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Discussione: NON SOLO RISIKO
  1. #1
     Cap.le Magg.
     
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    NON SOLO RISIKO

    Apro questo 3D su una discussione partita per puro caso fra me Lucius e Rutran con l'incentivo di Celloz. Qui si possono trattare argomenti vari con serenità e serietà, per il gusto di farlo in maniera sensata e per accrescere la propria cultura personale. C'è sempre da imparare.
  2. #2
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    Re: NON SOLO RISIKO

    ognuno scrivesse una frase che rappresenta la sua vita o il suo modo di vivere, massimo un rigo però, se si supera non è più valida
  3. #3
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    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote edoardocincotti ha scritto: Visualizza il messaggio
    ognuno scrivesse una frase che rappresenta la sua vita o il suo modo di vivere, massimo un rigo però, se si supera non è più valida
    Scolo nella fogna dei giorni.
    In fondo tutto proviene dal fatto che la volontà deve divorare se stessa, poiché nulla esiste fuori di lei, ed ella è una volontà affamata.
    [Schopenhauer]

    Il Gioco non era solo esercizio e svago, era la coscienza concentrata di una disciplina spirituale.
    [Hesse]
  4. #4
     S.tenente
     
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    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote -ROBINSON- ha scritto: Visualizza il messaggio
    Apro questo 3D su una discussione partita per puro caso fra me Lucius e Rutran con l'incentivo di Celloz. Qui si possono trattare argomenti vari con serenità e serietà, per il gusto di farlo in maniera sensata e per accrescere la propria cultura personale. C'è sempre da imparare.
    Che pensate di questo editoriale di Siti dal titolo DECOSTRUZIONISMO E DIRITTI - La sinistra inclusiva e identitaria ha rimosso i rapporti di forza?

    Secondo me significa:

    il mito della rivoluzione è stato sostituito da quello della decostruzione, ma una volta che tutto sarà decostruito non rimarrà che il mercato

    l’ottimismo teleologico decostruttivista progressista tende ad annientare il passato e la tradizione, in questo modo lascia alle destre un potentissimo armamentario immaginativo, linguistico e concettuale che invece dovrebbe (con diverse posture) concorrere a occupare e valorizzare in chiave umanizzante

    decostruendo brutalmente il passato e la tradizione – buttando nel cesso intere antropologie – eroderemo le identità fino al punto di non essere che enti in balia del mercato

    parcellizzando all’infinito le rivendicazione delle minoranze perdiamo di vista gli orizzonti di senso connettivi grazie ai quali è possibile perseguire la piena realizzazione della persona umana

    il decostruzionismo si rivela impotente dinnanzi al realismo fattuale dei rapporti di forza tra stati in armi
  5. #5
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    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote -ROBINSON- ha scritto: Visualizza il messaggio
    Apro questo 3D su una discussione partita per puro caso fra me Lucius e Rutran con l'incentivo di Celloz. Qui si possono trattare argomenti vari con serenità e serietà, per il gusto di farlo in maniera sensata e per accrescere la propria cultura personale. C'è sempre da imparare.
    non solo Risiko! in Discussioni generali RD?


    spostato
  6. #6
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    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote Rutran ha scritto: Visualizza il messaggio
    Che pensate di questo editoriale di Siti dal titolo DECOSTRUZIONISMO E DIRITTI - La sinistra inclusiva e identitaria ha rimosso i rapporti di forza?
    Che dovresti cambiare letture

    Scherzi a parte, mi sembra che si assegni alla sinistra istituzionale una strategia di lunga durata che l'autore ritiene inefficace.

    Il vero problema della sinistra degli ultimi 20 anni è stato invece per me proprio la mancanza di una strategia politica: si distingue gridando all'orrore degli slogan della destra abbastanza da tenersi quella parte di elettorato che sa che ha ragione ma non fornisce nessuna alternativa non voglio dire ideologica ma almeno prospettica. Si è adeguata alle propostine che abbiano effetti durante la legislatura in corso e che in genere non servono a niente. L'unico che per la sola parte economica aveva una visione di ampio respiro è stato Prodi e sappiamo come è andata.
  7. #7
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    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote Rutran ha scritto: Visualizza il messaggio
    Che pensate di questo editoriale di Siti dal titolo DECOSTRUZIONISMO E DIRITTI - La sinistra inclusiva e identitaria ha rimosso i rapporti di forza?

    Secondo me significa:

    il mito della rivoluzione è stato sostituito da quello della decostruzione, ma una volta che tutto sarà decostruito non rimarrà che il mercato

    l’ottimismo teleologico decostruttivista progressista tende ad annientare il passato e la tradizione, in questo modo lascia alle destre un potentissimo armamentario immaginativo, linguistico e concettuale che invece dovrebbe (con diverse posture) concorrere a occupare e valorizzare in chiave umanizzante

    decostruendo brutalmente il passato e la tradizione – buttando nel cesso intere antropologie – eroderemo le identità fino al punto di non essere che enti in balia del mercato

    parcellizzando all’infinito le rivendicazione delle minoranze perdiamo di vista gli orizzonti di senso connettivi grazie ai quali è possibile perseguire la piena realizzazione della persona umana

    il decostruzionismo si rivela impotente dinnanzi al realismo fattuale dei rapporti di forza tra stati in armi
    Questi sono i passaggi che mi hanno colpito maggiormente:

    si vuole decostruire il vecchio desiderio sessuale con la sua sicurezza che ai nomi corrispondano cose definite una volta per tutte («il n’y a pas de rapport sexuel», diceva Lacan).

