Prima era diverso, non si faceva carta dal piazzamento.
Certo se uno partiva con pochissimi punti e lontano dal suo obiettivo apriva carta subito, ma erano polemiche infinite.
Proprio per via di questo gioco più "chiuso" chi sapeva far tempo tendeva a squilibrare il gioco (regalava continente o lasciava qualcuno a 12). A quel punto la carta era obbligatoria.
E considera che i primi anni in cui mi sono affacciato, fare carta era bellissimo, c'era ancora l'attacco a 2 e 1 dado e le carte non si fermavano obbligatoriamente a 7.
Tuttavia le polemiche c'erano lo stesso e col passar degli anni Spartaco, in accordo sicuramente con l'editore, introdusse molti cambiamenti.
Quindi si arrivò all'attacco a 3 dadi, alle 7 carte...per chi si lamentava degli spaccatori si sviluppò l'ultradigital (come la corazzata Potëmkin)...fino ad arrivare all'abbassamento dei minuti personali e ai secondi persi se l'attacco va male.
Con il cambiamento dei giocatori quelli nuovi che hanno creato "gruppi" di gioco (nel senso che s'incontravano spesso per forza di cose) hanno iniziato a giocare così, carta da subito per fare tempo. La restante massa ha dovuto adattarsi a loro, per spirito emulativo, perchè questi vincevano o per pigrizia.
Infatti SECONDO ME la mazzata finale allo sviluppo di un modo proprio di giocare l'ha data la funzione spettatore.
La colpa non è dei senatori.
PS: comunque tu sei pippa lo stesso.