Per questo non sei in grado di giocare sportivamente, perchè usi la scusa che la sportività è un concetto astratto non raggiungibile. Provaci! E vedrai che se vuoi lo raggiungi, e dopo averlo fatto puoi tradurre l'astrazione in pratica.
M’ero però riproposto di non divagare e ritorno subito al punto: in nessun caso io pretendo di non essere attaccato da chi è fuori dai giochi, io pretendo invece di avere il diritto di non attaccare togliendo la vittoria quando sono fuori dai giochi. Perché? Perché la stragrande maggioranza dei giocatori lo ritiene un comportamento antisportivo e a me non conviene passare per antisportivo. Punto. Quando parlo di abilità relazionali intendo esattamente questo: lavorare a fini strategici sulla percezione di me che ha comunità dei giocanti. L’amicizia non potrebbe entrarci meno. Ciò che c’entra è l’utile.
I concetti fondamentali difficilmente la maggioranza è in grado di esprimerli. All'inizio sono sempre appannaggio di pochi. Se questi pochi "tengono duro" poi si diffondono (sperabilmente).
Nella parte che ho quotato tu fai un torto al giocatore CHE AVREBBE DOVUTO SPORTIVAMENTE VINCERE SENZA LA TUA DECISIONE (OVVERO NON AZIONE) ANTISPORTIVA. Tu ti senti tutto contento perchè hai fatto contenta la maggioranza fregandotene di colui che ha subito DA TE le decisioni ottuse della maggioranza (perlomeno a TUA interpretazione).
Sarebbe come dire che se una persona è accusata di un reato e si trovano le prove che il reato non lo ha commesso, lo si condanna ugualmente PERCHE' LO VUOLE LA MAGGIORANZA.
Sei libero di pensare ed agire così, MA A ME FA SCHIFO.
Se tutti avessero seguito le maggioranze avremmo probabilmente ancora molte più monarchie e molti più schiavi, i gay sarebbero in prigione per "reati gravissimi" (amare una persona dello stesso sesso), ecc.
Essere sportivi non significa fare quello che vuole la (presunta) maggioranza, ma fare quello che è GIUSTO PRESCINDENDO DALLA MAGGIORANZA.
E non è giusto che tu decida di far perdere un giocatore che avrebbe la vittoria SE TU GIOCASSI SPORTIVAMENTE.