    Senza speranza nessun giovane può sopravvivere; e forse il mio disagio nasce proprio dalla mia vecchiaia, dal mio aver fatto il callo alla disperazione e dal mio restare legato a un marxismo e a un freudismo ormai fossili

    Proviamo allora a chiederci che cosa viene rimosso ed escluso da tutta questa smania di includere.

    Sarebbe divertente, oltre che istruttivo, analizzare quanto lo gnosticismo latente in un film come Matrix dei fratelli Wachowski (ora sorelle, in quanto entrambe/entrambi transgender) abbia fecondato sia l’immaginario di destra che di sinistra
  8. #8
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    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote edoardocincotti ha scritto: Visualizza il messaggio
    ognuno scrivesse una frase che rappresenta la sua vita o il suo modo di vivere, massimo un rigo però, se si supera non è più valida
    Una volontà che ho lustrato con amore d'artista, sosterrà due gambe molli e due polmoni stanchi. Lo farà!

    (Ernesto Guevara De la Serna)
  9. #9
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    Re: NON SOLO RISIKO

    Quote Rutran ha scritto: Visualizza il messaggio
    Che pensate di questo editoriale di Siti dal titolo DECOSTRUZIONISMO E DIRITTI - La sinistra inclusiva e identitaria ha rimosso i rapporti di forza?

    Secondo me significa:

    il mito della rivoluzione è stato sostituito da quello della decostruzione, ma una volta che tutto sarà decostruito non rimarrà che il mercato

    l’ottimismo teleologico decostruttivista progressista tende ad annientare il passato e la tradizione, in questo modo lascia alle destre un potentissimo armamentario immaginativo, linguistico e concettuale che invece dovrebbe (con diverse posture) concorrere a occupare e valorizzare in chiave umanizzante

    decostruendo brutalmente il passato e la tradizione – buttando nel cesso intere antropologie – eroderemo le identità fino al punto di non essere che enti in balia del mercato

    parcellizzando all’infinito le rivendicazione delle minoranze perdiamo di vista gli orizzonti di senso connettivi grazie ai quali è possibile perseguire la piena realizzazione della persona umana

    il decostruzionismo si rivela impotente dinnanzi al realismo fattuale dei rapporti di forza tra stati in armi
    Lo trovo un ottimo editoriale, dal punto di vista del suo spessore critico.
    Il Pd da Romano Prodi in poi è l'espressione migliore e più riuscita del potere riguardo alla decostruzione della società italiana: il suo stato di diritto, le sue aziende pubbliche, la sua sovranità (monetaria e parlamentare). Si cerchi nei valori di sinistra l'ordine nascosto dei vettori di quelle forze che mutano e che cambiano.
    È un camouflage di disvalori atto ad impoverirci e a levare benessere ad un grande Stato sotto il profilo geopolitico, di valori e di benessere per i suoi cittadini. Si pensi all'Italia nel 1980, il paese con la più alta inflazione, ma anche con il più alto livello di benessere mondiale (il 23% medio di risparmio per ogni famiglia nelle sue entrate, meglio al secondo posto c'era l'Australia e l'Austria con il 15%).
  10. #10
     Cap.le Magg.
     
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    LA NASCITA DELLA DEMOCRAZIA

    L'editoriale in discorso, il Partito Democratico e le nostre riflessioni mi hanno dato lo spunto per introdurre l'argomento di cui il titolo. Se è di interesse e di gradimento approfondiremo per il momento lo promuovo con qualche cenno.

    La democrazia della Grecia antica rappresenta ed ha rappresentato un modello per tutte le democrazie moderne; un modello non solo ideale, ma anche funzionale nei suoi strumenti, nei suoi meccanismi di gestione della cosa pubblica e nei suoi limiti. Non c'è una data di nascita vera e propria della democrazia greca, ne un unico fattore scaturente, bensì ci sono una serie di date importanti e significative che cambiarono il corso della storia per Atene e l'avverarsi della genesi democratica, insieme ad un'alchimia di fattori di quel periodo irripetibile. La prima è la cacciata da Atene nel 510 a.C. del tiranno Ippia, figlio di Pisistrato. La seconda è la riforma politico-amministrativa di Clistene del 508 a.C., che divise il territorio della regione dell'Attica in trenta circoscrizioni, dette trittìe, accorpate in 10 tribù, comprendenti, tutte, una zona urbana, una costiera e una di entroterra; si parla di un paesone di circa 30.000 abitanti.
    Come certamente sapete alla base della democrazia ateniese c'erano due organi: il consiglio dei 500, la Bulè e l'assemblea generale, l'Ecclesia. L'Ecclesia, luogo della decisione politica, era organo alla base della democrazia ateniese, perchè si identificava con il popolo, perchè potevano parteciparvi ogni cittadino (maschio, libero, adulto che aveva fatto il servizio militare, efebia).

    Le forme di voto assembleare erano per alzata di mano o mediante l'incidere su un pezzetto di coccio, detto ostrakon il nome del candidato (da ostracizzare).
    Questi pezzetti di coccio al termine della votazione venivano impiegati per livellare le strade, riempiendo le buche che si creavano; si parla di una società povera naturalmente.

    Dai rinvenimenti degli scavi archeologi è emerso che su molti ostraka vi fosse la stessa calligrafia. È probabile che molti cittadini non sapessero scrivere ed in ogni caso i cocci erano preparati all'inizio della votazione assembleare.

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