Invece è proprio tuo (e purtroppo ce lo dobbiamo sorbire anche noi da te e da quelli come te), che fai entrare le relazioni dentro una partita di Risiko. Se tutti giocassero come te non esisterebbe il gioco. Chi non è in grado di prescindere, almeno in qualche misura, dalla relazione che ha con un'altra persona quando ci gioca, non giocherà mai veramente e sarà sempre antisportivo.
Esempio. Gioco con mio fratello e lo faccio vincere. Peccato che gli altri due avrebbero avuto il diritto di giocare una partita onesta.
Si può tranquillamente giocare contro il proprio fratello al massimo dell'agonismo, senza per questo ledere la relazione che c'è con lui.
Il gioco è una cosa, le relazioni esterne al gioco UN'ALTRA.
Questo è totalmente aberrante, mio caro Sigalev. Ma non è un mio problema, anche se va detto che spiega ampiamente i tuoi sproloqui.
Certo, per te un uomo è superiore quando irritato da un legittimo attacco fa di tutto per far perdere il poveretto che mirava solo al suo obiettivo?
Oppure quando fa vincere l'amichetto?
Sarebbe questa la superiorità?
La superiorità normalmente è elevarsi AL DI SOPRA, quindi prescindendo dalle relazioni umane, per essere IMPARZIALI. Noto che hai molta difficoltà a comprenderlo.
Io non ho mai parlato di favorire alcun amichetto, né di amicizia, né di fare comunella, ne consegue che l'interezza del tuo delirio autorefenziale è destituita di qualunque significato. Io ho parlato di abilità relazionali (non di relazioni significative) e di comunità concreta in cui il gioco è immerso. Il fatto che tu non capisca queste cose non è un mio problema.
Il gioco è immerso nella comunità? Ma che stai a dì? Questo è il tuo modo sbagliato di vedere le cose, che tieni conto delle relazioni che hai coi giocatori al di fuori della partita per decidere le mosse di gioco. Non si gioca in questo modo, perchè in questo modo il gioco è svilito ed è solo una proiezione delle relazioni della comunità.
Il gioco è un'altra cosa. E' un modo di relazionarsi basato ESCLUSIVAMENTE sul regolamento e sulle situazioni della partita.
Un attacco è un attacco, sia che sia fatto da un tuo amico che da uno sconosciuto. Un'apertura di carta è un'apertura di carta, sia che sia fatta da un tuo amico che da uno sconosciuto.
Il tuo modo assurdo di vedere le cose probabilmente te le fa percepire come azioni diverse, a seconda che sia stato un tuo amico o no a compierle.
E magari il tuo amico la pensa come te e quindi questo allucinante modo di giocare si diffonde.
Se tutti facessero come te solamente gli amici potrebbero fare carta tra loro.
Te lo chiedo ancora: IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE COSA CAMBIA RISPETTO A UNA COMBINE?
P.S. Ti ricordo che tu sei quello che ha sostenuto che negli ultimi turni della partita un giocatore che non può vincere non deve attaccare il giocatore in vantaggio per guadagnare qualche punto in più, se questo fa perdere quel giocatore.
Assurdo! Cosa dovrebbe dire quello che avrebbe vinto se l'attacco ci fosse stato? E perchè mai il giocatore in difficoltà non dovrebbe cercare di fare almeno dei punti?
Tutto è partito da questo (sostenuto prima di te da chiodo89). Poi hai dirottato sulle relazioni sociali, che non hanno necessariamente a che fare con questa questione. O si? Lapsus freudiano?
I casi sono due.
A) Le due cose non hanno collegamento. La prima affermazione (che un giocatore non debba provare a fare qualche punto) è un errore clamoroso. Hai svicolato sulle relazioni per non ammetterlo.
B) Le due cose sono collegate. Hai svicolato sulle relazioni perchè in realtà l'errore grossolano sulla prima affermazione fa parte di un "sistema di gioco" del quale sei "intriso" che non ha nulla a che fare col buon senso e che è antisportivo. Tu stesso hai ammesso che da buon giocatore pensi di essere spesso nella situazione di essere in vantaggio e che ti convenga non avere qualcuno che ti attacchi a fine partita (considerazione piuttosto opinabile, visto che potresti anche essere quello al secondo posto e l'attacco al giocatore in vantaggio potrebbe convenirti. Io stesso ho perso molte partite essendo il giocatore in vantaggio e venendo attaccato per pochi punti, posso anche essermi arrabbiato, ma come super non penserei mai che quel giocatore ha sbagliato a fare i suoi interessi).