Del clan ovvero della presa d’atto di una percezione
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clan (ant. clano) s. m. [dall’ingl. clan, adattam. del gaelico clann «discendenza, famiglia, tribù», che è dal lat. planta «pianta»] (pl. ant. clani). – 1. a. Fra i popoli di lingua gaelica, il gruppo familiare composto dai discendenti in linea maschile da un comune progenitore, in base a un’organizzazione gentilizia le cui tracce si sono conservate, spec. in Scozia, fino ai tempi moderni. b. In etnologia, gruppo sociale intermedio tra la famiglia in senso ampio e la tribù, il cui carattere fondamentale è dato dall’esogamia, e l’appartenenza al quale si acquista, a seconda dei varî popoli, per discendenza paterna o materna; i membri del clan si considerano discendenti da un comune progenitore che ha per lo più carattere mitico, e di conseguenza seguono regole di comportamento sociale simili a quelle in uso fra consanguinei. 2. Per estens., gruppo chiuso ed esclusivo di persone legate da comuni interessi e che per lo più tendono ad escludere gli estranei; consorteria: un clan di affaristi; i clan artistici e culturali della capitale; nel linguaggio comune e giornalistico, gruppo appartenente a organizzazioni malavitose, soprattutto in riferimento alla camorra o alla mafia: l’organizzazione criminale coincide direttamente con l’economia, la dialettica commerciale è l’ossatura del clan (Roberto Saviano).
Del riduzionismo ovvero di uno spunto di riflessioneEscludendo qualunque polemica o contestazione (ho già dato e sono stato giustamente squalificato) questa cosa del clan mi spinge a una riflessione che voglio condividere con te dato che ti stimo (e nemmeno poco). Non credere che ridurre (come ho fatto io, sbagliando) l’arbitraggio al solo controllo della chat sia troppo diverso da ridurre le accuse (anche se risultate non provate) a astio personale in base a una ricostruzione psicologica, da ridurre la solidarietà e la contestazione (magari scomposte e sconclusionate e certamente da sanzionare) a un atto fomentato, da ridurre le singole persone dissenzienti non coordinate tra di loro a un clan. Le narrazioni riduzionistiche (la mia per prima) sono fallaci per loro stessa natura.