piccole varianti che adotto spesso con i miei amici/compagni di Risiko per ridurre la percentuale di fortuna e aumentare quella di strategia. Non è un caso che negli anni le stesse case editrici abbiano proposto varianti/evoluzioni per ridurre la fortuna. In futuro credo si continuerà in questa direzione, quindi tanto vale parlarne.

    STESSO OBIETTIVO PER TUTTI
    Questa modifica taglia la testa al toro. La mappa del Risiko, per la sua conformazione, non consente una distribuzione equa degli obiettivi, soprattutto se in combinazione con le posizioni iniziali. Quindi, obiettivo per tutti: 20 territori. Easy. Stessa difficoltà per tutti. L'obiettivo deve essere non solo raggiunto, ma difeso fino alla fine del turno del giocatore successivo (questo evita di vincere con un tris finale "stirato" fino alla vittoria). Se non si raggiunge l'obiettivo entro il limite di tempo, ovviamente si vince ai punti con sdadata. Da dove arrivano i punti? Da tutti i territori in possesso, semplicemente da tutti. In questo modo ogni territorio ha un valore, e restano intatte le strategie di conquista continentali (perché danno rinforzi).

    SCELTA TERRITORI INIZIALI
    Questa classica variante mi sembra la migliore, ma va specificata una clausola: ciascuno deve scegliere un territorio di un continente dove ha meno territori già assegnati. Si parte naturalmente dall'ultimo giocatore seguendo il senso opposto a quello di gioco. Questa variante ha innumerevoli vantaggi, soprattutto se combinata con l'obiettivo unico per tutti. Impedisce che qualcuno possa avere all'inizio troppo potere in un continente o essere già troppo vicino al suo obiettivo; impedisce che qualcuno possa avere troppi superstati (Cina, Ucraina ecc) e qualcun altro nessuno; esalta le strategie dei giocatori, che fin dall'inizio provano ad orientarsi verso un continente, sono chiamati a scegliere i territori più strategici, puntano a impedire o creare zone di controllo (le cosiddette nicchie) ecc.

    TRIS DEL TUTTO PARIFICATI
    Ogni volta che qualcuno accumula 3 carte ha diritto a rinforzi supplementari, indipendentemente dalla combinazione di simboli e dai territori raffigurati. Questo elimina la fortuna di avere subito un tris con 3 carte o la sfortuna di dover attendere la quinta carta. Un elemento di aleatorietà che spesso è in grado di decidere le partite per pura sorte. Le 3 carte danno sempre lo stesso numero di rinforzi: 9 armate. Si può anche attendere di averne 6 per calarne 18 (6 è il massimo consentito). Capirete bene che le carte sono così eliminate dal gioco, non c'è nemmeno bisogno di guardarle quando si pescano e non contribuiscono nemmeno alla distribuzione iniziale. Diventano una sorta di "segnalino vittoria", una specie di medaglia al valore da tenere accanto a sé dopo aver conquistato un territorio, indicando il maggiore rinforzo alla terza conquista. Chi è troppo affezionato alla classica funzione delle carte storcerà il naso, ma giocherà partite più aleatorie e meno strategiche.

    Da notare che, finora, queste 3 piccole modifiche si concentrano sugli stessi ambiti sui quali è intervenuto il Risiko Challenge per ridurre l'alea (obiettivi, distribuzione iniziale, tris parificati) ma facendo un ulteriore passettino in più in direzione di una maggiore strategia.

    Ma veniamo ora alla variante più importante. Essa sembra incredibilmente sposarsi alla perfezione con il Kulometro di Yaco! La variante tenta in qualche modo di "risarcire" i giocatori sfortunati con i dadi, offrendo loro la possibilità di ottenere bandierine (esse sono molto pratiche e vanno tenute presso la propria postazione, così da non confonderle con quelle eventualmente posizionate sulla plancia con la solita funzione). Ogni bandierina, se giocata, consente di aggiungere +1 al valore dei propri dadi.

    Provo a spiegare meglio. Quando si verifica un evento particolarmente sfortunato, ovvero una variazione della probabilità attesa, il giocatore che subisce in negativo tale evento, invece di bestemmiare come al solito, riceve la sua bandierina. Quando vorrà potrà giocarla e aggiungere +1 a un futuro lancio di dadi, in attacco o in difesa, e potrà accumulare massimo 3 bandierine. In una sola volta potrà giocarne massimo 2 (fino a ottenere un +2). Ogni volta che decide di giocare questi bonus in attacco, naturalmente si preclude la possibilità di giocarli in difesa, e viceversa. E' una scelta strategica.

    Più precisamente: un giocatore riceve una bandierina quando fallisce nella conquista di un territorio utilizzando almeno il doppio delle armate, o quando perde un territorio subendo un attacco da un territorio con meno del doppio delle sue armate; riceve due bandierine quando fallisce nella conquista di un territorio utilizzando almeno il triplo di armate, o quando perde un territorio subendo un attacco da un territorio in parità o in inferiorità numerica.

    Insomma: questi eventi, stando ai valori statistici attesi, non dovrebbero verificarsi, e un giocatore pianifica la sua strategia proprio in base ai valori attesi (ad esempio, pianifica un attacco con il doppio o il triplo di armate, o non si preoccupa di difendere un territorio da un confinante in inferiorità numerica). E quando la sorte manda all'aria una strategia pianificata, ecco che il giocatore viene "risarcito".

    E' chiaro che perdere con il doppio o triplo di armate implica aver subito uno o più 0-3. Mi pare dunque che i risarcimenti così intesi si integrino alla perfezione con il Kulometro, poiché "correggono" in corsa l'andamento dei dadi così da uniformare (o tendere a uniformare) i risultati finali del Kulometro per ogni giocatore, abbattendo ulteriormente il fattore fortuna.

    Vorrei sapere cosa ne pensate voi che siete superesperti, non solo dei risarcimenti ma di tutte queste varianti che ho pensato negli ultimi 2 anni.

    Grazie!
    Ciao, non ti conosco (lo dico solo per dire che non so che giocatore sei), il mio pensiero è quello descritto nel primo punto di rutran (c'è scritto ne parlava con me ), un dato per verificare quanto incide la fortuna è leggersi la Premium Ranking negli anni cosicché troverai tra i primi 20 il 75% circa delle stesse persone e il resto che si alterna, un 75% che si alterna nelle posizioni proprio dipendente dalla fortuna, perché è tra quelli lì che la fortuna la fa più da padrona.

    Nel live uguale, ci sono giocatori che si qualificano una volta nella vita al C.N.I. mentre alcuni ci hanno fatto l'abbonamento .

    Secondo mi chi si ostina ad affermare che il risiko è solo questione di fortuna, non conosce a fondo questo bel gioco e soprattutto è uno che ha scarsi risultati e la cosa non gli è neanche tanto simpatica.
  10. #210
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    Re: Risiko è solo una questione di fortuna e sfortuna? --> LA RISPOSTA!

    Quote Rudy65 ha scritto: Visualizza il messaggio
    c'è scritto ne parlava con me
    Sì, sì, la formulazione che ho usato era tua, non volevo appropriarmene

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